Tu chiamala, se vuoi, crisi della politica. Tu chiamalo, se vuoi, il crinale che si spopola. Tu chiamala, se vuoi, disaffezione dalla cosa pubblica. A Busana c'è solo una lista che, a fianco di un candidato donna, non vede contrapposto alcun avversario. A Ramiseto c’è solo una lista, che conferma il sindaco uscente Martino Dolci e ingloba l’ex dissidente Emiliano Pedrini (mentre la lista della stimata Pedrini si completa anche con la candidatura del sindaco uscente).
Una sola lista in un Comune accade, nel resto della provincia, solo a Boretto. In due casi su tre, quindi, è cosa per noi montanari, anzi, è cosa per il crinale. E’ una evoluzione della democrazia amministrativa locale cui non siamo avvezzi, forse memori di un passato civico non troppo lontano fatto anche di forte contrapposizioni, pur di esserci e governare un comune, bianco o rosso che fosse. Poco importa se questi comuni, forse, tra pochi mesi si fonderanno.
Nei comuni montani dove vi vota, poi, si osservano solo 3 candidate donne (tra cui la collaboratrice di Redacon Lucia Manicardi: auguri!) su 26 liste. La parità di Renzi deve ancora arrivare? Così poche donne candidate sindaco è un segno di una maturità di sessi forse ancora da raggiungere, anche se (va detto) della politica le donne si interessano in misura minore.
L'età media delle liste sempre più alta più si sale di quota altimetrica, pure, è un altro dato da analizzare.
Una sola lista in un Comune è il segno della perdita di speranza di potere proporre una visione diversa. Se sei livelli di rappresentatività per giungere all'Europa sono troppi (Comuni, Unioni, Province, Regioni, Stato, Europa) il cambiamento cui assistiamo in Appennino oggi dal basso lascia però disorientati. Non fosse altro perché è l'unica politica che possiamo certamente toccare con mano, chiamare per nome quando incontriamo il consigliere o l'amministratore nel fare la spesa in paese, come noi. Che dire, poi, della difficoltà a compilare le liste locali dove, in altre occasioni, si discuteva anche a lungo su chi lasciare fuori. E che, va detto, si sconta con la difficoltà del centrodestra di proporre nomi nuovi e alternative e credibili. Ma dove il centrodestra non c'è, come a Busana o Ramiseto (ma anche in molti comuni), nemmeno i Cinque Stelle sono capaci di organizzarsi.
Il taglio dei costi della politica intermedia (a partire dalle Province e di quella onerosissima di Stato e Regioni) è auspicabile possa trovare i modi giusti per tornare, al contrario, a rafforzare la politica dei Comuni, ormai gratuita o a basso costo nella maggior parte dei ruoli. Proprio alla politica dei Comuni siamo partecipi e vicini da secoli; quanto perderemmo se la vedessimo scemare nel volgere di pochi lustri? (G.A.)
Evoluzione della democrazia amministrativa locale?… La definirei più precisamente involuzione; per il resto, quoto.
(U.)
Io penso che la casa principale di questo fenomeno sia da ricercare in quella riduzione del potere effettivo dei sindaci che la legislazione dell’ultimo ventennio ha limitato a tal punto, sia sul piano istituzionale sia su quello finanziario, dall’averli privati del poter esercitare quell’aiuto ai problemi dei cittadini a cui si era abituati. In fondo quando il cittadino s’accorge che presso il suo comune non riesce a trovare tutte quelle risposte concrete a cui lui stesso un tempo, come i suoi predecessori, avevano trovato, ecco che comincia a profilarsi un senso di inutilità dell’istituzione stessa. Io mi pongo piuttosto una domanda: a cosa giova questo nuovo corso antipolitico che in Italia ha preso piede? Giova solo a eliminare gli errori e le corruzioni, oppure anche a eliminare, limitandone i poteri, i riferimenti locali dei cittadini? E quando i cittadini hanno un sindaco sempre più esautorato cosa ci ha guadagnato la democrazia? All’estremo, poter parlare tutti senza che nessuno possa poi decidere niente non mi sembra un gran risultato. Affinché tutte le ragioni trovino una rappresentanza è indispensabile che i cittadini si approprino dello strumento elettorale per poter partecipare alle scelte che poi ci riguardano. Sono anche convinto che laddove siano mancate liste contrapposte chi rimane avrà la sensibilità e il giudizio di raccogliere in qualche modo la mancata rappresentanza dei contributi di un’opposizione ufficialmente mancante. Perché dare voce a chi non è rappresentato io non lo trovo un mero esercizio accademico di democrazia, ma un completamento della propria operatività.
Alla fine osservo anche questo: un sindaco, più ancora della sua lista, è e deve essere il sindaco di tutti, anche di chi non ha vinto o di quelli che non sono stati rappresentati.
(Marco Leonardi)
Questo è il coronamento del degrado della montagna, rassegnata, spopolata e degradata. La colpa di chi é? La sinistra, ora forte del pieno appoggio del centro, demolito e scialacquato in mille rivoli, è organizzata con professionisti e mestieranti della politica, la destra/centrodestra non esiste o è completamente disorganizzata. Il discorso civico è stato demonizzato dai partiti “tradizionali”, che come sempre hanno determinato e indirizzato i voti; ad ogni tornata elettorale si risveglia la macchina dei porta a porta, delle promesse, vengono avvicinati anziani, accompagnati al voto…
Questa è la situazione della montagna e forse dell’intero paese. La popolazione è assuefatta al sistema al punto, come è già accaduto, di votare persone che nemmeno conosce, importante però che siano targate, con la solita nota insegna.
Chi non sostiene il centrosinistra, chi è sensibile all’argomento e non trova negli “schieramenti politici”, non è stato in grado, non ha avuto stimolo ed input da alcuno per proporre alternative al solito sistema che ha ridotto la montagna allo stato attuale. Valutando comunque le liste presentate a Busana e Ramiseto, con netta targa Pd, si denotano difficoltà, candidati che passano da uno schieramento all’altro, candidati che non proprio rappresentano innovazione e tantomeno il modello “Renzi”, al punto che a Busana il candidato sindaco, che stimo e le auguro un buon lavoro, è per vari motivi troppo coinvolta negli enti che andrà a gestire.
Cordialmente.
(Fabio Leoncelli)
Svilimento totale, il cittadino è abbandonato perchè i sindaci in tutti questi anni hanno badato alle loro carriere politiche con chiare strategie di poltrone nei vari enti per assicurarsi il loro futuro. Nessuno, e ripeto nessuno, ha fatto il sindaco per amore dei nostri posti e il rispetto di tutti i cittadini.
(fa)
Caro/a fa, è proprio sicura che nessun sindaco abbia fatto il sindaco per amore del proprio territorio???
(Michele Lombardi)
Nei comuni dove si presenterà una sola lista la vittoria non sarà semplice e scontata come può apparire. Esiste il fattore dell’astensionismo come strumento forte per manifestare il proprio dissenso, quindi chi si presenterà verrà giudicato ugualmente dalla popolazione. Comunque è innegabile che l’alto crinale vive una profonda agonia: alcune frazioni del ramisetano come Cecciola rispetto agli anni ’70/’80 risultano decimate. Naturale evoluzione dei tempi? Mancanza di lavoro e prospettive? Lontananza dai servizi? Forse tutti questi fattori insieme, però che tristezza i nostri paesi svuotati.
(Eb)
Sono convinto che a Busana e Ramiseto sulla presentazione di una unica lista pesi anche il progetto di fusione dei comuni del crinale: se in ottobre il referendum darà esito positivo il mandato che inizierà dopo il 25 maggio potrebbe durare meno di un anno, perchè poi nascerà un nuovo comune e si dovrà rivotare un nuovo sindaco. La nuova entità, che ha la potenzialità di avere più di 4000 abitanti, sarà sicuramente più appetibile che gli attuali piccoli comuni. Ma sul progetto di fusione a questo punto c’è l’incognita Ligonchio: la lista guidata da Tavaroli ha al suo interno diversi esponenti che sull’idea della fusione si sono dimostrati apertamente critici. Lo stesso Tavaroli e anche Bacci non hanno voluto partecipare al Consiglio comunale in cui si doveva aderire al progetto.
(Luca Tondelli)
Ma i diretti interessati tacciano. Eppure i lettori sono tanti non abbiate paura a dire la vostra opinione, prima o poi dovremo ripartire con idee nuove di come si può amministrare senza compromessi ma solo con la voglia di fare in un tempo limitato per non diventare dei professionisti della politica e dei posti migliori. Ma come fanno a presentarsi sempre gli stessi con risultati sempre pessimi, sono veramente coraggiosi ma con noi liberi lettori non scendono in confronti. Ciao a tutti.
(fa)
(fa), ma se pensi davvero così perchè non ti presenti te? :-)… Tanto la gente ormai non è nè di sinistra nè di destra, quindi se tu sei meglio stai tranquillo che ti votano! Comunque grazie a chi si presenta per la montagna, soprattutto dove c’è così poca gente che è difficile formare la lista… Magari unica, ma pur sempre lista.
(Emiliafelix)
Non concordo col commento firmato da Fa, vivo nel ramisetano e per quel che mi riguarda la scorsa amministrazione ha eseguito il proprio lavoro egregiamente, nel limite del possibile chiaramente; i soldi sono sempre meno e bisogna spenderli dove servono cercando di mantenere i servizi più importanti… Per quando riguarda la mancanza di una seconda lista sono amareggiato perché è meglio una “brutta” minoranza piuttosto che nessuna… Penso che voterò ugualmente perché è meglio un sindaco del posto che conosce i problemi del nostro territorio piuttosto che un comune commissariato.
(S.V.)
“La ‘fuga dalla politica’, come viene definita dall’élite dirigenziale e politica, può essere un segno che rivela la crescente riluttanza delle persone a partecipare al sistema politico nelle vesti di consumatori di spettacoli prefabbricati. Può non denotare affatto, in altre parole, un ritiro dalla politica ma annunciare le fasi iniziali di una rivolta politica generale” (Christopher Lasch, storico e sociologo, La cultura del narcisismo, 1979).
(Isabella Vaccari)
Io mi domando: ma la presenza di una sola lista è frutto dell’incapacità organizzativa e della mancanza di sufficiente consenso della base a formarla oppure ritenete che sia colpa della lista che invece è riuscita a realizzarsi, forse perché, secondo voi, avrebbe dovuto organizzare anche la vostra? No, perché mi sembra di sognare a sentire queste cose! Poi, qualcuno si è posto il problema di cosa succederebbe se uno di questi comuni venisse commissariato solo per l’incapacità delle opposizioni di formare delle proprie liste elettorali, con tutti i risvolti del caso? “Muoia Sansone con tutti i Filistei”, sembrano gridare adesso quelli che non sono riusciti loro a formare una seconda lista, che per altro nessuno gli ha impedito di formare, se non forse gli elettori stessi che di fatto non li hanno voluti seguire. Visto che è andata male a loro, adesso vorrebbero togliere “a tutti” i cittadini la presenza di una amministrazione comunale come si è sempre avuta. Promuovono una disertazione alle urne per cercare di cancellare il loro insuccesso organizzativo, cercando di privare i cittadini del loro sacrosanto diritto di avere un’amministrazione che possa continuare a costituire un punto di ascolto e di smistamento di tutte le istanze: un vero danno per tutti! Un commissario, per sua natura, non ha bisogno di dimostrare niente a i cittadini per essere rieletto: è questo che volete? Ma allora piuttosto che non esserci voi preferite che il comune sia per così dire “sospeso”? Io rimango invece convinto che sia molto più utile collaborare, ognuno con le proprie idee, a cercare soluzioni e miglioramenti: per parte mia sono sempre pienamente disponibile in questa direzione e vorrei tanto che si cominciasse a unire le forze anziché stare nascosti dietro a degli steccati di posizione, che servono solo a “chiudere” anziché a “promuovere”.
(Marco Leonardi)
Nel ramisetano vedere nella stessa lista persone che cinque anni fa se ne sono dette di tutti i colori è abbastanza avvilente… Come si può avere fiducia in questa “politica”? Come si può essere con le persone che hai aspramente criticato e che ti hanno etichettato come “inaffidabile e improponibile”? Si sente parlare tanto di cambiamento, spariamo tutti a zero contro i politici di Roma, che reputiamo indecenti nel loro cambiare bandiera e colore, e poi i nostri “politicanti”, che vorrebbero far credere di essere trasparenti e genuini e ne seguono le orme… Sono certo che alla presentazione della lista ci racconteranno di aver strenuamente lavorato fianco a fianco per il nostro territorio, che hanno dovuto unire le forze per il nostro bene… Ripeto, tutto questo è avvilente, lascia solo un grande senso di impotenza e tanto amaro in bocca. Saluti.
(Un montanaro)
Stiamo assistendo a una scena paradossale e al contempo grottesca. Coloro che oggi prendono posizione a Ramiseto in nome di radicati valori e coerenti scelte sono gli unici soggetti che con loro proprie azioni e propria volontà li hanno traditi. Carissimi candidati, credo che i vostri vessilli si siano spezzati prematuramente e la vostra credibilità sia alquanto compromessa per qualunque elettore si presenti alle urne e che fareste meglio a non esibire in maniera così categorica la vostra posizione per non risultare inopportuni per non dire ridicoli. Siete attendibili come i vostri valori.
(Isabella Vaccari)
Mi sto chiedendo come mai il Sig. Marco Leonardi si sente chiamato in causa, visto che non ci sono liste di opposizione, se siamo in un paese democratico, non bisogna fare cattiva informazione o intimorire. Non è che ha la coda di paglia?
(L’indignato)
Io non cerco lo scontro a tutti i costi, anche dove dissento: piuttosto cerco di trovare una soluzione costruttiva nell’ambito della realtà. Tra l’altro la conferma della nostra coerenza sta nel programma a suo tempo condiviso che si è rivelato poi molto simile a quello opposto, tant’è che oggi ricompare confermato negli stessi rinnovati indirizzi e nelle azioni concrete. Quando gli obbiettivi si ritengono importanti e necessari per la collettività, a noi sta più a cuore cercare di realizzarli piuttosto che di verificare da che parte si collocano.
(Marco Leonardi)
“Un montanaro”, “L’indignato”, questi anonimi mi sembrano più adepti di una massoneria che altro. Quanto all’assenza di altre liste sono il primo a dire che mi dispiace e che, come ho già detto, sarei interessato a raccogliere comunque la voce di tutti quelli che non hanno trovato rappresentazione dei propri punti di vista perché non si è formata per loro una lista. Peccato prevalga invece un desiderio di rivalsa, di attacco… cioè un atteggiamento che non vuole essere costruttivo, al contrario di come mi pongo io. Ma va bene così: è giusto che ognuno dica ciò che crede rivelando ciò che vuole.
(Marco Leonardi)
Parliamoci chiaro, la politica in Italia interessa una minoranza di persone, mentre la maggioranza (colpevolmente forse troppo silenziosa) se ne sta alla finestra ad osservare gli eventi. Molti si esprimono nei bar, sui social, criticano, sputano sentenze, tra luoghi comuni, scetticismo e preoccupazione per il proprio futuro. Poi quando arriva il momento della partecipazione democratica, dell’aggregarsi per portare avanti le proprie idee, della ricerca di un gruppo con cui condividere progetti per il beneficio delle comunità, la maggior parte sparisce, non vuole impegnarsi e non si espone al giudizio. Salvo poi riemergere, di lì a poco, per criticare candidati e/o per disapprovare la presenza di una sola lista incolpando i soliti mestieranti della politica dell’appiattimento a cui si è arrivati. Sono preoccupata anch’io per la disaffezione generale nei confronti di una politica che non viene più sentita parte integrante del tessuto sociale e sono dispiaciuta della presenza di una sola lista a Busana, come a Ramiseto, però non mi sento colpevole per questo. Chi mi conosce sa quello che ho fatto finora e quanto mi è costato accettare questa candidatura. Alla fine ha prevalso non certo la carriera politica ma l’impegno in prima persona per portare avanti progetti che riguardano il mio comune, ma anche l’intero crinale. Credo anch’io, come affermato in un commento precedente, che sulla mancanza di un contraddittorio per Busana e Ramiseto abbia pesato il progetto di fusione dei comuni del crinale, che in caso di referendum positivo al prossimo ottobre vedrebbe decadere i sindaci dopo pochi mesi. Ritengo però che i cittadini di Busana e Ramiseto, quella maggioranza silenziosa che non frequenta i blog e non twitta ma che ha a cuore il futuro del proprio territorio, non mancherà di esercitare il proprio diritto/dovere di votare. Per quanto riguarda la lista “Bene Comune”, che rappresento, posso assicurare che andremo in tutte le località di Busana a spiegare alla gente quali sono i progetti e gli obiettivi che ci proponiamo di raggiungere. Uno in particolare è proprio quello di favorire percorsi partecipativi che garantiscano interazione con tutte le realtà del comune così che ognuno possa apportare il proprio contributo e tutti si sentano rappresentati.
(Daniela Pedrini)
Per quel che riguarda Ramiseto non credo ci siano tradimenti di valori nella lista presentata, quanto piuttosto una pragmatica unione delle forze per traghettare il comune all’ormai imminente fusione. Questa amministrazione ha lavorato abbastanza bene, l’unica nota dolente è stata la mancata realizzazione del canile comprensoriale, che poteva rappresentare un buon volano per il territorio. Penso che Dolci abbia svolto il suo compito in modo efficiente e razionale e meriti sicuramente una riconferma. Dispiace nella lista non trovare più il nome di Baisi, assessore competente e preparato.
(Commento firmato)
Caro Marco, io, come te, ero al fianco di Emiliano nella lista civica antagonista a Dolci alle passate elezioni. So bene quale era l’opinione di tutti nei confronti di quella che poi sarebbe diventata l’amministrazione Dolci, in primis la contrarietà all’unione dei comuni, quindi certe “storie”, benché scritte in un italiano impeccabile, direi, passami la battuta, da politico navigato, a me non le puoi raccontare, e te lo dico con affetto. Il punto è questo, abbiamo perso per una manciata di voti, credo 8, e chi si è seduto in consiglio aveva l’onore e il dovere di rappresentare la metà dei ramisetani, portando avanti tutti buoni propositi che, anche con la mia faccia, abbiamo presentato in campagna elettorale. La realtà è stata molto diversa. Non pensare che questa sia solo la solita polemica, è però un voler sottolineare il fatto che avete disatteso tutte le aspettative che avevano la metà degli elettori e gli altri componenti della lista civica. Sono consapevole delle difficoltà che si incontrano nell’amministrare un piccolo comune come il nostro e so, come spesso ci siamo detti, che la collaborazione è fondamentale, ma un’opposizione più convinta avrebbe fatto comodo anche al sindaco. Avete fatto le vostre scelte, vanno comunque rispettate, ma vedervi in quella lista mi ha deluso e non mi stupirei se anche la metà di ramisetani che ha votato per noi provasse la stessa delusione e la esprimesse nell’unico modo che è rimasto, non presentandosi alle urne, forse a questo non avete pensato. Vi auguro un buon lavoro, per il bene di tutti.
(Paolo Bolognini)
Chi non condivide o non si sente rappresentato dalla lista unica può, legittimamente, decidere di non votare per le comunali. Per farlo basta non ritirare la scheda per il voto al comune al momento del voto.
(FN)
Apprezzo in tutto l’intelligente intervento della Daniela Pedrini, complimenti e buon lavoro.
(fa)
Caro signor Leonardi e caro signor commento firmato, la politica è bella, appassionante e costruttiva, quando un gruppo che la rappresenta è coeso e saldo nei principi fondamentali che rappresentano l’uomo: i suoi bisogni e i suoi valori. Quando traspare, dall’operato degli eletti, amore e attaccamento al proprio territorio, quando si rispecchiano i valori in cui i nostri avi credevano e per cui si sono battuti. Quando si dà più valore all’uomo che agli animali (vedi canile) quando chi governa, lo fa prettamente come servizio all’altro, quindi “missione”, senza rincorrere i favori personali, il potere, la gloria. Speriamo che questa lista unica di candidati da eleggere, sia coesa… ma, ahimè, se lei, come il signor Pedrini, nella precedente legislatura, eravate collocati all’opposizione, ora come pensate di essere credibili?
(Liliana Dazzi)
Leggo questa nota ed i commenti allegati, apprezzando in particolare l’analisi del Sig. Tondelli sul fatto che la “monolista” nei piccoli comuni sia significativamente legata al percorso di “fusione” dei comuni. Ho trascorso praticamente tutto l’inverno in Garfagnana per le vicissitudini della via provinciale di Pradarena, rientrando a Castelnovo periodicamente per motivi di controlli sanitari, ma ancora oggi mi reco a Piazza al Serchio da mia figlia almeno una volta ogni settimana. Ebbene, anche in Garfagnana ci sono 3 piccoli comuni (Camporgiano, Minucciano e San Romano), tutti con un numero di abitanti compreso tra 1000 e 3000, che si presentano al rinnovo dell’Amministrazione municipale con una sola lista. Credo che questi segnali di difficoltà vadano proprio ricercati nell’esiguo numero degli abitanti (ed in tutte le difficoltà di vivere in montagna che a tale esiguità di abitanti sono connesse e, di riflesso, di tale esiguità sono la causa principale) e ritengo la scelta della “fusione” sia il solo rimedio a quello “svilimento della democrazia” rappresentato da un consiglio comunale privo di una opposizione, espressione del libero voto dei cittadini. Speriamo, per il miglior futuro del nostro Appennino, sia nel versante emiliano che toscano, che si possa presto raggiungere tale risultato.
Grazie.
(Tonino Fornesi)
Sono di Minucciano, unica lista, rischio commissariamento. Spero che sia come dice lei un problema di numeri di abitanti, di crisi di vocazione politica, che sarebbero scuse legittime. Ma ho il mio dubbio che invece in gran parte si tratti della via per vincere facile… E mi spiego, non vorrei che l’opposizione (qualunque essa sia) davanti alla probabile sconfitta abbia intravisto questa nuova possibilità, non presentarsi e attendere che si raggiunga il quorum del 50% (difficile da raggiungere dove le 2 liste avevano un valore di consensi simile, se calcoli che chi era per l’opposizione non va a votare, quelli che già non ci andavano e un po’ di menefreghismo ecco che il 50% lo raggiungi difficilmente), nel caso negativo commissariamento comunale ed esultanza opposizione. Salvo poi ritrovarsi dopo un anno di commissariamento e vedere quanti sono i felici e gli infelici, come la pensano con tasse ai massimi consentiti dalla legge, interventi ordinari e non straordinari, lavori bloccati, mensa scolastica? servizi scolastici? Insomma il superfluo che però fa sempre comodo a tutti e tutti vogliono azzerato. Penso che un comune commissariato sia una sconfitta per tutti e non una vittoria di chi non si è presentato e vorrei contattarli dopo un anno di commissario e chiedergli come va.
(Francesco Nardini)
Mi sembra di leggere nei commenti relativi all amministrazione ramisetana molte recriminazioni legate agli atteggiamenti delle persone ma non a fatti concreti. Io, forse in modo ingenuo, ritengo che coloro i quali hanno “cambiato” lista lo hanno fatto per il bene del comune e per obiettivi condivisi. Il potere, la gloria ecc. non credo si possano accostare all’amministrazione di un misero comune di mille abitanti. I componenti dell’unica lista non vanno denigrati ma ringraziati poiché si mettono in gioco in prima persona; inoltre ci sono tra di essi alcuni nomi nuovi di giovani: sosteniamoli. Incoraggiare la popolazione a disertare le urne sicuramente non porta a risultati costruttivi per Ramiseto.
(Be)
Concordo con FN: il vero dissenso lo esprimi non ritirando la scheda per le comunali. Se invece stai a casa il tuo dissenso viene confuso col menefreghismo, che è altro.
(Commento firmato)
Voglio sottolineare che il mio non è un incitamento a disertare le urne, ma credo che molti non capiscano questo cambiamento di rotta. Credo però, e spero, che sia Marco che Emiliano abbiano la capacità di chiarire la loro posizione nei confronti degli scettici, come me. Sono certo che loro più di ogni altro possano capire ed accettare questa mia critica.
(Paolo Bolognini)
Purtroppo a Ramiseto ci sono persone poco affidabili, cinque anni fa predicavano in un modo ora predicano in un altro. E non dite che lo avete fatto per la gente, perchè la gente vuole persone serie, sincere e affidabili ad amministrare i nostri piccoli comuni. Non vi rendete conto che avete perso stima, credibilità, serietà? Si era presentata l’opportunità di avere una persona che forse sarebbe riuscita a cambiare le cose, ma per Ramiseto queste persone sono sprecate, gli auguro con tutto il cuore di essere eletto a Palanzano, noi non abbiamo i meriti di avere certe persone ad amministrare il Comune. Poi ci avevano provato altri, con nomi molti validi e purtroppo per una serie di cose nemmeno questi ce l’hanno fatta. Speriamo che gli elettori guardino in faccia la realtà e che non ritirino la scheda per le comunali, perchè è molto meglio avere un commissario per qualche mese che un’amministrazione composta da persone che per un periodo si sono criticati l’un l’altro e adesso fingono di essere una squadra unita; ma come può essere possibile una cosa del genere?
(F.R.)
“Noi non abbiamo i meriti di avere certe persone ad amministrare il Comune… per Ramiseto queste persone sono sprecate”; signor F.R., vorrei capire su quali basi si fondano le sue affermazioni. Non ho nulla contro il signor Franzini, al quale Lei si riferisce, ma l’operato e l’abilità di un amministratore si giudicano a fine mandato, non prima ancora che questo inizi! Soprattutto nel caso in cui una persona si cimenti per la prima volta in un ruolo e non ci siano esperienze passate di riferimento. Io penso che il sindaco Dolci sia stato il migliore degli ultimi 2-3 mandati e svolga il suo ruolo con competenza e serietà. Spero venga rieletto.
(E.)
…Certo che io personalmente non sarei molto soddisfatto di vincere contro nessuno… che bella soddisfazione… Sembra il famoso “ti piace vincere facile?” dei grattini… La vera lista alternativa a Ramiseto è quella degli astenuti. Non c’è nulla di scandaloso nel non votare visto che c’è una sola lista! Chi ritira la scheda delle comunali infatti è come se votasse per loro.
(FN)
Signor E, le mie affermazioni si basano sul fatto che conosco personalmente Franzini e quindi so che tipo di persona sia, non serve giudicarlo a fine mandato, prendiamo anche esempio da quello che ha fatto anche se per un periodo pur breve a Ramiseto per gli alpini e per la Protezione civile, come è stato detto da qualcuno in un commento; era riuscito ad unire il paese, queste sono le parole esatte, scritte dal lettore nel commento. Nessuno ha detto che il signor Dolci non sia stato un bravo sindaco, mi ha deluso solo nell’ultima fase del mandato riguardo alla fusione. E non mi venga a dire signor E che è un obbligo entrare a far parte di una fusione perchè i comuni sotto i 3000 abitanti possono rimanere in un unione dei comuni; mi sembra che noi ne abbiamo fatto parte per circa 15 anni e che sia stato detto dagli amministratori che la fusione ha funzionato benissimo e con ottimi risultati. Vorrei riuscire a capire il perchè proprio noi dobbiamo essere i primi a sperimentare la fusione. Sono disgustato da questa cosa e come me, mi creda, molti altri lo sono. E poi sono disgustato anche dal fatto che abbiano fatto entrare nella lista persone che hanno abbondantemente criticato quando si erano presentati all’opposizione e per rendersi conto di tutto ciò ha ragione lei, abbiamo dovuto attendere proprio la fine del mandato per giudicare l’operato e l’abilità, mi dispiace non pensarla come lei. La saluto.
(F.R.)