"La pesca nel lago Calamone deve e potrà potersi svolgere normalmente, come negli anni scorsi". Parola di presidente. Fausto Giovanelli, "capo" del Parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano, "dopo i dubbi, le preoccupazioni e gli equivoci emersi, circa l'ipotesi di un divieto delle attività dei pescatori nel lago del Ventasso, il Parco nazionale ha approfondito la normativa transitoria vigente in materia. Il decreto istitutivo del Parco rinvia esplicitamente, per quella zona, al Piano del vecchio Parco del Gigante e alla relativa cartografia. Nella cartografia emerge chiaramente una perimetrazione dello specchio d'acqua del Calamone che lo esclude dalle aree circostanti e dalle sponde sottoposte a più stretto vincolo, allo scopo di vietare nuove costruzioni".
"Tale pertanto, in attesa dell'approvazione definitiva del Piano del Parco nazionale, è la normativa 'corrente', vigente e coerentemente corrispondente agli usi di questi anni. Non risultano perciò è non ci sono fondate ragioni, nè giuridiche, nè ambientali (la fauna ittica del lago da tempo non è autoctona) per escludere la pesca. La Provincia, con la quale siamo in stretto contatto, provvederà sollecitamente a integrare e modificare il calendario ittico per la stagione che sta per aprirsi. Per le prospettive, il Parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano ha per parte sua e da tempo deliberato una proposta di Piano (delib. n. 20 del 13 luglio 2009) che ridefinisce più realisticamente, oltre al lago, anche l'area circostante non più come zona 1 (a più stretta tutela) ma come zona 2 (più aperta alla frequentazione). Si potranno in prospettiva, d'intesa con la Provincia e le associazioni dei pescatori, proporre regole di utilizzo attivo e di una pesca che favorisca la presenza di popolazioni ittiche più selezionate e vicine a quella autoctona o più vicina alla naturalità".
E’ un’ottima occasione per avviare su questo lago la soluzione di annosi problemi di vegetazione invasiva, progettando anche un adeguato ripopolamento ittico. Magari applicando le opportunità normative previste dalla Legge Regionale n. 11 del 2012 che all’art. 20 consente l’istituzione di “Aree di pesca regolamentata” che potrebbero rappresentare, come accade, ad esempio, nelle zone turistiche del Trentino, una importante risorsa economica capace di autofinanziare con la pesca sportiva gli interventi di riequilibrio ittico del lago Calamone.
(Gioacchino Pedrazzoli)
Parole sante!
(Marco Leonardi)
Meglio tardi che mai!
(Fabio Leoncelli)
Mi permetta, onorevole, ma prima o poi si dovrà anche decidere se questo deve essere davvero un Parco nazionale naturale oppure se dovremo convertirlo in un bel parco giochi. Considerato tra l’altro il notevole ritardo, sarebbe buona cosa che si cominciasse con l’adottare il Piano del Parco e contestualmente anche il Regolamento del Parco, se non altro per fare chiarezza. Per le mie conoscenze sulle normative vigenti io non sarei così tranquillo nello svolgere attività di pesca nel Lago Calamone, ma se lo dice lei…
(Antonio Manini)
Per ciò che compete al Parco nazionale il piano (anzi i due piani) è stato adottato. Noi siamo stati veloci. Il Piano “regolativo” è stato votato il 13. Luglio 2009, cioè 1 anno e mezzo dopo l’insediamento del consiglio direttivo. Da quasi 5 anni è fermo presso le 2 regioni, cui spetta l’approvazione definitiva. Purtroppo è così per tutti i parchi italiani. Sono critico da 20 anni con questo modo di pensare e (non) fare pianificazione. Non sono riuscito a cambiarlo in Parlamento. Non posso riuscirci da qui; anche se non sarebbe mai troppo tardi per capire che con questi tempi e modi non si dá alcuna forza all’agire pubblico. Per ora cerchiamo di operare al meglio delle possibilità della legislazione vigente. In effetti la conoscenza e la cultura sono forze necessarie e utili per la tutela, tanto quanto la pianificazione e a volte di più.
(Fausto Giovanelli)