Riceviamo e pubblichiamo.
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Il contributo di Castelnovo ne' Monti alla Grande Bellezza: tagliare tutti i platani di viale Enzo Bagnoli e costruire un fabbricato XXL in via Boschi.
Enzo Bagnoli: da viale a via
Nei giorni scorsi è stato presentato ai consiglieri comunali il progetto di sistemazione di viale Enzo Bagnoli. Oltre alla già nota rotonda che sarà realizzata all’incrocio tra viale Bagnoli e via Morandi abbiamo preso visione dell’ipotesi progettuale che in ragione di tre stralci successivi dovrebbe cambiare volto alla “via di sotto”.
Caspiterina certo che cambierà volto!
Ma per meglio dire lo stravolgerà!
Al di là di alcune soluzioni che interesseranno i marciapiedi (materiali utilizzati, altezza del bordo dal piano stradale), discutibili e forse anche migliorabili, in particolare quelle che riguarderanno il primo lotto dei lavori che comprende la parte centrale del viale dall’incrocio con via Morandi (altezza asilo Mater Dei) sino all’ex Edelweiss, ipotesi tutte comunque all’interno di un normale percorso progettuale, emerge una “voglia di motosega” già peraltro manifestata tempo addietro con pessimi e purtroppo visibili risultati.
Infatti il vero”vulnus” sarà il taglio pressoché totale di tutti i platani del viale - gli ultimi rimasti ad ormai quasi settant’anni dalla piantumazione, avvenuta in contemporanea all’apertura della strada all’inizio degli anni ’50 (nel 1949, precisamente, ndr).
La motivazione di tale scempio che renderà viale Bagnoli una brutta e anonima strada di periferia come tante è una “messa a norma” tale da rendere praticabili i marciapiedi di entrambi i lati alle persone disabili.
Ora certamente rispetto agli anni sessanta e primi settanta, quando in “duplice filar” ornavano l’intera lunghezza del viale, la prospettiva attuale non è paragonabile (per rimanere nelle “vicinanze”) al viale d’ingresso a Traversetolo, ma d’estate in piena fogliazione conferiscono ancora al viale una sua “bellezza”.
Perché accanirsi dunque in un furore da grande bruttezza?
Non si possono conciliare le giuste e legittime esigenze dei disabili e la qualità del paesaggio urbano?
Considerando ad esempio che sul lato di monte sopravvivono solo 4-5 piante e che al di sopra di esse esiste, sia pur privato, un marciapiede di uso pubblico, non si potrebbe mettere a norma la parte di monte infittendo gli attraversamenti pedonali?
Perché accanirsi, come da tempo succede con le oramai poche essenze arboree presenti in ambito urbano considerandole poco più che un impiccio?
Salvare piante di 70 anni (quasi la durata di una vita) non è simbolo di positività e di resilienza?
Non è finita
Purtroppo però non è finita! Altre brutture incombono…
Pochi giorni fa il consiglio comunale ha approvato a maggioranza una variante urbanistica ad hoc che consente con varie deroghe la demolizione dell’attuale ex dispensario di via Boschi e la contestuale ricostruzione di un palazzone che raddoppia se non triplica le dimensioni dell’attuale fabbricato (dai circa 4 metri di altezza dell’attuale fabbricato si passerà ad un pisellone di quasi 12 metri), con tre piani più sottotetto.
Il soggetto attuatore è l’azienda Ausl e nessuno vuole discutere le finalità positive dei progetti di accorpamento dei servizi in un'unica sede. Ma c’è’ un “ma” grande come il palazzone che si vuole edificare.
Zona delicata, quella di “Villa Rosa”, sotto l’aspetto urbanistico: difficile reperibilità di parcheggi, viabilità stretta, vicinanza al Palazzo ducale che se e quando sarà riattato richiederà di suo una quantità enorme di posti auto, con piazza Marconi già piena di auto al servizio dell’ospedale.
Senza contare che la quasi totalità dei posti auto pertinenti il nuovo intervento sarà monetizzata.
Già i giardini di Bagnolo, immiseriti da un taglio sconsiderato negli anni scorsi, si presentano scarsamente appetibili per la fruizione.
Ora la costruzione di un adiacente mastodonte in sostituzione di un fabbricato di dimensioni limitate e con verde circostante non potrà che peggiorare definitivamente la situazione.
Mi chiedo: sono state valutate altre opzioni più funzionali ed agevoli? Sono stati visionati siti alternativi? Non mi pare.
Ribadiamo nessuno mette in discussione le necessità dell’Ausl di razionalizzare la dislocazione dei suoi uffici, questo però dovrebbe non essere a discapito di altre esigenze
Ancora una volta si viene posti davanti al dilemma: o fare i lavori così o non far niente.
Spero e mi auguro che per entrambi i casi ci sia una reazione dei cittadini e anche della nuova amministrazione comunale che entrerà in carica dopo il 25 maggio tale da produrre un ripensamento sulle due questioni.
E’ necessario superare questa logica delle emergenze che tutto giustificano, anche perché ,dispiace dirlo, a volte un comune cittadino con piccole esigenze del tutto limitate e non stravolgenti è costretto a valutare le più disparate soluzioni progettuali, produrre chili di documentazione con dispendio di energie e denaro per interventi che hanno ricadute oltremodo risibili sia sulla qualità della vita sia sulla percezione del paesaggio da parte dell’intera comunità.
(Luigi Bizzarri, consigliere comunale)
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Aggiornamento 14 aprile 2014
Risponde il sindaco Gian Luca Marconi
Le considerazioni e valutazioni del capogruppo Bizzarri sul permesso a costruire in deroga concesso all'Ausl per la palazzina di via Boschi, ed al rifacimento dei marciapiedi su viale Enzo Bagnoli il cui progetto prevede il taglio di diversi platani attualmente presenti, sono non solo legittime ma comprensibili e meritorie di approfondimenti. Per quanto riguarda la palazzina di via Boschi tengo però a precisare che l'attuale edificio sarà alzato di un piano e mezzo, e che si trova in una zona in cui altri edifici vicini hanno dimensioni molto ragguardevoli, a cominciare proprio dallo stesso Palazzo Ducale. Non credo che porrà in ombra il vicino parco di Bagnolo, e reputo sia importante dare una nuova sede unificata a servizi a cui si rivolgono non soltanto cittadini di Castelnovo ma di tutta la montagna.
L'Ausl ha ottenuto un importante finanziamento, di 3 milioni e mezzo di euro, per riqualificare strutture esistenti, e con questi fondi sarà ristrutturata l'attuale sede del Distretto all'inizio di via Roma, compresa la facciata esterna, il tetto e gli infissi, e sarà appunto realizzata in via Boschi la nuova sede di servizi attualmente dislocati su diversi punti del territorio, come ad esepio nella sede ex guardia forestale. Vi troveranno spazi adeguati dunque la neuropsichiatria infantile, l'Igiene pubblica, gli ambulatori esterni del servizio di salute mentale. Per quanto riguarda le preoccupazioni sui parcheggi in zona, ricordo che sono già stati appaltati i lavori per il nuovo parcheggio da 110 posti in prossimità della rotatoria della Pieve, che servirà l'Ospedale essendo vicino all'ingresso "superiore" da poco attivato, e che diminuirà quindi la pressione su Piazzale Marconi. In quest'ultimo e nella vicina via Boschi, spetterà alla prossima Amministrazione prevedere eventuali modifiche alle modalità di parcheggio per favorire un ricambio delle auto in sosta.
Per quanto riguarda l'intervento su viale Bagnoli, essere amministratori impone di mantenere un equilibrio quando si compiono scelte: attualmente il marciapiede sul lato verso Bismantova è dissestato, ed in diversi punti rialzato a causa della spinta proveniente dalle radici dei platani. Si farà comunque una valutazione complessiva cercando di tagliarne il minor numero possibile, ma abbiamo ricevuto segnalazioni e proteste non solo da persone disabili, ma anche da mamme che si spostano con passeggini e carrozzine, sulle attuali difficoltà nel muoversi lungo il viale. L'intervento sarà migliorativo dell'attuale situazione, alla fine darà una maggiore sensazione di strada urbana, e spero che in questo modo contribuirà anche a diminuire la velocità di percorrenza del viale da parte dei mezzi motorizzati. Comunque attualmente il progetto è stato solo presentato, e tra l'altro sono state raccolte osservazioni da parte delle minoranze di cui terremo debito conto.
In buona parte comunque la ratifica delle scelte spetterà alla prossima amministrazione, ma riteniamo sia un buon progetto per rendere fruibile un utilizzo pedonale che al momento sul viale è complicata.
Pienamente in accordo con il consigliere Bizzarri. Mi ricordo, molti anni fa, che nel viale i platani erano tanti e rigogliosi da fare da ombrello nei giorni di pioggia.
(Gianni Zannini)
Carissimo Signor Bizzarri, sono sulle Sue stesse posizioni, ma sto digitando con una mano sola: questa settimana ne ho compiuti 70-1.
(mv)
Onestamente sembra roba da 1° aprile. Sarà meglio che una giunta che scade tra 40 giorni lasci un lavoro di questo genere – la tabula rasa del verde anche in questo viale, in un paese che già non eccelle in questo senso – ai successori. Non si fa altro che tagliare… Ma l’assessore al verde non ha nulla da dire? Se non può opporsi potrebbe dimettersi, ad esempio, tanto per chiarire che non è d’accordo. Una roba di questo genere si ricorderà per generazioni.
(Tarzan)
Tarzan sei un idolo.
(Mogli)
Mi dicono che tutti i platani di viale Bagnoli siano malati e condannati a morte da quella malattia, è vero?… Ci sono abitanti di viale Bagnoli che hanno tutto l’anno i cortili e le grondaie pieni di foglie e mi chiedo: se un comune chiede al cittadino di potare le piante che “si allungano” sul suolo pubblico, perchè non dovrebbe valere anche il contrario?… Certo chi abita altrove vede l’ombra ma non paga ogni anno un’impresa che con cestello elevatore viene sul tetto a liberarlo dalle foglie che ostruiscono gli scarichi.
(Umberto)
Carissimo Umberto, non trovo corretto che il pubblico si debba fare carico della pulizia del suo cortile. Opinione personale (del resto come la sua per altre circostanze).
(Luigi R.)
Un albero se malato meglio abbatterlo. Però solo se malato o causa altri disagi. In questa ultima legislatura stanno facendo un’operazione tipo “no al verde”?
([email protected])
Gentile sig. Bizzarri, le presto volentieri la mia sedia a rotelle per farci un giro. Si metta pure comodo. E inizi a pedalare (senza aiuto, eh, sennò non vale)… Io la aspetto alla fine di Viale Enzo Bagnoli. Poi a fine giro mi dirà se il platano viene prima della sua libertà personale… Ovviamente lei dovrà percorrere il viale su ambo i lati e attraversare la strada molte volte, sa, come fanno tutti i cittadini… Perché sa ci sono cose interessanti su ambo i lati della strada e solo a monte non ci posso stare… Sa com’è…
Cordiali saluti.
(Vale)
P.S. – Se ha delle idee per conciliare le cose le dica a tutti… non faccia il saputello tenendo le idee per Lei, altrimenti sembra solo un attacco da campagna elettorale, per denigrare gli altri e farsi bello Lei…
Capisco la tua amarezza, Vale, ma anch’io sono invalido, se ben non in sedia a rotelle, ma per favorire la mia deambulazione non vorrei fare tabula rasa di tutto. Credo che nel 2014 ci possano essere altre soluzioni oltre a quello troppo facilone di tagliare tutto! Probabilmente ci saranno anche dei motivi economici dietro a tale scelta. Chi spetta tagliare i rami delle piante? Se le piante distruggeranno il nuovo marciapiede forse è il caso di rivedere il progetto del marciapiede? Aspettiamo la nuova amministrazione.
(Alex)
Vale, si potrebbe anche sventrare il centro storico, allora, con le sue stradine strette, in cui è difficile passare persino per le persone senza carrozzella. D’altro canto, il benessere personale viene prima, no? Ma che modo di ragionare è? Tutte le cose, al di là di tutto, devono avere una loro proporzione, le nuove necessità devono poter convivere in modo accettabile con l’esistente. Soluzioni? Arretrare di un 50 cm. i frontisti. Ma sarebbe ipotesi meno gradita, suppongo (per i motivi elettorali citati da lei). La volontà ambientale a Castelnovo non esiste e non da ora. La qualità di vita urbana in questi anni si è costantemente abbassata. Un paese che si sta sempre più accartocciando su se stesso, senza una visione armonica di sviluppo. Si va a spinte estemporanee. Questo non è l’unico caso, seppur particolarmente eclatante. Mi auguro non verrà concretizzato. Lasciamo le decisioni alla nuova amministrazione, questa ha decisamente fatto il suo tempo.
(Antonio S.)
Signor Antonio le chiedo scusa… ha ragione. I soliti disabili… che pretese… dovrebbero rinchiuderli tutti, così non rompono le scatole… Io le chiedo solo… e se ci fosse lei seduto su una sedia?
(Vale)
Quando via Bagnoli è stata costruita era una “variante” a via Roma, una “circonvallazione”. Doveva servire a liberare via Roma dal traffico di passaggio. A sua volta via Roma era la “circonvallazione” di Castelnovo vecchio… Quando via Bagnoli è stata costruita c’erano due case in croce e spazio per i platani. Come spesso accade, una strada nuova serve per lottizzare e costruire nuove case. Una “circonvallazione”, per rimanere tale, non dovrebbe essere lottizzata, ma si sa come vanno le cose. Nel frattempo gli alberi crescono, insieme alle case. Alberi di quella taglia avrebbero bisogno di decine di metri di spazio a disposizione. Un po’ come quei pini, piantati nel giardinetto dietro casa, che oggi sono alti il doppio della casa e con questo clima che è cambiato succhiano l’acqua dal terreno sotto le fondazioni e fanno crepare i muri. Anche quelli li lasciamo? Semplicemente, non si piantano alberi di alto fusto a pochi metri dalle abitazioni. È un errore. Tra l’altro, anche gli alberi hanno un ciclo vitale, non sono eterni. Vogliamo aspettare tranquilli che un platano di venti metri, oggi che tirano venti a cento chilometri/ora (stazione meteo di Carnola) ci crolli sul tetto? Poi, i danni li chiediamo all’ammininistrazione comunale, ovviamente. L’errore progettuale è stato, a suo tempo, il permettere di costruire a pochi metri dai platani. Volevamo il “viale delle rimembranze”? Si doveva costruire a venti metri dagli alberi… Certo, il “verde” è bello, ma un po’ di razionalità è ancora più bella.
(Giorgio Bertani)
“Da un punto di vista razionale, il cuore è solo una pompa. L’uomo esiste se va oltre a questa definizione”. Era questa la risposta che Frank Lloyd Wright dava alla razionalità di Le Courbusier.
(mv)
Senza andare a scomodare i Maestri dell’architettura moderna, il senso è che, spesso, i problemi che dobbiamo risolvere oggi sono le conseguenze di errori di progettazione o di scelte effettuate con leggerezza. Poi, chi si trova il problema cercherà di affrontarlo come può. E’ un po’ come creare un debito pubblico enorme; qualcun altro si arrangerà ad affrontarlo.
(Giorgio Bertani)
Condivido il pensiero di Bertani, amo il verde anche all’interno del paese ma credo che il buon senso debba avere la meglio rispetto al fanatismo ecologista, quei platani hanno fatto saltare piu di un marciapiede e percorrere il viale anche con un passeggino è un’impresa (articolo pubblicato su Redacon); magari nel progetto di riqualificazione e razionalizzazione c’è anche una piantumazione di alberi adatti alla zona che è diventata, senza togliere viabilità alla strada, percorribilità sui marciapiedi senza la gimkana attuale e senza pericoli per le case circostanti. Ricordiamoci che nel periodo elettorale ogni pretesto è comunque buono per fare campagna.
(Corrado Parisoli)
Senza tagliare, basta prendere un metro dei giardini privati. Non sempre è facile far lavorare la testa!!!
(Roberto Malvolti)
Un metro dei giardini privati?
(Umberto)
Leggo la nota del consigliere Bizzarri ed i tanti commenti sul taglio degli alberi di viale Bagnoli. Direi che in sostanza tutti concordano sul fatto che sia la nuova Amministrazione a valutare l’opportunità di un intervento per il quale, come sempre, si possono trovare aspetti favorevoli ed aspetti contrari e spetterà all’Amministrazione decidere per il meglio, spero a vantaggio della collettività e non dei singoli. Vorrei però anche considerare l’altro problema sollevato da Bizzarri, il “mastodonte” di via Boschi, ed in questo caso non vedo aspetti vantaggiosi nel concentrare ancora traffico, auto, utenti, inquinamento, rumore in una zona nevralgica come quella dell’ex Palazzo Ducale, con una viabilità già oggi inadatta ed una quota parcheggi assolutamente deficitaria. Ferma restando l’opportunità di riqualificare l’edificio dell’ex dispensario, non è possibile pensare di ricostruirlo con i volumi attuali e concentrare i servizi di prevenzione in un’area più decentrata del paese ma facilmente raggiungibile e fruibile anche per gli utenti del servizio veterinario? Altrimenti si verificherà il paradosso che il Comune e l’Azienda sanitaria a parole sostengano il concetto di prevenzione ma in realtà agiscano in modo da aumentare il rischio.
Grazie per l’ascolto che mi vorrete dare.
(Tonino Fornesi)
Chiedo scusa per l’errore nella trascrizione del mio intervento: ovviamente non é piazzale Dante ma piazzale Marconi. Buona giornata.
(Gian Luca Marconi, sindaco)
Signor Malvolti, inizi lei a far lavorare la testa… il suo intervento è fuori luogo e insensato… Secondo la sua logica noi abitanti di viale Enzo Bagnoli dovremmo concedere 1 metro di terreno privato al Comune per cosa? Per allargare i marciapiedi e salvaguardare quei platani malati che recano danni e pericoli alle abitazioni e alla viabilita? Di verde in quei platani c’è ben poco visto che la maggioranza sono semplicemente tronchi morti o morenti… Ma mi faccia il piacere… Inoltre le volevo ricordare che già in passato abbiamo concesso al Comune 1 metro di terreno di nostra proprietà per costruire i marciapiedi senza ricevere neanche un grazie…
(S.M)
Se Marconi ha dato parte del suo giardino per la rotonda, perchè non farlo anche voi?
mc
(mc)
città che vai PD che trovi
http://www.andreazanoni.it/it/news/comunicati-stampa/giu-le-mani-dai-platani-di-via-fua-fusinato-a-rovigo.html
(ellebi)
Ma i sigg.ri Malvolti, Sentieri e Fioravanti, non erano quelli che trovavano da ridire anche su ciò che si faceva fuori casa loro in piazzale Petri , tanto da presentare un ricorso al TAR ?…… Gli altri invece, dovrebbero cedere parte del proprio terreno per i platani ?…….
(Commento Firmato)
Passando, ho notato i platani più vicini alle abitazioni private: potati fino all’osso, nell’evidente tentativo di ridurre il disagio per i frontisti. Meglio abbatterli, che conservarli in quello stato pietoso. Nel ‘giardino all’italiana’ (al contrario di quello ‘all’inglese’) la natura è completamente sottomessa all’intervento dell’uomo. Ma gli alberi tenuti in questo modo, non fanno ‘giardino’: fanno pena.
(Giorgio Bertani)