Nell’ambito del Pof (Piano Offerta Formativa) dell’Istituto Comprensivo “Giorgio Gregori” di Carpineti-Casina è stato attuato nel corrente anno scolastico, tra i numerosi altri, anche il progetto di area antropologica riguardante la conoscenza e lo studio della scuola di una volta.
Con l’adeguata preparazione e gli opportuni raccordi programmatico-curricolari, attuati dagli Insegnanti nelle varie classi, tutti gli alunni della Scuola Primaria di Casina e alcune sezioni dell’Infanzia hanno aderito alla singolare iniziativa con palese curiosità e grande entusiasmo anche da parte delle famiglie..
“Questo museo è unico nel suo genere per essere così completo in tutte le sue parti (materiale cartaceo, abbigliamento, calzature, cartelle, strumenti di punizione morale, arredamento aula, ecc. ecc.). Potrete rivivere la magica atmosfera scolastica di due secoli fa cimentandovi, anche, nella scrittura con i pennini di una volta. Avrete la possibilità di visionare libri, abbecedari, quaderni, atlanti all’interno delle loro pagine, che potranno essere sfogliate, lette e consultate. Non mancherà nell’aula neanche un’antichissima e l’unica lavagna di aritmetica delle prime classi elementari addirittura con il pallottoliere annesso. Schermi touch screen permetteranno a grandi e piccini di sfogliare le pagine più belle, significative, interessanti, curiose ed affascinanti dei libri, abbecedari, atlanti e quaderni presenti nelle bacheche del museo.”
A felice conclusione del Progetto così si esprime per Redacon la Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo di Carpineti-Casina dott.ssa Giuseppina Gentili:
“ Il progetto “Scuola Antica” è una bella esperienza formativa per i nostri alunni perché permette di cogliere il senso dello scorrere del tempo come fonte di cambiamento e di innovazione. In un’epoca, come la nostra, dove tutto è virtuale, immaginato, è importante recuperare la dimensione della realtà, del passato come qualcosa di concreto, di tangibile … i vecchi banchi, i libri di lettura, i calamai ed i pennini … capire da dove veniamo è fondamentale per capire chi siamo, quali sono le nostre radici. Vale ciò che diceva Cicerone; “Historia magistra vitae”.”
Un ringraziamento doveroso a tutti gli Insegnanti che hanno collaborato, agli alunni e alle famiglie.
Sì, è Storia maestra di vita la scuola che in pullman è arrivata a Casina, come del resto in tante altre scuole d’Italia! Ed era, quella, la scuola fondata sull’ascolto della parola dell’Insegnante e sul silenzio riflessivo degli scolari … per un apprendimento di crescita autentico e profondo. La scuola dell’Italia post unitaria, la prima veramente per tutti; quella del libro Cuore di deamicisiana memoria, per intenderci. O, per chi abbia avuto l’occasione e la fortuna, forse … di leggere le indimenticabili pagine del romanzo capolavoro Le grand Meaulnes di Henri-Alain Fournier …! Sì, è quella piccola grande scuola di fine Ottocento che in una piovigginosa mattina di aprile, nel piazzale antistante l’edificio scolastico di Via Simonini, a Casina, discreta e sommessa, come la buona maestra di un tempo che ha terminato per noi, in bella calligrafia, il suo testamento culturale … ha voluto rivederci ancora una volta per donarci, ormai sconsolatamente rassegnata, l’ultimo, estremo ed ormai immutabile addio.
(Ubaldo Montruccoli)
…e poi le scuole piangono miseria anche su aspetti didattici importanti… mah…
(Commento firmato)
L’articolo parrebbe cancellare l’immagine (stereotipo?) della scuola dell’Ottocento come autoritaria fino alla costrizione fisica (bacchette e granoturco sotto le ginocchia, ceffoni e castighi) ed esaltare la “pedagogia frontale” con il docente che cala il sapere dall’alto e l’allievo che ascolta silenzioso e immobile in tutti i sensi. E’ stato così anche per la ricerca? Personalmente mi avrebbe interessato qualche elemento descrittivo in più. Chi l’ha organizzata direttamente, da dove provengono i materiali, quali classi hanno partecipato e quale è stata la reazione degli allievi, quanto è costata e a chi, come proseguirà lo studio della scuola Leggo che la mostra è arrivata in pullman, quindi da lontano. Prima si sono considerate le ricerche sulla scuola di un tempo ottimamente condotte per diversi anni dai maestri e dagli scolari di Paullo e pubblicate in diversi dvd? Perché troppo spesso si va a cercare lontano ciò che è disponibile anche vicino a noi e che meriterebbe maggior riconoscimento, soprattutto favorirebbe la conoscenza del proprio paese con un grande vantaggio dell’integrazione e del radicamento. Preciso che non sono di Paullo ma ho avuto modo di venire a conoscenza di diversi dei lavori svolti negli anni scorsi e vorrei segnalarli come risorsa importante per i nuovi colleghi e compagni.
(Un’insegnante del Novecento)
…solo una domanda: a chi giovano e, soprattutto, qual è la finalità dei due commenti precedenti??!! Chiedere… è lecito… Grazie.
(Gemma Spadacini)