E' una storia di sangue.
E' una storia di un popolo, ma che porta con sè storie di popoli diversi sparsi nelle pagine dei nostri libri di scuola. Un popolo schiavo di un'ideologia che schiaccia, uccide e sopprime. E' la storia del Venezuela e dei suoi studenti che, mentre noi lontani, ignari di tutto, conduciamo la nostra vita e magari stiamo facendo colazione o più semplicemente chiacchierando con un amico, vengono picchiati, fucilati, cosparsi di benzina e continuamente minacciati di morte. Loro chiedono libertà, non hanno un'identità, non hanno diritti, hanno fame. Purtroppo questa non è una storia, le persone stanno morendo, i manifestanti sono uccisi, i manifestanti sono ragazzi, studenti universitari. Studenti che grazie alla loro formazione riescono a capire quanto le grandi risorse economiche del paese, infatti il Venezuela è ricco di petrolio, siano sfruttate malamente; mentre a Caracas e nelle altre città gli scaffali dei supermercati sono vuoti, i ristoranti chiudono o non riescono più a garantire pasti a sufficienza, la fame, una carestia, avanza inesorabilmente.
Attualmente il governo del paese è affidato a Maduro che fu designato da Hugo Chavez, ex presidente, alla sua morte. Maduro si sta comportando da despota, reprime ogni tipo di disaccordo. La sua peggior qualità sta nell'essere semi-analfabeta, detiene infatti la quarta elementare. Ma egli sta raccogliendo i frutti seminati da Chavez che durante il suo lungo governo, pur avendo apportato importanti e significativi cambiamenti rivolti alla parte di popolazione più povera, ha costruito il suo potere in modo fortemente autoritario eliminando la libertà di stampa, sbarazzandosi di tutti coloro che minavo o potevano in qualche modo danneggiare il suo potere. Per gestire però questo grande potere serve una personalità forte e autoritaria quale Chavez in grado, grazie al suo astuto populismo, di tenere sotto controllo le rivendicazioni del popolo.
Secondo quanto affermato dal sociologo italiano Pareto un'èlite, una minoranza che governa, esprime il suo potere in modo legittimo se crea nei sottoposti la certezza che sia necessario che al governo ci sia quella determinata minoranza. I modi con cui un'èlite può rendere legittimo il suo governo sono due: tramite l'astuzia o tramite la forza. Posizione sostenuta anche da Machiavelli: "...La forza del leone, l'astuzia della volpe...". Maduro non è certo una volpe, almeno credo, quindi utilizza la forza per tentare di legittimare il proprio potere, metodo disumano. "La violeza non è forza ma debolezza, né mai può essere creatrice di cosa alcuna ma soltanto distruttrice" questo afferma Benedetto Croce, io sono in tutto e per tutto in sintonia con questa celebre massima.
Mai qualcosa fu creato tramite la violenza e mai sarà possibile creare qualcosa. Gli studenti che sono in piazza a manifestare chedono una cosa sopra tutte, la libertà. Noi che da lontano guardiamo possiamo affermare di averla? O forse anche noi siamo schiavi di qualcosa o qualcuno? Le notizie sul Venezuela ci sono arrivate molto tardi, quando ormai il Venezuela era in guerra civile da un mese e non viene riportato quasi nulla di ciò che realmente accade. Infatti questi poveri studenti vengo uccisi brutalmente, bruciati vivi, pestati a sangue. Siamo liberi? Come possiamo esserlo se le notizie che ci arrivano sono un quarto rispetto a ciò che realmente avviene e, allora, chissà quanti conflitti saranno presenti nel mondo ora, mentre noi conduciamo la nostra vita di tutti i giorni. I conflitti armati registrati alla fine del 2011 erano circa 31 sparsi per il mondo. Noi, ognuno di noi, ogni volta che ignoriamo questi conflitti, che non prestiamo attenzione alle migliaia di persone che muoiono siamo complici al pari di chi preme il grilletto. La libertà, noi che possiamo averla, sarebbe ora che iniziassimo ad utilizzarla per far sì che coloro che muoiono in nome di questa parola non siano morti in vano.
(Federico Bazzoli)
Dica chiaramente cosa sono e cosa fanno le ideologie comuniste e non si trinceri dietro al populismo di questi dittatori. I comunisti ci sono in tutte le salse, veda cosa succede in Crimea, a voi giovani raccontano una storia diversa, ma il nostro Presidente della Republica è un comunista. Mediti.
(Fa)
Leggo con interesse l’articolo, così come tutte le notizie che arrivano dal Sud America. Le parole di Federico sono ineccepibili. La violenza sulla popolazione è il più grande orrore che si possa commettere, a prescindere che il governo sia di destra che di sinistra. Inoltre dal Venezuela arrivano notizie di arresti di sindaci dell’opposizione per incitamento alla violenza. Ora, però, bisognerebbe fare un approfondimento sulla questione. Le persone che sono scese in piazza, sono scese in piazza autonomamente o spinte da qualcuno? Possiamo pensare che i metodi utilizzati in Sud America per cambiare i governi sia all’improvviso cambiato? In primis va detto che Maduro è stato eletto democraticamente, con commissari dell’ONU presenti durante le elezioni (questo non giustifica comunque la violenza, ma significa che il governo è legittimo visto che i commissari non hanno segnalato brogli). Va detto anche che nel 2002 ci fu un tentativo di golpe, ma nonostante tutto Chavez tornò legittimamente al governo. Lo stesso Chavez tentò un golpe bianco (cioè un golpe costituzionale) tramite referendum (scelta democratica) ma il popolo fu contro al cambiamento della costituzione. Bisogna ricordare che Chavez nazionalizzò il petrolio (Allende nazionalizzò il rame). Presi alcuni di questi piccoli spunti, perché per parlare di Sud America e Venezuela ci servirebbero dei giorni, dobbiamo farci alcune domande e su queste domande riflettere. Chi c’è dietro agli studenti? E’ più colpevole Maduro a reprimere la protesta con la violenza o è più colpevole chi sfrutta gli studenti per propri fini ed interessi economici, oppure sono colpevoli in ugual misura? Per quello che ci insegna la storia del Sud America, io dubito fortemente che gli studenti si siano mossi autonomamente.
(Alessandro Torri Giorgi)
Stranamente da quando è morto il povero Hugo Chavez gli studenti protestano, tutti protestano! In questo articolo si scrive che il petrolio venezuelano è mal gestito, probabilmente è vero, ma si vuole tornare al sistema in vigore prima del modello Chavez? Vi ricordo che prima lo sfruttamento del petrolio venezuelano era gestito in modo esclusivo da un pugno di famiglie potentissime e ricchissime che si dividevano gli utili stratosferici senza lasciare nulla al popolo, con l’approvazione incondizionata dell’ingombrante vicino statunitense. Perchè se si affama il popolo con il modello neoliberalista USA tutto va bene, perchè c’è la libertà! Sì, la libertà di morire di fame…
(Andrea)