Nella seduta di ieri mattina il Consiglio locale di Reggio Emilia (composto dai sindaci e dall’assessore provinciale all’ambiente) ha scandito i tempi delle attività di redazione della “due diligence” e del piano industriale del nuovo soggetto gestore del Servizio idrico integrato. La “due diligence” è la perizia con la quale l’agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per il servizio idrico ed i rifiuti individuerà, con Iren, il preciso valore economico per il subentro del nuovo soggetto gestore. In sostanza il nuovo soggetto, interamente controllato dai comuni, dovrà ereditare il piano degli investimenti di Iren (e le relative tariffe) ed il calcolo del valore economico di questo passaggio sarà definito con una perizia.
Il piano industriale, invece, non riguarderà solo gli investimenti, ma anche il vero e proprio funzionamento della nuova azienda pubblica e definirà le modalità con le quali avverrà lo scorporo del ramo idrico reggiano di Iren e la nascita del nuovo soggetto gestore.
La realizzazione di questa attività avviene dopo che, nel secondo semestre del 2013, erano stati portati a termine con esito positivo gli studi di fattibilità voluti dal Consiglio locale.
La “due diligence” sarà seguita dalla struttura tecnica regionale di Atersir, che incaricherà uno o più studi specializzati in questo campo. La verifica periodica di questa attività con i rappresentanti del territorio reggiano avverrà attraverso un gruppo di lavoro al quale parteciperanno, oltre ad Iren e ad Agac Infrastrutture, una delegazione del Consiglio locale composta dall’assessore provinciale Mirko Tutino, dal sindaco di Castellarano Gianluca Rivi e dal sindaco di Quattro Castella Andrea Tagliavini, le organizzazioni sindacali ed il comitato Acqua bene comune.
Il piano industriale, invece, sarà costruito da un secondo gruppo di lavoro che vedrà (oltre ad Iren e ad Agac Infrastrutture), il supporto del gestore pubblico del servizio idrico della provincia di Gorizia, che dal 2012 supporta i sindaci reggiani, una delegazione del Consiglio locale composta dall’assessore Mirko Tutino, dal sindaco di S. Martino in Rio Oreste Zurlini e dal sindaco di Luzzara Andrea Costa, dal comitato Acqua bene comune e da una delegazione dei lavoratori del Servizio idrico integrato di Reggio Emilia.
Per il completamento di queste attività sono stati definiti dei tempi precisi: aprile-agosto 2014.
Entro il 30 settembre è prevista l’approvazione del piano industriale e la costituzione del nuovo soggetto gestore. Entro il 31 dicembre avverrà il passaggio di consegne al nuovo soggetto gestore.
Il Consiglio locale, nella delibera, ha anche chiesto ad Iren, in qualità di gestore, di non operare riorganizzazioni dei servizi e sottoscrizione di contratti di fornitura pluriennali se non attraverso una comunicazione preventiva al Consiglio locale. Un secondo ordine del giorno approvato dal Consiglio locale chiede al Parlamento di modificare il metodo tariffario del servizio idrico, perché quello elaborato dall'Autorità dell'energia del gas non rispetta l'esito referendario e toglie ai comuni ogni potere di intervento.
“Con la delibera di ieri mattina si passa alla fase tecnica ed operativa del processo di ri-pubblicizzazione del servizio idrico", dichiara l’assessore all’ambiente della Provincia e coordinatore del Consiglio locale Mirko Tutino. “Il periodo elettorale non creerà uno stop a questo lavoro, che potrà proseguire nella sua parte più tecnica e di dettaglio nei prossimi quattro mesi. Ho proposto i nomi di quattro sindaci per affiancarmi in questo lavoro perché la Provincia ha un futuro incerto e sicuramente non sarò più nel mio incarico dopo giugno. I progetti devono vivere indipendentemente dalle persone che li hanno seguiti sino ad ora ed è quindi fondamentale che i Sindaci siano pienamente coinvolti anche in questi passaggi tecnici ed operativi. Siamo stati gli unici in Italia a concepire uno scorporo da un’azienda multiservizi e quotata in borsa e sapevamo che sarebbe stato un percorso complicato. Ma con la volontà politica siamo arrivati a questo punto e con la stessa volontà politica, entro fine anno, sarà portato a termine”.
Ma il passaggio di gestione acqua da Iren al nuovo gestore pubblico quali comuni riguarderà esattamente? Tutti i comuni del reggiano? Se si concretizzasse sarebbe una cosa ben fatta, finalmente, grazie a tutti quei soggetti che si sono battuti per questo traguardo.
(Chiara)
Sì, dovrebbe riguardare tutti i comuni (meno Toano che ha già una sua gestione pubblica) e, anche se un po’ in ritardo, questo è un percorso che va nella direzione sancita dal referendum di tre anni fa.
(Ty)
Toano, che non ha sorgenti nel proprio territorio, ha sempre saputo resistere alle tentazioni delle lobbies delle acque che con lusinghe e false promesse hanno saputo circuire quasi tutti gli altri comuni, mantenendo una propria gestione del bene più prezioso che è l’acqua, a differenza di Villa, comune con immense risorse di acque, che se le è lasciate portare via tutte, con il risultato che nonostante gli scarichi continuino ad andare verso il Secchiello liberamente, siamo costretti a pagare, oltre l’acqua, anche la depurazione. La stessa cosa dicasi per il Parco. Villa, comune che ha conferito nell’area parco la maggiore estensione di territorio come benefici si ritrova a dovere sopportare divieti, imposizioni e nient’altro. Meditate, cittadini di Villa, alle prossime elezioni, oppure vi va bene così?
(Beppe)
L’esempio di Villa Minozzo che per il signor Beppe non ha saputo valorizzare le proprie risorse territoriali calza “al bacio” con la gestione dell’Unione dei comuni dell’alto crinale: acque regalate, terre sottratte dal Parco, depurazione solo promessa, però in compenso ricchezza di divieti, di imposizioni, di vincoli, ricchezza di povertà, ecc. ecc.
(Liliana)