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E’ l’ultimo di Carnevale…

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E' tempo di Carnevale (l'ultimo giorno, per la precisione). Sulla scia della "i" mancante rilevata qualche giorno fa in un nome proprio, proponiamo, per un sorriso, una breve rassegna di refusi occorsi nel tempo a giornali e riviste.

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Quanto accaduto a Massimiliano (ridotto a Massimilano) è il più classico refuso tipografico (detto alla francese "coquille").

All'uscita del film “Bella di giorno”, con protagonista Catherine Deneuve, un giornale nazionale titolò: “Catherine bela di giorno”, tralasciando una consonante e facendo “belare” la bella attrice francese. Ma ancor peggio riuscì a fare un quotidiano locale in occasione della visita della regina Margherita in Cadore, annunciando “La Regina in Calore” (scambio di consonante a luci rosse).

Classico e famoso il “tamburino sardo” di risorgimentale memoria che diventa “sordo” per uno scambio di vocale; o il generale che passa in rassegna le “trippe” (anziché le truppe).

Tra le pagine culturali spicca la recensione dello scrittore che deve il successo “alla sua panna arguta”. Non esenti neppure le pagine degli spettacoli dove un quotidiano di gran nome fa eseguire “L'Ave Maria di Schubert all'orgasmo (organo)”.

Insomma ce n'è per tutti e di tutti i tipi. Ma questa, segnalata anni fa da Cesare Marchi, trovo sia la più divertente. La trascrivo con le parole del compianto Prof. Marchi: "Quando fu annunciato il fidanzamento della principessa Jolanda di Savoia un giornale scrisse in prima pagina: Ieri è stato presentato al Quirinale il Conte Giorgio Carlo Calvi di Bergolo, fidanzato della principessa. Egli proveniva in treno da Torino. In tasca al poveretto furono trovate solo poche lire”. In una pagina interna: “Ieri, verso il tramonto, le acque limacciose del Tevere hanno deposto sulla riva il corpo di un uomo, mal vestito, d'età apparente sui 40 anni. Erano a riceverlo le loro Maestà il re Vittorio Emanuele III, la regina Elena, i dignitari della corte”.

(Renè Enzo Piccinni)