Riceviamo e pubblichiamo.
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Gentile Redacon,
Poco più di due anni fa sono stato invitato dalla signora Lorena Lugari, presidente del comitato Ecologicamente, a visitare la discarica IREN di Poiatica. Personale di Iren ci ha accompagnato e ha illustrato il funzionamento della discarica; prima della visita è stato chiesto ai responsabili del comitato, alle guardie ecologiche e ai cittadini intervenuti, di non polemizzare con il personale presente in discarica, dopo le ultime notizie uscite sui quotidiani nei giorni precedenti, riguardo alle due ditte alle quali IREN ha affidato, tramite appalto, la gestione effettiva della discarica, compreso il movimento e l’interramento dei rifiuti.
Le due aziende (da articolo di Maria Petronio su REDACON del 24 aprile 2013) sono la Ciampà, alla quale è negata la certificazione antimafia dalla procura di Crotone, e “la ditta Ramm (Rossato Fortunato srl) finita più volte nel mirino della magistratura per le attività del suo amministratore, arrestato nel 2005 per traffico di rifiuti pericolosi e nel 2006 con le accuse di estorsione e truffa”
Scrivo questa breve testimonianza non per descrivere la visita e le tante frottole che ci sono state raccontate, da IREN, ma per riportare la misurazione della radioattività che ho registrato con il mio contatore geiger (*), strumento di produzione tedesca, lo stesso che ho visto questa sera utilizzato durante la trasmissione Presa Diretta diffusa sul terzo canale dalla RAI.
Allego le fotografie che parlano da sole; sono state scattate all’ingresso e in vari punti della discarica. I valori sono sensibilmente variati da 0,008-0,009 millirem (fondo naturale della zona), a livello della sbarra di accesso, sino a 0,023 millirem in alcuni punti della superficie di deposito. (In realtà anche 0,028-0,029 millirem in diverse zone, non documentate con foto).
A mio personale parere, anche solamente con questi “indizi”, vi è la ragionevole probabilità che rifiuti radioattivi “speciali”, possano essere stati interrati nella discarica, dato che la differenza dal fondo naturale, 0,008-0,009 millirem, arriva nei punti di sepoltura dei rifiuti a 0,023 (0,029) millirem, ovvero circa tre volte il valore di base. Rifiuti per i quali, il tipo e il livello della radioattività emessa è difficile da stabilire, a causa della ricopertura con uno strato di decine di metri di terreno, che ha il potere di schermare “quasi” totalmente anche le radiazioni ϒ (gamma).
(Inserire ) Foto 1, Ingresso Poiatica, 23 ottobre 2011, fondo naturale 0.008 millirem, (valore più basso)
(Inserire ) Foto 2, Strada interna, discarica Poiatica, radioattività in aria 0,023 millirem (valore più alto misurato)
(Inserire ) Foto 3 Campioni di terreno fondo discarica (carotaggi), 0,019 millirem.
(Inserire ) Foto 4, Valore medio al piede della discarica, 0,015 millirem.
Ora quello che io posso fare, come cittadino, è dare questo contributo e questa testimonianza; altri, e penso ad ARPA Emilia Romagna, al Corpo Forestale dello Stato, al Comando carabinieri per la tutela dell'ambiente (ex NOE), potrebbero e dovrebbero fare le verifiche tecniche, con opportune apparecchiature di misurazione dell’emissione radioattiva, in profondità, ed eventualmente, in cordinamento con la Procura della Repubblica di Reggio Emilia, indagare se reati ambientali sono stati e sono tuttora in atto. Cosa che a mio parere è altamente probabile.
(Alessandro Raniero Davoli)
Ex capogruppo consiliare Castelnovo Libera
(in alcune foto chi regge lo strumento di rilevazione è il consigliere comunale di Toano, Antonio Manini, in altre Lorena Lugari e Tiziana, una GEV, Guardia Ecologica Volontaria, di Toano)
* Lo strumento professionale utilizzato è un contatore Muller–Geiger, modello Gamma Scout w/Alert, prodotto della ditta tedesca “Dr. Mirow, Gamma Scout Gmbh & Co.“, numero di matricola 049774, certificato TUV FCC-15 USA.(Da me acquistato nuovo di fabbrica il 19 luglio 2011).
Faccio i miei complimenti ad Alessandro, sperando che arrivi anche una qualche risposta da chi di dovere!
(Alessandro Torri Giorgi)
Complimenti a Davoli per lo studio molto interessante, ma si sa già che chi di dovere farà spallucce. Purtroppo sono troppi gli interessi che ha il comune di Carpineti!
(Lugua)
Mi chiedo fortemente come sia possibile che nel 2014, in una regione all’avanguardia sotto tantissimi aspetti come l’Emilia-Romagna, la gestione della discarica di Poiatica sia potuta arrivare a due società con un discutibilissimo profilo. Secondo me ci vorrebbe un sano esamino di coscienza de parte di tutte le amministrazioni, in particolare quella comunale, che se proprio non vogliono rispondere alla popolazione lo faranno sicuramente alle loro coscienze.
(Vincenzo Biavardi)
Sarebbe utile che il sindaco mostrasse l’elenco di tutte le ditte che hanno avuto in appalto il conferimento dei rifiuti in discarica e, se non lei, che lo facesse l’assessore Tutino che alla Provincia ne ha certamente un bell’elenco. Sarebbe utile chiedersi che senso ha mantenere Arpa, se questa procede alla identificazione dei rifiuti solo tramite un confronto tra quello che è scritto nel registro A e quello che è riportato nel registro B. Il problema grave, su cui la Procura ha il dovere di dare una risposta seria, che aspettiamo ormai da un anno, è capire come mai la Provincia non ha risposto alle interrogazioni fatte in merito alla natura del biostabilizzato e su tutta la marea di incongruenze emerse confrontando i vari documenti di Iren. Se dalla Provincia non rispondono, o rispondono in modo evasivo, o spudoratamente irrisorio, che si fa? Che fa la Procura se dalla Provincia rispondono con un “ambalalàciccicocò tre civette sul comò”? Non mi si venga a dire che non si risponde a tono ad una interrogazione solo perché la porta avanti l’avv. Pagliani per il PdL! A chi avrei dovuto chiedere di fare queste interrogazioni? Agli amici di Iren? Della serie ce la suoniamo e cantiamo in famiglia, che tanto finisce a tarallucci e vino? E adesso, cos’è, hanno tutti perso la lingua? Nessuno si esprime per non mettersi per traverso alle speculazioni di partito? Ahhh, che orrore! Chi tra i nostri amministratori troverà il coraggio di sabotare un sistema di Stato ormai dichiaratamente mafioso? Meglio stare in campana, fingere di rappresentare la parte “sana” di un partito multilingue, multirazziale, multicefalo, multiplo in tutto e per tutto, rappresentativo del bene e del male e di tutte le sfumature che ci stanno nel mezzo. Così è il partito! Un partito che non scontenta mai. Un partito che si vende con una strategia di marketing che fa il paio con quello dei biscotti della Barilla: di ogni gusto, di ogni colore, di ogni forma, grasso, magro, brutto, bello, con l’uvetta e senza l’uvetta, con la mafia e contro la mafia, con il ricco e con il povero, con Dio e con mammona. Vogliamo dire una volta per tutte da che parte stiamo? Abbiamo una coscienza distinguente del bene e del male? Ci vuole coraggio. Ci si strina non poco. Dal partito i franchi tiratori sono pronti con arco e frecce per far fuori il primo che ha l’ardire di remare contro. Allora tutti zitti. Tutti “coesi”, tutti “solidali”, tutti zitti: tutti omertosi. Bravi! Qui si tratta di partito, di politica, non di Iren in sé. Mi pare ovvio! Che senso altrimenti avrebbe difendere Iren a spada tratta, se questa non rappresentasse la quintessenza delle speculazioni di una precisa parte politica? E per un anno ci hanno continuato a dire che tutto andava bene, che tutto era sotto controllo, che si trattava solo di avere fiducia in Iren, ma era tutto previsto. La manfrina del sindaco, il balletto di Tutino, il silenzio vergognoso e desolante della Procura, i combini tra Iren e Unieco attorno alla discarica… Tutta una ripugnante commedia. Lo Stato che c’è solo quand’è ora di pagare le tasse e di mandarti a votare, come un bue al macello. Lo Stato che c’è solo per sventolarti le bandiere rosse di una Resistenza di cui non se ne vede più traccia. Lo Stato che che c’è solo per seppellire veleno dappertutto a norma di legge. Il cinico amplesso tra Stato e mafia. Il circo Barnum delle responsabilità che nessuno vuole accollarsi. L’incestuosa dinasty degli uomini di un solo partito di una sinistra ormai marcita in tutto e per tutto, a decidere sul futuro del territorio, sul futuro della gente, sul futuro della salute e sopravvivenza di ognuno di noi. I debiti milionari di Iren e l’evidente ricatto mafioso. E poi, su tutto questo: il silenzio degli innocenti. Quelli che pagano il conto. Quelli che gli scoppiano le viscere per il cancro che avanza. Quelli che stanno già sottoterra. Quelli di cui solo il prete ne riesce a far la conta, perché i medici no, non te la direbbero mai, la verità. Ce ne sarebbe abbastanza da scaravoltare il mondo, da sperare che la terra tutto questo male se lo inghiotta tutto…. Ci sarà una giustizia divina. Almeno quella.
(Maria Petronio)
Complimenti davvero a A.R. Davoli! Comune di Carpineti e enti vari preposti a gestione, verifiche e controlli, che hanno da dire in merito?
(Paolo Comastri)
Scusate se mi scosto dai significati etici di questo articolo e scusate la mia ignoranza in questione, avrei due domande. Che unità di misura è il “rem”? Se è un indice di radioattività qual è il valore soglia per cui diventa pericoloso per il nostro organismo?
(Samuele)
Grazie ad Alessandro Giorgi, a Paolo Comastri e a Lugua per i complimenti, ecco la risposta per Samuele. Le unità di misura della radioattività sono molte, (Gray, Bequerel, Sievert, Rem, Roentgen, Rad ecc), alcune prendono in considerazione l’effetto fisico diretto della radiazione, ovvero l’energia in Joule per Kilogrammo, altre i danni biologici sugli organismo viventi, (ionizzazione delle molecole, rottura dei cromosomi, effetti teratogeni indotti, ustioni superficiali ecc). Per farla semplice, il Rem significa “Roentgen equivalent man” ovvero la dose assorbita da un uomo adulto (l’effetto è sia immediato sia ad accumulo nel tempo). Per semplificare è sufficiente considerare la scala di misura in Rem o in Sievert (100rem=1Sv), come quella di un termometro che misura la febbre. I valori rilevati a Poiatica, segnalano che qualcosa non va. Nella profondità del deposito probabilmente vi sono sorgenti di radioattività, non naturale, dovuta a scorie o rifiuti radioattivi, (ospedalieri, da fonderia… ?), che lì non dovrebbero essere sepolti. Samuele, come esempio ti do il limite della dose ammessa massima, per la popolazione, per le donne gravide e i nascituri, che è fissata in 1 milliSievert, ovvero 0,1 rem totale annuo, (art.10 Direttiva Europea 2013/59). Quindi, da un semplice calcolo, 0,1 Rem, diviso 365 giorni, diviso 24 ore, uguale livello massimo 0,011 millirem per ora. La discarica di Poiatica ha radiazioni sempre superiori al limite: 0.015-0,021-0,023-0,029 millirem/ora, sino a circa 2,6 volte, il 260% in più! A questo punto mi sfugge il motivo per il quale ARPA non sia ancora intervenuta. Come sempre scrivo quello che è il mio personale parere e, se mi sbaglio, prego gli enti preposti e gli esperti di fisica atomica di correggermi.
Un saluto a tutti i lettori.
(Alessandro Raniero Davoli)
Grazie per i calcoli! Come giustamente scrivi il limite è annuo. Dentro la discarica non penso ci viva qualcuno o sia aperta ai non addetti ai lavori! Quindi, dato che i livelli normativi per gli addetti ai lavori sono nettamente superiori (6 volte) e che gli addetti ai lavori non rimarranno in discarica 24 ore su 24, all’interno dell’area si è nei limiti normativi. Al di fuori dell’area di lavoro (prima foto?) si è appena fuori dai limiti normativi per la popolazione indistinta. La questione andrebbe approfondita meglio, per avere dei dati più attendibili. L’osservazione non può essere puntuale ma, secondo me, i controlli impongono una monitorizzazione continua per un dato periodo temporale. Certo è che ci sono molte ombre sulla questione. L’ARPA che ha fatto?
(Diego Pignedoli)
Errata corrige: il dato della prima foto è nei limiti di legge: 0,008 millirem/ora è inferiore ai 0,014 millirem/ora del calcolo di Alessandro Raniero Davoli.
(Diego Pignedoli)
Diego, il problema rilevato è la radioattività anormale non dovuta, a quanto pare, a cause naturali. Se vi è radioattività oltre l’irraggiamento ambientale significa che rifiuti radioattivi sono stati sepolti. E’ vietato dalla legge conferire rifiuti speciali e potenzialmente molto pericolosi in una discarica autorizzata per rifiuti domestici. Non so se sono sufficientemente chiaro! Se io rilevo un aumento della radioattività oltre tre volte quella dell’ambiente, nell’aria della discarica, sopra la copertura in argilla, non oso pensare che intensità radioattiva viene sprigionata in profondità, visto che lo schermo alle radiazioni gamma è di svariati metri di terra e decine di metri di rifiuti. La situazione è evidentemente sfuggita di mano ad Iren che ha omesso, consapevolmente o meno, di controllare quanto è stato conferito abusivamente in discarica. L’anno scorso Iren e le ditte che gestiscono la discarica sono state sanzionate per 30.000 euro dal Corpo Forestale dello Stato per non aver aggiornato i registri di quanto entra in discarica (Iren ha pagato senza fare ricorso, chissà perchè?). All’inizio del 2014 Forestale assieme a Ispettorato del Lavoro hanno sorpreso personale in nero, non registrato, non autorizzato, che lavorava in discarica, addirittura senza l’abilitazione per la guida delle macchine movimento terra ecc. ecc. Ti pare che la situazione sia sotto controllo, che, come mi disse un alto dirigente Iren, loro hanno gli “occhi ben aperti” su quanto entra in discarica? Dov’è Arpa, dov’è l’assessore all’ambiente della Provincia, dov’è la Regione Emilia-Romagna? e dov’è la Procura della Repubblica? Solo tre sacerdoti coraggiosi, oltre ai movimenti spontanei dei cittadini, stanno urlando la loro preoccupazione e la loro rabbia per quanto avviene sotto gli occhi di tutti: malattie inconsuete, leucemie, tumori, bambini malformati, aborti spontanei… Ora basta!
(Alessandro Raniero Davoli)
Sarebbe il caso di fare una class action rivolta al risarcimento danni di chi purtroppo subisce tutti i giorni le conseguenze della discarica? Forse in questo modo qualcuno potrebbe pagare per davvero le scelte sbagliate fatte o la negligenza nei controlli relativi ai rifiuti introdotti in discarica.
(TR)
Sui contenuti dell’impatto ambientale di un’opera si può dibattere, però fino ad un certo punto. Produciamo rifiuti e quindi dobbiamo smaltirli, fin qui tutto normale; ma nel momento in cui si parla di radiazioni, materiale radioattivo, ecc., si entra in un terreno profondamente differente. Non si possono ammettere concessioni, errori, approssimazioni. Presumo che chi ha la responsabilità dell’area e allo stesso tempo chi l’ha avuta a questo punto debba dare ampie e motivate spiegazioni, assumendosi la responsabilità dei contenuti, perchè qui forse si sta giocando un po’ troppo con l’incrociare interessi e salute del cittadino. Scusate, ma non posso e non voglio credere che la logica della “terra dei fuochi” sia infine approdata pure da noi.
(Andrea Ganapini)
PS: forse fare dei carotaggi per capire un po’ meglio la situazione sarebbe bene cominciare a farli, il tutto monitorato da un ente davvero super partes.
Avere dei dubbi penso che sia normale e non è certo un segreto che coi controlli che ci sono stati e che ci sono, in discarica ci può finire di tutto. File di camion hanno scaricato per anni e scaricano tutt’ora tonnellate di rifiuti che vengono sottoposti al controllo visivo dei manovratori dei macchinari mentre lavorano per compattati e per seppellirli, cosa possono rilevare secondo voi ? Chi volesse far sparire dei rifiuti pericolosi non farebbe in modo che passino inosservati ? Mi auguro ed auguro a tutti noi che abbiano ragione coloro che sostengono che non è così, che con la presenza della discarica non ci sono pericoli per la salute però non ho sentito ancora nessuno affermarlo ufficialmente; dicono piuttosto che risulta tutto in regola con le normative e con i parametri stabiliti per legge ma anche l’Eternit era regolarmente usato fino a poco tempo fa e anche l’Ilva era in regola, speriamo che non sia il nostro caso ma io non riesco a fidarmi perchè ho imparato col tempo che il profitto, purtroppo, è un buon modificatore di parametri e di regole.
(Antonio Manini)
L’Ausl a questo punto dovrebbe anche proibire alle scolaresche di entrare in discarica in visita, finché tutto non sarà chiarito fino in fondo. Iren e Ausl devono ancora spiegare perché gli studenti in visita alla discarica non sono mai stati avvertiti dei rischi derivanti dall’inalazione del bioaerosol microbico accertato dall’Istituto Superiore di Sanità, secondo cui anche il personale addetto ai lavori dovrebbe sempre indossare una mascherina per evitare una contaminazione microbica non indifferente. A interrogazione di Ferrigno la Provincia su questo punto ha risposto picche, ma adesso davanti a questa ennesima prova che in discarica è davvero stato conferito di tutto, che scusa possono inventarsi?
(Giovanni)