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Il turismo portato dai “Briganti”

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Briganti di Cerreto

Riceviamo e pubblichiamo.

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Il lavoro svolto nel turismo di comunità si espande e dopo il grande riconoscimento ottenuto dalla Comunità europea i "Briganti" da esempio positivo evolvono e lanciano il progetto "Centro di formazione e sviluppo delle comunità".

L’Appennino reggiano è oggi naturale terreno di studio da parte di ricercatori italiani e internazionali, meta per seminari di studio di alto livello (Cnr, Unioncamere, l’Istituto di ricerca della Provincia autonoma di Bolzano, diversi atenei, Isnart, Aitr…); buona prassi eccellente in campo internazionale (a Cerreto Alpi un recente workshop del congresso internazionale di sociologia rurale 2013), europeo (recente il riconoscimento della cooperativa di comunità "I Briganti di Cerreto" fra i 10 migliori casi europei di sviluppo locale). Nell’ambito di altri crediti significativi ma senza elencare tutti i casi di riconoscimento ottenuti, possiamo citare ancora che progetti di sviluppo locale della montagna trentina depositati presso la Provincia autonoma di Trento hanno cercato l’esperienza e il sostegno del modello emiliano sviluppato in Appennino reggiano a Cerreto Alpi. Oggi questa esperienza è punto di riferimento di progetti di start up di cooperative di comunità e patti di sviluppo locale in almeno 10 diversi territori a livello nazionale.

Una rete di contatti e di collaborazioni vede i "Briganti" impegnati in progetti a livello regionale che vanno dalla provincia di Piacenza con l’associazione Ong Mlal. A Parma con la cooperativa (coop.Fuso.com) nata a Scurano nel comune di Neviano degli Arduini, a Modena con un gruppo di lavoro della frazione di Ospitale del comune di Fanano per arrivare alla collaborazione consolidata con Brisighella in provincia di Ravenna che ha visto la nascita di una cooperativa di comunità. I "Briganti" si sono organizzati e hanno dato struttura a un ramo d’azienda che si occupa appunto di progettare e sviluppare il turismo di comunità sia a livello interno che esterno. Grazie a questo lavoro di collaborazione nasce l’idea di Cerreto Alpi come centro naturale della conoscenza nel quale la comunità stessa è laboratorio di sperimentazione e formazione.

Il centro si occuperà di ricerca e di innovazione, svilupperà unitamente alla comunità un progetto pilota che rappresenti un punto di riferimento, uno spazio in cui contestualmente si innova e si apprende dalla sperimentazione. Si tratta di creare una piattaforma di confronto dove fare uscire i singoli progetti dalle singole esperienze al fine di fare progredire nel tempo la capacita di attuare e innovare “insieme”.

Il 2014 ha visto l’avvio di un calendario di appuntamenti formativi a Cerreto Alpi dedicati a amministratori pubblici, dirigenti aziendali, operatori del settore, imprenditori, studenti e singoli cittadini, che sono interessati allo sviluppo del territorio attraverso il turismo di comunità.

Il prossimo appuntamento in calendario sabato 8 febbraio con l’arrivo di 35 partecipanti provenienti da Raggiolo e dai comuni del casentino in provincia di Arezzo.

Si replicherà sabato 15 marzo con un altro gruppo di pari numero sempre composto da operatori provenienti dal medesimo territorio. Il 13 marzo si trasferirà da Bologna a Cerreto per una 2 giorni un corso dedicato al turismo responsabile. Da calendarizzare molti altri appuntamenti.

Grazie al turismo di comunità Cerreto Alpi ha oggi un flusso di turisti attratti dalle molteplici iniziative che la cooperativa e la comunità hanno saputo realizzare, la nascita di una “scuola” di turismo responsabile di comunità porterà nuovo lavoro per la cooperativa ( che già da occupazione a 9 giovani del territorio) e soprattutto un afflusso di nuovi turisti “interessati” alla formazione per replicare il progetto, con una ricaduta economica che coinvolgerà equamente l’intera comunità.

(Renato Farina, responsabile del turismo di comunità Cooperativa "I Briganti di Cerreto")