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Frane sull’alto Appennino

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Oltr'Enza si vivono giornate drammatiche sul versante del maltempo per le numerose frane che attanagliano il territorio delle terre alte e che rischiano di isolare dal resto del mondo gli abitanti dei comuni di Palanzano, Monchio delle Corti, parte del ramisetano e l'alto tizzanese (Lagrimone e dintorni). Rischia il ponte di Antria, alle porte di Lagrimone, per un'enorme frana che sta scendendo a valle rischiando di travolgere il ponte e la conseguente viabilità per le terre alte. Due frane stanno bloccando di fatto la provinciale Massese a Cisone e la provinciale di Tizzano a Cozzo (in pratica la stessa enorme frana interessa le due strade poste una sotto l'altra con il rischio di bloccare l'intera viabilità montana). A Cisone si lavora intensamente, a ritmi serratissimi, per tenere aperta la strada: di fatto si lotta contro il tempo, perché la frana continua a muoversi e la situazione è grave.

La situazione è estremamente grave, perché la frana, che prima spingeva dall’alto e “sollevava” la provinciale Massese, adesso è in fase di trascinamento, cioè sta trascinando verso valle la strada. In più, la frana si stacca molto in alto e crea problemi anche alla provinciale 14 di Tizzano. In pratica, il movimento franoso parte in località Cozzo e arriva fino a Cisone, interessando come detto non una ma due strade. Il Servizio tecnico di bacino ha tra l’altro già trasmesso alla Regione Emilia Romagna la richiesta di fondi che la Provincia gli aveva inoltrato.

Ora si sta lavorando su più fronti. Da un lato per rimuovere e fermare il fronte di frana che investe la strada e dall’altro per evitare che la strada stessa possa sprofondare verso valle. Si lavora ininterrottamente e la situazione è monitorata 24 ore su 24 dal personale del Servizio Viabilità. Si sta lavorando anche sulla provinciale 14 di Tizzano, per riprendere e chiudere le fessure che si sono aperte per effetto al cedimento della strada dovuto alla frana. La situazione è grave perché se franassero la sp 14 e la sp 665 Massese le terre alte rischierebbero di rimanere isolate.