Arriva a Castelnovo ne' Monti il "Piano antenne per la telefonia cellulare", approvato nello scorso dicembre e pubblicato sul sito istituzionale dell'ente pubblico nei giorni scorsi. Dove si legge che è stato approvato con deliberazione del Consiglio comunale n. 73 del 18/12/2013.
Per chi fosse interessato a consultarlo, si specifica che il piano è depositato presso lo Sportello unico dell’edilizia, nella sede municipale di piazza Gramsci, e può essere consultato liberamente negli orari di apertura al pubblico. Il Piano è consultabile anche online a questo indirizzo web.
Entro il 20 marzo prossimo possono essere presentate eventuali osservazioni, opposizioni o proposte di modifica da parte dei cittadini, di soggetti portatori di interessi diffusi, nonché delle compagnie telefoniche interessate.
Come si sa l'argomento è di quelli cui la popolazione è sensibile e non di rado si è assistito a polemiche accese.
Costo dello studio? Il tutto per una antenna in terreno privato a Magonfia? Complimenti.
(Corrado Parisoli)
Giugno è vicino e bisogna tenere tutti buoni… sbaglio?
(Lugua)
La questione dell’antenna alla Magonfia, con le relative proteste degli abitanti, è stata l’occasione per discutere dei problemi di localizzazione delle stazioni radio base in prossimità delle abitazioni. La manifesta impotenza dell’amministrazione ad opporre qualunque obiezione alla compagnia telefonica, stante l’attuale normativa, ed il dibattito che ne è seguito con gli abitanti, hanno portato all’individuazione del Piano come unico strumento in grado di gestire il problema, non solo alla Magonfia, ma su tutto il territorio comunale. Per quanto riguarda l’antenna della Magonfia, la questione sta seguendo le vie legali e non è detto che l’esito sia favorevole ai residenti. L’adozione del Piano, comunque, è una garanzia per tutti i residenti nel Comune di Castelnovo, che ora hanno uno strumento per regolamentare le localizzazioni delle SBR.
(Commento firmato)
Complimenti al comune di Castelnovo per la lungimiranza. Il piano antenne è l’unico strumento a disposizione delle amministrazioni per programmare la collocazione di eventuali antenne telefoniche. Tutti gli altri strumenti sono inefficaci nei confronti della sciagurata legge Gasparri (poi rafforzata ulteriormente da Monti) e le sentenze dei vari Tar lo dimostrano. Mi auguro che anche le altre amministrazioni seguano questo esempio, se davvero vogliono tutelare i loro cittadini.
(Ty)
Mi associo ai complimenti. Al di là di ogni polemica (e ce ne sono state parecchie) senza un piano delle localizzazioni non si può fare altro che inchinarsi alle esigenze delle compagnie telefoniche e agli interessi dei privati.
(Commento firmato)
Mi dissocio dall’apprezzamento “per la lungimiranza”: Il capitolo 3, “Riferimenti e Definizioni” della Relazione Tecnica, al punto 3.1.1 richiama il Decreto n. 381 del 10 settembre 1998 e al punto 3.1.2 la Raccomandazione Europea del 12 luglio 1999. La codifica della commessa è: CO_009_13_P del 27/03/2013. Sarò collocato nei “mai contenti”, ma me ne farò una ragione.
(MV)
Per quanto mi riguarda, la lungimiranza non è questione di tempistica in riferimento alla norme, quanto al fatto che ben poche amministrazioni – segnatamente nell’Appennino reggiano, per esempio – hanno ritenuto opportuno dotarsi di questo strumento, che non è obbligatorio, ma senza il quale, ribadisco, le amministrazioni pubbliche sono a completa disposizione delle compagnie telefoniche e degli appetiti economici dei privati, senza possibilità di opporre qualunque obiezione alle proposte di localizzazione delle stazioni radio base.
(Commento firmato)
Lungimiranza è un concetto astratto privo di dimensione e quindi sarebbe scorretto, come Lei dice e io concordo, inserirla in una tempistica riferita. Ho fatto riferimento ad elementi datati perché, ancora una volta dal mio punto di vista, stiamo commentando uno strumento di contenimento piuttosto di uno strumento di programmazione. Tutto qui.
(MV)
Interpreto il concetto di “lungimiranza” come l’attitudine a guardare oltre i fatti che accadono nel presente, per immaginare ciò che potrebbe accadere nel futuro e prepararsi di conseguenza. Da questo punto di vista, la questione delle stazioni radio base non è conclusa con l’installazione dell’UMTS. Tra poco arriverà il 4G (o LTE che dir si voglia) con esigenze di localizzazione diverse dal 3G, e in quella fase potrebbero esserci, per esempio, richieste di installazione di ulteriori trasmettitori su antenne già esistenti. Avere un Piano già operativo consentirà di gestire anche quella fase.
(Commento firmato)
A proposito di piano antenne, vorrei parlare, vista l’opportunità che mi da questo articolo di ripetitori televisivi,, scusandomi per l’OT. Vi racconto quanto mi è capitato, essendo abbonato a Mediaset Premium ho spedito varie mail a D-FREE Canale 50 e a LA3 canale 37. Sono frequenze facenti parte dell’abbonamento che pago per intero e lamentando il fatto della non copertura di tali frequenze (da Verona non arriva niente o quasi). Dai, dai, con le mail alle quali seguiva la solita risposta automatica che non chiariva niente, finchè qualche giorno fa venivo contattato sul cellulare (del quale mettevo ad ogni mail ii riferimento) e con mia sorpresa era il direttore di D-FREE, il quale mi riferiva che faceva un’eccezione, vista la mia insistenza, a chiamarmi, cosa che non aveva mai fatto in precedenza, ma dato che il permesso di aggiungere la frequenza sulla Sparavalle gli era proprio stata negata dall’Amministrazione di Castelnovo ne’ Monti (mio comune), nonostante i pochissimi watt (mi pare 7), era giusto che sapessi che loro si erano iteressati al fatto di mancanza di copertura. Sarei curioso di sapere perchè il cittadino che paga un abbonamento intero ne deve utilizzare metà (mancata concessione forse per ragioni politiche?). Io l’abbonamento a questo prowider non l’ho fatto per ragioni politiche, ma per ragioni economiche; visti i tempi preferisco “vedere” il doppio pagando la metà anche se con qualità inferiore. Qualcuno mi sa rispondere?
(Lucibill)
Mi stupisce che in un documento di tale importanza, un documento che per di più dovrebbe essere un documento tecnico, un documento che il Comune avrà pagato fior di quattrini con soldi chiaramente pubblici, sia privo di scale di misura per poter valutare i Metri. Complimenti alla Polab per la realizzazione del documento e al Comune per l’accettazione.
(Alessandro Torri Giorgi)
PS: per quanto riguarda l’area comunale via Don Bosco, in Comune qualcuno si è accorto che sarebbe a ridosso di un parco giochi? Se sì, i nostri amministratori sono consapevoli che i parchi giochi sono frequentati solitamente da bambini e ragazzini in via di sviluppo, su cui le onde elettromagnetiche hanno effetti peggiori che sugli adulti?
Perchè parlare senza conoscere? Perchè non partecipare ad alcun incontro informativo e poi scrivere a vanvera la prima cosa che passa per la testa? Perchè questa dabbennaggine? Tutto ciò è disarmante, anche se in parte spiegabile con il discredito attuale di ogni livello di istituzione. Se me lo permettete, anche Redacon avrebbe potuto fare di più: partecipere agli incontri, fare informazione, dettagliando in modo più possibile chiaro le varie problematiche. Diversamente è solo un incentivo a gridare al lupo senza motivazioni plausibili. Grazie a “Ty” per il commento che denota conoscenza della materia.
(Luigi Bizzarri, consigliere comunale)
Concordo, le critiche fine a se stesse non servono a nulla, l’amministrazione organizzò due serate pubbliche con la presenza del Prof. Turco, dove vennero descritti i dettagli e soprattutto il fine del piano antenne, peccato che (per lo meno in quella di Castelnovo) ci fossero solo 10 persone (di cui sei di Villa), nonostante la serata fu pubblicizzata sia sulla stampa locale che su vari siti.
(PP)
Rinnoviamo i complimenti all’amministrazione comunale di Castelnovo ne’ Monti per l’approvazione del piano antenne comunale; un atto che ha valenza per il presente ma sopratutto per il futuro, un impegno di spesa affrontato non per l’avvicinarsi della scadenza amministrativa, ma per un progetto di pianificazione territoriale non cogente e di rilevante importanza (per il corretto utilizzo delle tecnologie e per la salvaguardia della salute pubblica). I cittadini di Castelnovo ne devono essere orgogliosi, ma spetta loro il compito di studiarselo e di presentare le dovute osservazioni entro il termine indicato. Il Comitato Saldine di Villa Minozzo si augura che tale strumento venga adottato anche da altri comuni del territorio, o ancora meglio, dall’intera comunità della montagna del nostro appennino.
(Comitato Saldine)