Si è concluso con la denuncia e l’arresto di un cittadino villaminozzese e con alcune lesioni e contusioni abbastanza serie riportate da una agente della Polizia Municipale, un episodio increscioso avuto luogo ieri pomeriggio (16 gennaio), tra via Don Bosco e via Fontanaguidia a Castelnovo ne’ Monti.
Nella zona, come annunciato nei giorni scorsi, si stavano svolgendo alcuni rilievi sismici, legati ai danni riportati da una palazzina a seguito del terremoto del giugno scorso, per cui era stata chiuso il transito sulle due strade dalle 14 alle 16.
Erano circa le 15,50 e mancavano quindi pochi minuti alla riapertura della strada quando un’auto si è immessa su via Don Bosco superando incurante le transenne e non fermandosi neppure alle segnalazioni di un agente, in servizio proprio per fermare i mezzi e indicare la viabilità alternativa a disposizione.
Ad una seconda transenna l’uomo è stato fermato da un’agente della Polizia Municipale impegnata nel medesimo servizio. In questa occasione il conducente ha fermato l’auto, ma ha iniziato ad inveire, a manifestare l’intenzione di ripartire ed ai tentativi dell’agente di farlo uscire dal veicolo ha risposto con spinte, graffi ed un morso su un braccio, reazioni che le hanno causato l’incrinatura di una costola più altre contusioni.
L’uomo, ormai in palese stato di alterazione, avrebbe continuato nella sua aggressione se nel frattempo non fossero intervenuti altri agenti. Anche i Carabinieri di Castelnovo ed agenti della Polizia Stradale hanno cercato di portare aiuto ed immobilizzare il conducente, di grossa stazza (con un peso superiore ai 100 chili), inoltre sono intervenuti alcuni residenti della zona.
Alla fine è stato possibile ammanettarlo e trasportarlo al Comando della Polizia Municipale. Qui si sono recati in seguito anche alcuni residenti del luogo dove era avvenuto l’episodio, portando le loro testimonianze ed anche alcune fotografie scattate durante lo scontro.
Per P.G., classe 1955, residente a Villa Minozzo, è scattata quindi la denuncia per resistenza e lesioni volontarie aggravate ed inoltre gli è stato sequestrato un coltello che portava nella tasca dei pantaloni.
L’uomo era già stato oggetto in passato di una denuncia per porto abusivo di armi, che aveva portato anche alla revoca della licenza di caccia. In seguito è stato trasportato al carcere di Reggio Emilia, in attesa della convalida dell’arresto.
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Aggiornamento
Nella giornata odierna l'aggressore, che si chiama Giuseppe Puglia, è stato processato per direttissima a Reggio Emilia.
Sono stati convalidati il sequestro del coltello e l'arresto.
Il Giudice ha disposto gli arresti domiciliari che l'uomo sconterà presso una parente.
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Aggredisce e ferisce un’agente di Polizia e viene condannato agli arresti domiciliari; questa è la vergognosa legge italiana! Per fortuna vi erano dei cittadini presenti al fatto che hanno difeso l’agente, altrimenti per la poliziotta che si trovava da sola in servizio sarebbe finita davvero molto male. In bocca al lupo di pronta guarigione all’agente.
(Sig. G)
Concordo pienamente con il signor G, ma fino a che non verrà cancellata la legge sulla condizionale che è di due anni sia i cittadini che le forze dell’ordine si ritroveranno in giro i ladri o i delinquenti dopo pochi giorni. Saluti.
(f.d.)
Voglio ringraziare pubblicamente i Carabinieri, la Polizia stradale, i colleghi della Polizia municipale, il Comandante e tutti i cittadini presenti intervenuti in mio aiuto.
(Agente Polizia municipale)
Certo è davvero sconcertante apprendere che le forze dell’ordine sono alla mercé di delinquenti. Chiedo con quale fiducia potranno continuare a svolgere il proprio lavoro, che consiste proprio nel tutelarci e proteggerci, se chi commette reati è condannato a pochi giorni o, alla peggio, agli arresti domiciliari? Non vorrei che si arrivasse alla legge del far west!
(Il Grillo Parlante)
Aggressione a vigilessa: troppe cose non tornano. Porgo gli auguri di pronta guarigione e la mia personale solidarietà all’agente della Municipale per quanto le è accaduto, ma ho forti perplessità per come è stata condotta l’udienza presso il Tribunale di Reggio. Non conoscendo il signor G.P., ho chiesto informazioni ad un mio buon amico, suo concittadino. Ebbene risulta che il signor P., un omone grande e grosso ben oltre i cento chili, 58 anni, di professione agricoltore, sia di carattere forse un poco brusco ma pacifico e non risulta abbia mai fatto male ad alcuno, né levato le mani su chicchessia. E anche durante la cosiddetta “aggressione” non ha mollato schiaffoni nè pugni ma, come riportato su diversi quotidiani online, semplicemente ha resistito alla manovra della vigilessa che lo voleva far uscire dall’auto (e se una mosca si attacca ad un elefante, questo anche solo nel muoversi bruscamente qualche danno lo può fare…). Poi, ecco che durante il processo, tenuto il mattino successivo all’arresto, si addormenta, appare confuso, non sa spiegare quanto accaduto; ora mi sembra quantomeno probabile che sia stato pesantemente sedato, o immediatamente dopo l’arresto oppure durante la permanenza nel carcere di Reggio Emilia. Chiedo alla Procura e al consiglio degli avvocati: è regolare, è legittimo tenere un processo con un imputato non in grado di difendersi, non perfettamente cosciente? Non era meglio rimandare l’udienza a momenti migliori? Lo chiedo ai giudici e ai legali: è prassi comune sedare i detenuti in attesa di processo? Oppure, se non imbottito di tranquillanti, nessuno ha pensato di predisporre una visita medica approfondita, in grado di verificare se l’imputato non soffra per caso di qualche malattia organica che ne diminuisce la coscienza e lo rende poco vigile (ce ne sono diverse, per esempio alcuni tipi di diabete…)? Ripeto, il signor P., cittadino italiano di Villa-Minozzo, risulta essere una brava persona e non violenta, nonostante l’abbondante stazza e la discreta forza che possiede. Ora veniamo all’ultima mia perplessità: (31 marzo 2010) “Doveva comparire questa mattina in tribunale per deporre a un processo, ma quando i carabinieri di Castelnovo ne’ Monti lo sono andati a prendere a casa, lui, un cittadino del Montenegro di 31 anni, con numerosi precedenti penali alle spalle, ha reagito picchiando i militari. E’ accaduto questa mattina a Felina, intorno alle 7. In aiuto dei carabinieri sono arrivati anche agenti della Polizia municipale e della Stradale. L’uomo, ex pugile, si è scagliato pure contro di loro. Alla fine è stato bloccato e arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. Ma ben otto persone tra carabinieri e poliziotti sono dovuti ricorrere alle cure del pronto soccorso” (Telereggio). Ebbene, nel caso del montenegrino, tale S.L., già condannato per stupro di un ragazzo italiano, arrestato sei volte in flagranza per furto, protagonista di minacce di morte a ragazze di Castelnovo ne’ Monti, arrestato per sfruttamento della prostituzione e per riduzione in schiavitù di una minorenne (che era solito picchiare con una mazza da baseball, quando non voleva prostituirsi), il Tribunale di Reggio ha permesso un patteggiamento con la sola espulsione dall’Italia, dopo aver mandato all’ospedale ben otto tra agenti di polizia, carabinieri e vigili urbani! A me qualcosa non torna; e ai lettori?
(Alessandro Raniero Davoli)
Premesso che ritengo terribile quanto accaduto, vorrei precisare che non si tratta assolutamente di un delinquente. Constato che dei veri delinquenti tanto attivi in questo periodo nelle nostre case ci si è guardati bene dal pubblicare nomi e cognomi. Mi spiace molto anche per la signorina vigilessa. E’ tutto molto triste.
(Una cittadina)
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Detto e ridetto, ma serve e poco. Non vi è alcuna “scientificità” nel pubblicare o non pubblicare nomi, ma spesso fa comodo pensare così. Utile per basare i propri ragionamenti e dar corpo alle proprie pre-convinzioni.
(red)
Sicuramente questa persona ha sbagliato e pagherà per questo. Non é un delinquente ma, piuttosto, una persona ammalata e bisognosa di cure. Già da tempo Giuseppe aveva comportamenti strani, ma come spesso accade bisogna aspettare questi episodi per aiutare una persona.
(Cittadino di Villa)
Ma questa persona, signor “Cittadino di Villa”, ha chiesto aiuto? Perché lei sa che tale richiesta deve partire da lui o dalla sua famiglia e nessuno, per un maggiorenne, può prendere decisioni in merito, a meno che di non fare un aiuto “coatto”. Poi dispiace molto per le difficoltà in cui si trova, come mi dispiace per la vigilessa coinvolta in questo fatto, alla quale auguro di potere superare alla meglio questo trauma fisico e psicologico.
(MC)
Cosa c’entra la scientificità? Si tratta di avere un po’ più di garbo – come ha auspicato in brevi dichiarazioni ai quotidiani locali anche la legale nominata d’ufficio – nel gestire l’informazione del nome non in termini scandalistici e basta. Per quel che riguarda i nominativi dei ladri (perchè solo così si possono per ora appellare) attivi sul territorio montanaro non sono da sola ad auspicare maggiore trasparenza. La vostra supposizione che dipenda da miei preconcetti ha origine semplicemente da una diversa opinione politica – la vostra – malcelata con motivazioni pseudo giornalistiche, cara redazione!
(Una cittadina)
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Va bene.
(red)
Io pubblicherei anche i nomi dei commentatori, giusto per “trasparenza”. Opinioni.
(Marco)