Altre due nuove fusioni di comuni si affacciano nel panorama del riordino territoriale dell'Emilia-Romagna. Si tratta della fusione tra Granaglione e Porretta Terme, in provincia di Bologna, e , quella che ci riguarda da vicino, Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto.
Dopo la richiesta avanzata in Regione dai rispettivi consigli comunali, i progetti di legge, predisposti dalla giunta per istituire due nuovi comuni unici, sono approdati oggi in commissione "Bilancio, affari generali e istituzionali", presieduta da Marco Lombardi, dove si è proceduto alla nomina dei relatori: per il progetto reggiano sono Liana Barbati (Idv) e Fabio Filippi (Fi-Pdl).
Come nei precedenti casi di fusione avvenuti in Emilia-Romagna, il percorso istituzionale prevede che i progetti di legge istitutivi di nuovi comuni unici passi il vaglio della commissione Bilancio per poi approdare in Assemblea legislativa, ove l'iter dei due provvedimenti verrà sospeso, prima dell’approvazione definitiva, in attesa dell’esito dell'obbligatorio referendum consultivo dei residenti nei comuni coinvolti.
In proposito il neorelatore Fabio Filippi ha vergato oggi il seguente scritto.
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Oggi in commissione "Bilancio e affari istituzionali", domani in aula assembrare si discuterà del progetto di legge: "Istituzione di nuovo comune mediante fusione dei comuni di Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto nella Provincia di Reggio Emilia" (delibera di Giunta n. 2060 del 23 12 13). Esattamente come successo per i residenti di Villa Minozzo e Toano, anche nei comuni di Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto i cittadini saranno chiamati a decidere, a scegliere attraverso referendum, se creare un nuovo soggetto territoriale, sfruttando le possibilità che si presenteranno, o al contrario, lasciare tutto com’è. Le amministrazioni comunali di Villa Minozzo e Toano nel presentare ai loro cittadini il processo di fusione hanno commesso alcuni errori macroscopici: il primo di comunicazione e il secondo di arroganza. Le due amministrazioni, forse ritenendosi troppo autoreferenziali hanno ritenuto sufficiente consultare i propri consigli comunali e poi andare avanti a testa bassa senza puntare sulle pubbliche assemblee, se non poco prima del referendum quando i cittadini avevano già deciso. Scelte politiche di portata storica devono coinvolgere fin da subito l’intera popolazione con assemblee pubbliche e diffusione di materiale informativo nei luoghi di aggregazione. Nel caso di Villa e Toano i cittadini si sono sentiti esclusi dalle scelte dei governi dei due comuni, hanno temuto che si trattasse di un’imposizione politica calata dall’alto, hanno così iniziato a dividersi è così sono emersi solo i fattori divisivi. Inoltre, il Pd della zona montana contro ogni regola del buon senso si è dichiarato contrario alla fusione, smentendo il Pd provinciale e quello regionale. Tutti sappiamo com’è andata a finire. A Villa e Toano è stata buttata via un’importante occasione, come dicevo sopra si è peccato anche di arroganza, addirittura era già stato scelto il nome del nuovo comune senza ascoltare il parere della cittadinanza (Tre Valli). Un nome lontano dalla nostre tradizioni, dalla nostra storia; io stesso avevo proposto di lasciare un riquadro nella scheda referendaria per dare ai cittadini la possibilità di decidere il nome più corrispondente alle caratteristiche del territorio. Questa volta i comuni del crinale hanno già iniziato a fare pubbliche assemblee ed inoltre hanno indicato una rosa di nomi sui quali i residenti si potranno esprimere. Mi rivolgo a loro affinché non ripetano lo stesso errore commesso dai cugini di Villa e Toano. La Regione Emilia-Romagna ha messo a disposizione ingenti risorse nel caso in cui si decida per la fusione. Io stesso mi rendo disponibile ad incontrare la cittadinanza per parlare con loro del processo di fusione. In Assemblea legislativa regionale verranno previste diverse occasioni d’incontro (udienze conoscitive), con gli amministratori dei quattro comuni e con i diversi rappresentanti dei comitati presenti sul territorio. Per la nascita del nuovo comune del crinale la popolazione deve essere costantemente informata, è fondamentale che gli abitanti comprendano appieno l’iter e i cambiamenti conseguenti alla fusione territoriale. Al primo gennaio 2015 manca solo un anno, non buttiamo al vento questa opportunità storica, valutiamola attentamente.
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- C’è chi dice no (15 gennaio 2014)
L’iter legislativo è già a buon punto, così come quello informativo verso i cittadini. Una parola importante la diranno le consultazioni comunali prossime, sopratutto nel caso di Ramiseto, dove qualcuno mi pare scettico su questa proposta e vede tale comune molto diverso degli altri. Vedremo cosa ne pensa la popolazione.
(EB)
Resta solo da sperare che anche in questi Comuni ci sia un “eroe” del PD, come successo a Villa e Toano, che sappia opporsi a chi vuole togliere dalla montagna l’unica istituzione necessaria al territorio e che pensi al bene della montagna e non a chi vorrebbe l’Appennino solo terra di lupi e ungulati. Un territorio montano così grande come potrà mai essere gestito?, intendo gestito bene, da un solo Sindaco?; è solo follia a pensarlo. Mi auguro che in tanti abbiano il coraggio di dire che questa fusione è semplicemente assurda. Ma temo che questa fusione faccia comodo a tanti.
(Davide)
Per avere ancora una piccola possibilità di non rendere i nostri comuni una terra di lupi e dissocupati (cosa più grave) è necessario unire le misere forze che i nostri piccoli comuni hanno. Credo che sia inevitabile e giusto. Inoltre credo e auspico che si prosegua con il prgetto della grande Unione che coinvolgerà tutti i comuni, da Vetto, Carpineti, Casina in su, sino a alto Appeninno. Inoltre se ciò sarà fatto bene comporterà una diminuzione del costo della PA e un miglioramento del servizio.
(Sig. G)
Non decidono gli “eroi” ma i cittadini tramite referendum. Di eroico c’è chi continua ad abitarci nell’alto crinale e chi ci ha abitato tutta la vita. Mentre chi viene da fuori e si permette di indicare quali comuni devono unirsi, quali no e utilizza parametri molto soggettivi (vedi diversa vallata fluviale) di eroico ha ben poco.
(MD)
Auspico davvero che l’unione si faccia; non ha più senso che piccoli comuni come quelli di cui si sta parlando continuino ad esistere, con inutili sprechi di risorse (già scarse) e lo dico con dispiacere, visto che la scelta è dovuta anche allo scarso popolamento della nostra meravigliosa montagna. Sarà questa l’inevitabile strada da seguire in futuro per tutte le piccole realtà, scelta che consentirà di avere un unica strategia amministrativa e un peso “politico” che, anche se sempre ridotto, sarà senz’altro maggiore di quello attuale. Speriamo che vada in porto anche l’unificazione delle province, tanto sbandierata ma ancora non realizzata. Una piccola considerazione finale (magari un pò fuori tema, ma fa lo stesso), sarebbe davvero giusto che tutte le regioni fossero trattate allo stesso modo: o tutte a statuto speciale o nessuna! Proviamo ad immaginare se le risorse prodotte dall’Emilia-Romagna ricadessero sul territorio, come succede in Trentino o nelle altre regioni a statuto speciale… un sogno!
(Paolo Romei)
Per una volta Filippi ha detto una cosa saggia, cioè che a Villa e Toano l’iter di fusione è stato gestito con grossi difetti di comunicazione ed una buona dose di “arroganza” e, aggiungo, anche con un po’ di sufficienza. E l’esito della consultazione per la fusione dei comuni dell’alto crinale passerà proprio attraverso questi stessi concetti. Se gli amministratori dei quattro comuni saranno in grado di coinvolgere ed informare adeguatamente i cittadini con dati chiari e inconfutabili, portando magari a sostegno del progetto il lavoro svolto insieme negli anni precedenti, allora la fusione passerà; in caso contrario l’esito sarà il medesimo avuto a Villa/Toano. Non concordo invece sulla presunta “influenza” dei partiti che oramai non ascolta più nessuno, le cause del flop della fusione di Toano e Villa sono da ricondurre esclusivamente alle questioni sopracitate.
(Ty)
Per caso mi sono perso qualcosa? L’inneffabile (ma fallibile) Filippi negli ultimi 30 anni non ha fatto parte di “partiti”?
(Mauro Pigozzi)
Che c’entra? Io ho solo concordato con l’analisi fatta da Filippi sulle causa del flop della fusione Villa/Toano. Cioè a causa di un atteggiamento supponente e superficiale nella gestione di una scelta così importante. Mentre non concordavo sul fatto che fosse stato l’intervento dei partiti a far saltare tutto visto visto che oramai i partiti (compreso quello rappresentato da Filippi) non li ascolta più nessuno, tutto qua.
(Ty)
Caro Fabio Filippi, mi chiedo sinceramente perché apri questa polemica fuori luogo e fuori tempo. Le ragioni della contrarietà alla fusione tra Villa Minozzo e Toano nel comune di Tre Valli le dici, in parte, tu stesso. Queste ragioni ed anche altre il PD Zona Montana e il PD Villa Minozzo le hanno dichiarate nell’ottobre 2013, ai tempi del referendum. I cittadini attraverso il voto ci hanno dato ragione in un modo chiaro e netto. La posizione del PD locale non era in contrasto con il PD Reggio Emilia (il quale è sempre stato critico e dubbioso su questa fusione) o con il PD Emilia Romagna, per la semplice ragione che non c’è nessuna posizione del PD regionale in merito. Il processo di fusione ha a che fare con la valutazione che i cittadini fanno rispetto alla propria identità, storia e cultura non con le ragioni legate a “contributi” e “risparmi”. La riduzione dei costi e l’efficacia/efficienza degli enti, come abbiamo sempre detto, può essere raggiunta anche attraverso strumenti come le unioni tra comuni o addirittura le convenzioni. L’Emilia–Romagna (e questa è una impostazione politica regionale che vede d’accordo il PD a tutti i suoi livelli) vuole raggiungere questi obiettivi con strumenti di coordinamento tra comuni (unioni o fusioni che siano) di dimensioni sensata, dove i servizi possono concretamente essere gestiti con risparmi: gli ambiti territoriali ottimali. Non so se come Consigliere regionale tu abbia votato a favore della L.R. n. 21/2012. E’ su quella legge che siamo concordi e in quella legge non c’è scritto che le fusioni sono la cosa migliore da fare. Noi ci siamo sempre battuti perché l’Appennino Reggiano fosse incluso in un unico ambito è siamo soddisfatti del fatto che così abbia deciso la Regione. In effetti non ricordo nemmeno una tua presa di posizione su questo argomento. Ricordo invece che anche l’allora P.d.L. di Villa Minozzo e della zona montana, con Massimiliano Coloretti, ha preso una netta posizione contro la fusione “Tre Valli” e ci siamo ritrovati su questa posizione in diverse iniziative. Quindi come mai te ne esci dopo tre mesi, lamentandoti di “una occasione mancata” per colpa del PD? Ti ringrazio anche della considerazione, ma non credo che tu ci sopravvaluti. Non abbiamo un potere di convincimento tale da condizionare il voto di oltre 8000 cittadini, soprattutto, come dici tu, se in contrasto con il PD reggiano e regionale. Quella fusione non era voluta dai cittadini di Villa e di Toano, bastava aprire un poco gli occhi e le orecchie per accorgersene. Noi gli abbiamo dato solo un poco di voce. Il processo di fusione tra i quattro comuni del crinale reggiano nasce da un’altra storia (oltre dieci anni di gestione in unione) è fatta con altri metodi (una consultazione capillare dei cittadini e delibere consigliari non affrettate) e soprattutto offre ai residenti due momenti di verifica: le elezioni amministrative e il referendum. Quindi completamente un “altro film”. Ed è questo il film che ci piace. Se invece con questo intervento vuoi intervenire in modo laterale sul rinnovamento del coordinatore della zona montana, che deve essere eletto a brevissimo dopo i congressi dei circoli, sappi, caro Fabio, che lo puoi fare direttamente, anche senza iscriverti al PD, basta che ti dichiari elettore. In effetti questa possibilità non è data ai militanti e iscritti di Forza Italia, dove tutto si decide nella cerchia ristretta del capo supremo. Cordiali saluti.
(Valerio Fioravanti)
Infatti il mio non era un appunto al tuo commento (condivisibile), era verso Filippi che come il suo leader e il suo “nuovo” (?) partito tiene sempre il classico atteggiamento del “Chiagni e fotti”, ovvero: buttiamo lì due o tre perle anti-casta (di cui facciamo parte, ma che importa), anti-partiti (che lo siamo, ma che importa) che tanto vanno di moda… ma intanto proseguiamo a farci gli affaracci nostri!
(Mauro Pigozzi)
Ho letto con attenzione la nota del consigliere regionale Fabio Filippi, che insieme a Liana Barbati sarà il relatore del progetto di legge che riguarda il progetto di fusione dei 4 comuni di Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto. Mi pare di capire che il consigliere regionale Fabio Filippi sostenga il progetto di fusione dei nostri comuni e questo mi fa piacere.
Sul tema di favorire un ampio coinvolgimento dei cittadini dei 4 comuni credo siamo tutti d’accordo, amministratori, forze politiche, ecc. Prima di assumere delibere, atti ed iniziave abbiamo svolto 14 pubbliche assemble dove abbiamo incontrato centinaia di persone. In questi giorni più di 2000 famiglie dei nostri 4 comuni hanno ricevuto un notiziario tematizzato sulla fusione dove illustriamo il progetto nella maniera più esaustiva possibile. Nei prossimi mesi saranno svolti numerosi incontri con associazioni, sindacati, imprenditori, dipendenti, mondo della scuola, ecc. Inoltre, come sottolinia giustamente Valerio Fioravanti, prima del referendum che si terrà nel mese di ottobre 2014 si terranno elezioni amministrative in 3 comuni su 4. Insomma un bel percorso di democrazia e di partecipazione che culminerà con un referendum dove la gente, oltre che esprimersi con un sì o con un no potrà anche scegliere il nome del nuovo comune. Abbiamo tempo per continuare il confronto e se necessario migliorare il progetto.
(Alessandro Govi)
Il confronto deve avvenire su tematiche oggettive, su dati di fatto concreti e analizzabili.Nei dibattiti precedenti non sempre e’ stato così, soprattutto per quel che riguarda Ramiseto: alcuni hanno sostenuto un ipotetica unione con Vetto, altri hanno paventato la chiusura delle scuole,altri ancora sostengono la perdita di ricchezze del territorio,per non parlare poi di chi sostiene la diversità culturale del comune sull’Enza rispetto agli altri. Si può essere contrari alla fusione ma non utilizziamo frasi ad effetto e slogan privi di fondamento per incutere falsi allarmi nella popolazione.
(MD)
E’ ben nota la mia posizione in merito, condivido la fusione, da mesi ho espresso il mio parere, purtroppo però non credo che, come dice il sindaco di Busana, “siamo tutti d’accordo”, a meno che non si specifichi chi è d’accordo e per questo i tempi sono prematuri. Il progetto, a mio avviso, rischia di far fallire l’operazione in quanto è vuoto di contenuti importanti, non è sufficiente rincorrere contributi, questi finiscono, come pure le razionalizzazioni, importantissime ma non sufficienti per rilanciare la montagna, sempre che il progetto sia rivolto ad invertire la rotta di declino del crinale e non rivolto alla conservazione ed imbalsamatura di ciò che è rimasto.
(Fabio Leoncelli)
Una delle tante cose che non so: nel caso che la fusione riuscisse, Villa, secondo le leggi regionali vigenti, potrà poi dire “vengo anch’io?” E se fosse possibile, visto quel che dice il termometro dei rapporti in alta quota, gli altri potranno poi rispondere: “No, tu no?”
(MV)
Speriamo che la fusione vada a buon fine e da Ramiseto non arrivi il solito ritornello “siamo su due vallate diverse non abbiamo niente in comune”.
(Gc)