Banchiere, amministratore di caseificio, rabdomante. Muore a Vetto Pierino Ruffini, molto conosciuto in tutta la montagna che, in gioventù, calcava anche spostandosi a piedi. Si è spento a Castelnovo ne’ Monti lottando una sola settimana contro un male che portava in sé, senza saperlo. Si è spento tenendo tra le mani un foglio col nome del beato Rolando Rivi, dato che con l’aggravarsi della malattia non riusciva a ricordarne il nome. Classe 1925, complice anche quella sua espressione senza tempo, non amava molto parlare dell’età. Era originario del Sole di Vetto, nipote dello storico fotografo Rocco Ruffini, Pierino era anche l’ultimo ad avere conservato un lunghissimo contratto d’affitto delle sue terre a favore del conduttore che, ancora, vi risiede sopra. Era così anche socio di caseificio: La Centro Val d’Enza, poi chiusa, fu l’ultima latteria dove svolse la sua attività di amministratore, dove era giunto da quella del Sole da lui medesimo progettata. Infatti, i suoi esordi lavorativi furono come in veste di tecnico, tra cui il lavoro in municipio a Vetto (creando alcuni cantieri per conto della Bonifica). Quindi entrò al Banco San Geminiano e San Prospero – nella prima storica sede - diventandone direttore dopo Lorenzo Predelli, dove si ritirò per la pensione 25 anni fa.
Conservava, anche, la sua dote di rabdomante, attività di cui aveva parlato solo nel 1996 con il mensile "Tuttomontagna". Suoi “attrezzi del mestiere” erano un rametto di salice appena tagliato, lungo neanche un metro e non più grosso di un dito, e uno spago con appeso un pendolino metallico, anche un comune bullone. Afferrava con forza la bacchetta alle estremità, la piegava ad “U” e tenendola orizzontalmente innanzi a se, cominciava a camminare completamente assorto dalla sua ricerca. “Quando sento l’acqua è come se sentissi una corrente entrare prima nelle mani e poi nelle braccia - spiegherà il rabdomante - invece quando esco dalla zona sovrastante l’acqua è come se si svuotassero”. Una attività che aveva iniziato negli anni ’50, per caso. “Ero a Cerredolo dei Coppi, nel parmense, e li avevano chiamato un rabdomante, perché l’estate si prospettava particolarmente siccitosa ancora per molto tempo e gli acquedotti ancora non erano ancora arrivati in quel luogo. Per curiosità provai anch’io a impugnare quella bacchetta di salice e funzionò”. Tra gli aneddoti: “Una volta venni chiamato dove Mons. Milani aveva sentito l’acqua che però non veniva alla luce. Sconsigliai di provare a cercarla ulteriormente e infatti, lì, non venne mai trovata”. In un altro caso: “Da un pezzo, assieme ad un amico, stavamo cercando l’acqua. Non si trovava. Provammo allora vicino alla strada e lì la sentii. Approfittammo della presenza di uno scavatore per fare un buco e spaccammo in pieno il tubo dell’acquedotto. Sa, dai tubi a volte si è tratti in inganno...”.
Lascia i figli Paolo Maria, curatore del sito www.miavetto.it e nostro collaboratore, Rosangela, mentre la piccola Raffaella morì a pochi mesi di vita. Era vedovo di Laura Pietranera (morta nel 1989). Ultimamente aveva sofferto molto per un’amica che si era spenta improvvisamente d’infarto con cui condivideva lunghi momenti delle giornate. Il funerale si terrà domani, martedì 14 gennaio, partendo alle 14 dall'ospedale S. Anna per raggiungere la parrocchiale di Vetto, mentre alla camera mortuaria del nosocomio castelnovese si terrà il S. Rosario questa sera, lunedì 13, alle ore 20. A Paolo Maria e famiglia le condoglianze della nostra redazione.
Cari Paolino e Rosangela, vi sono vicina in questo tragico momento. Vi consoli il pensiero che ora il Vostro Papà è nelle braccia del Padre e che si ritrova con la Mamma. L’articolo, bellissimo, ha illustrato un tratto che non conoscevo, del “rabdomante” cercatore d’acqua, un’immagine bellissima di un uomo attivo che ha sempre cercato e creato. Con affetto mi unisco alle preghiere.
(Marisa Nice Montecchi)
Un altro pezzo di Vetto che se ne va…Un abbraccio affettuoso a Rosangela e Paolo Maria.
(Ivano e Giacinta)
Paolo, ti siamo vicino in questo triste momento. Conserveremo sempre un bel ricordo di tuo padre, una persona che tanto ha dato al nostro piccolo paese. Un abbraccio anche a Rosangela.
(Renzino Fiori)
Ci uniamo a quanti stanno esprimendo ai figli Rosangela e Paolo Maria parole e sentimenti di cordoglio.
(Paolo e Angela)
Sentite condoglianze a Paolo Maria e a Rosangela.
(Chiara Tosi)
Desidero porgere a Paolo e a Rosangela le più sentite condoglianze per la scomparsa del loro papà.
(Giandomenico Reverberi)
Il Gruppo Insigniti Onoreficienze Cavalleresche di Reggio Emilia partecipa al dolore della famiglia del Cav. Pierino Ruffini, porgendo le più sentite condoglianze per la scomparsa del nostro socio, ricordandolo davvero con tanta simpatia e affetto.
(Comm. Elio Ivo Sassi)
Persona affabile, cordiale e sempre gentile. A Rosangela e Paolino porgiamo sentite e sincere condoglianze.
(Paola e Giorgio Caselli)
A Paolo e Rosangela le condoglianze mie e dei colleghi.
(Paolo Ruffini)
Cari Paolo e Rosangela, ho molti ricordi di infanzia di vostro padre, quando lavorava con mio papà. Oggi, più che mai, me ne ritornano in mente molti, li porto con me in ricordo di una persona meravigliosa. Sentite condoglianze.
(Giovanni Ferrari)
Sentite condoglianze a Paolo e Rosangela.
(Loredana e Silvano)
Da Coldiretti le più sentite condoglianze ai figli Paolo e Rosangela per la scomparsa del loro papà, sempre stimato per impegno, serietà e cordialità infinita.
(Marcello Zanetti)
Rosangela, vi ho conosciuto in ospedale a Castelnovo ne’ Monti. Tuo padre e il mio nonnino condividevano la camera. Abbiamo pianto insieme e a volte sorriso. La morte, oltre a portarci via una persona cara si porta via un pezzo di noi, ma ci lascia tanti ricordi e la consapevolezza di aver fatto tutto quello che si poteva per i nostri cari. Un abbraccio.
(Elisa)
Voglio ricordare con simpatia e stima il Geometra Pierino Ruffini; le doti umane e professionali lo hanno sempre contraddistinto. Era un gentile Signore di altri tempi e mancherà a tutti. Mi stringo con affetto a Rosangela e a Paolo.
(Laurenzia Azzolini)
Ho appreso ieri da Paolo Ruffini della scomparsa del papà, il mio amico Pierino Ruffini. Davvero una triste notizia, inaspettata, solo poche settimane fa avevo incontrato Pierino al mercato di Castelnovo ne’ Monti, avevamo parlato di problemi legati al nostro territorio. Il Cavalier Ufficiale Ruffini era persona estremamente dinamica, capace e spigliata, in ambito lavorativo ha guidato con ottimi risultati diversi enti, sia pubblici sia privati, per tanti anni ha diretto la sede locale della Banca S. Geminiano e S. Prospero. Ruffini era una persona mite e stimata. Ricordo con piacere i festeggiamenti, nel 2006 a Vetto, per il conferimento della sua onorificenza a cavalierato della Repubblica Italiana, mezzo paese era al suo fianco. Un riconoscimento meritato arrivato direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Un pensiero particolare Rosangela, sorella di Paolo, amica dai tempi delle scuole. A lei e a Paolo trasmetto le mie più sentite condoglianze.
(Fabio Filippi)
Ci uniamo al vostro dolore per la perdita del caro papà Pierino. Sentite condoglianze.
(Nicola Di Chiara)
Voglio esprimere il mio profondo dolore per la scomparsa del signor Pierino Ruffini. Con lui se n’è andato uno degli ultimi veri Signori che ho avuto l’onore di conoscere. Era un piacere osservare i suoi modi gentili, ascoltare il suo italiano forbito, pacato e preciso nel suo conversare. E’ stato un piacere passeggiare al suo fianco all’uscita dalla chiesa, la domenica mattina. Grazie Signor Ruffini! Riposi nella luce e nella serena pace che si è meritato.
(Maria Grazia Consolini)