Riceviamo e pubblichiamo.
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Abito in Appennino da 20 anni. Lo amo per i suoi borghi, la sua gente, i suoi ambienti, i suoi tramonti e i suoi animali. Lo amo da quando lo ho respirato la prima volta. Lo amo nonostante la crisi e i rifiuti. Lo sento mio e mi sento montanara nell'anima.
Ora, sempre più spesso, incontro sul web filmati amatoriali di persone che esaltano le loro imprese armate. Potrei citare il linguaggio o le bestemmie o il carattere discriminatorio verso gli omosessuali. Mi importa poco, sono occasioni gioviali nelle quali, tengo a sottolineare, non mi riconosco. Non è l'Appennino che amo. Solo per puntualizzarlo e immaginare che si possa vivere anche con uno stile diverso.
(Lettera firmata)
Alcuni video segnalati dalla lettrice e girati in Appennino :
Lo scarico del cinghiale e le bestemmie
Il recupero del cinghiale nel bosco
La festa per l'abbattimento record
Credo che per chi alla caccia è avverso a priori non esista in ogni caso il modo giusto per vivere le imprese venatorie; imprese che, quando rientrano all’interno dei binari fissati dalla normativa nazionale e regionale, sono però consentite, fino a prova contraria. Fosse per me, abolirei tutte le “macchinette mangia-soldi” e tutti i Compro oro, per una serie di motivi che non sto qui a spiegare. Ma in democrazia non conta solo ciò che piace fare a me o ciò che non mi piace fare.
(Umberto G.)
La differenza, signor “Umberto G.”, è che con le macchinette scegliamo di farci del male, con la caccia di farlo ad altri esseri viventi che non possono spiegare la loro sofferenza. Bel divertimento, giustificato dal fatto che, esempio, i cinghiali sono troppi e distruggono tutto, ma sbaglio o tempo fa sono stati messi nelle nostre zone animali più grossi dei cinghiali che vivevano qui? Guardi, una volta la caccia serviva per mangiare ed era giustificata, ora non più. Non trovo per niente utile nè divertente la sofferenza di animali che non muoiono subito e vengono straziati dai cani o fuggono colpiti a morire dopo atroci sofferenze.
(Germy)
“Vivi e lascia vivere”,questa citazione potrebbe essere uno stile di vita diverso da quello che scrive la signora che ha pubblicato la lettera, tra l’altro molto velata sul comportamento “incivile” di cacciatori che pubblicano scandalosamente video venatori in cui c’è una frase inopportuna di troppo, di cui il web è pieno e giustamente lei non si riconosce in tutto ciò, “non è l’Appennino che ama” ma a questo punto mi viene da chiedermi dove è vissuta finora anche perchè l’Appennino che lei non ama è così e sarà sempre così almeno per una fetta molto consistente della popolazione e il diritto di vivere come uno crede, ovviamente nella legalità e senza ipocrisie di sorta riguardante il linguaggio fa parte della vita quotidiana.
(Sandro)
Anche io credo che chi è contrario alla caccia, a prescindere, non vede di buon occhio i cacciatori e la pratica venatoria anche quando questa attività viene svolta senza oltrepassare i limiti imposti da leggi e regolamenti alquanto restrittivi. Non vedo cosa ci sia di male nel pubblicare un video per enfatizzare un abbattimento, un avvenimento o un momento conviviale tra persone che, prima di tutto, sono amanti della natura e sopratutto oneste. Vorrei chiedere alla signora che tanto ama l’Appennino che cosa fa o cosa ha fatto per esso è per gli animali che lo abitano.
(Antonio R.)