Il tango argentino è uno sport? Ovvero la domanda di oggi è: si può intendere la pratica del tango argentino come un modo per tenersi in forma? Vediamo un po’.
Tutti i medici considerano la danza un’attività sportiva fra le più complete, al punto che da anni si parla di introdurla fra le specialità olimpiche. Oltre ad assicurare un buon tono muscolare e un armonico sviluppo dell’apparato locomotore, il ballo è un ottimo mezzo per impegnarsi in un’attività aerobica senza percepirne la fatica. Difficile immaginare un modo più piacevole di stimolare la frequenza cardiaca, la circolazione periferica e il metabolismo lipidico (bruciare i grassi), divertendosi contemporaneamente con un partner.
Ma che risultati si possono raggiungere? Se l’attività è costante e ben articolata si può ottenere un armonico sviluppo muscolare associato a un notevole incremento della mobilità articolare, conferendo al corpo del ballerino la tonicità e l’elasticità di un atleta completo. La forza del tango argentino però consiste nel fatto che può essere praticato a vari livelli e a tutte le età: da quello basico di chi frequenta solo i corsi, a coloro che vi aggiungono la pratica costante nelle milongas (le balere del tango), fino ai professionisti che si esibiscono nei teatri preparandosi con tecniche desunte dalla danza classica e contemporanea.
Ma ci sono delle controindicazioni? Perché la danza sia sempre e solo di beneficio al corpo deve essere praticata sotto la guida di insegnanti esperti in grado di valutare le caratteristiche e le necessità di ciascuno. Anche e soprattutto per la realizzazione dei passi basici occorre curare la postura in modo che l’abbraccio sia solo un piacere senza effetti collaterali (a cominciare dal diffuso mal di schiena).
Ci sono differenze rispetto agli altri sport? Nel tango argentino i suddetti benefici fisici vengono superati solo da quelli spirituali. Si assiste oggi ad una riscoperta un po’ ovunque di un patrimonio culturale di danze antiche la cui pratica associa al piacere dell’attività motoria di gruppo un affascinante risvolto culturale. La danza di coppia riacquista il ruolo di fenomeno collettivo, forma di corteggiamento, nonché rinnovata modalità comunicativa per certi versi in controtendenza rispetto la dilagante moda dei social network.
In realtà nulla eguaglia l’emozione di muoversi all’unisono con il corpo di un partner dell’altro sesso. Vedere una coppia che balla il tango, rapita dai propri sentimenti, concentrata sulle sensazioni che scambia col partner, può dare un’idea delle intense emozioni che il tango scatena; ma solo dopo averlo provato si può realmente capire perché il tango è stato anche definito “una storia d’amore che dura tre minuti”.
Udii per caso alla radio, mentre stavo guidando, l’intervista ad un famoso ballerino di tango. Gli chiesero come si potesse descrivere il tango ed egli rispose stupendamente: “E’ un pensiero triste che balla”.
(Umberto G.)