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La senatrice Pignedoli chiede scusa per un errore di voto sul tema del gioco d’azzardo

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Leana PignedoliCome spiegato nel comunicato stampa che segue, la senatrice Leana Pignedoli chiede scusa ai cittadini per aver sbagliato nel votare un provvedimento riguardante il gioco d'azzardo in una delle tante e caotiche votazioni che si svolgono nell'aula di Palazzo Madama. Ci sembra opportuno darne notizia perchè non è scontato che un politico chieda scusa, ma forse è il segnale, anche questo, di un cambiamento di sensibilità e di attenzione in atto.

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Leana Pignedoli su gioco d'azzardo e comuni

Chiedo scusa. Nell'imbarazzo totale voglio affermare che ieri, nel corso delle ripetute e continue votazioni di una infinità di modifiche al decreto enti locali in discussione al Senato, ho votato erroneamente, fidandomi delle indicazione del nostro gruppo, un emendamento riferito al gioco d'azzardo.

L'emendamento, sostenuto in aula dal governo, prevede da una parte che i concessionari di slot machine che si vedono revocata l'autorizzazione possano proseguire a rimanere "aperti" per altri 90 giorni, e dall'altra che se un comune decide di proibire le slot in determinate ore o comunque vi pone dei limiti, i mancati introiti, visto che determinano una minor entrata per lo Stato siano recuperati con una diminuzione dei trasferimenti statali a quel comune.

Nel marasma delle decine di emendamenti non mi sono resa conto di una norma che, seppure abbia una logica contabile, è in totale contrasto con ciò che andiamo dicendo sul disincentivo al gioco e il ruolo dei comuni.

Ancora più è grave che l'abbia votato io che vengo dall'Emilia-Romagna dove lo scorso luglio l'assemblea legislativa regionale ha approvato una "legge di contrasto al gioco d’azzardo" (promossa dal nostro consigliere Beppe Pagani) che prevede un’alleanza virtuosa tra scuole, enti locali, forze dell’ordine, commercianti, operatori socio-sanitari e volontariato per il contrasto alle ludopatie.

Questo nostro voto va in totale controtendenza.

E' grave che il governo si sia fatto promotore e difensore di questo emendamento, anche se per "far quadrare i conti". Grave che io non me ne sia accorta.

Ad ora, purtroppo, il regolamento del Senato non permette più di presentare una misura di soppressione, quindi la relatrice ha presentato un ordine del giorno che impegna il governo a una modifica immediata della stortura che si è verificata ed è già previsto verrà risolto all'interno della delega fiscale che si approverà nel mese di gennaio.

Chiedo scusa per questa colpevole distrazione agli elettori, ai comuni, a quanti si stanno adoperando perché questa piaga venga progressivamente eliminata.

Nel frattempo chiederemo che questa norma non venga attuata e si attivi subito una azione del governo per trovare le risorse mancanti insieme agli enti locali.

* * *

Aggiornamento ore 23

L'intervento del consigliere regionale emiliano-romagnolo Pd Beppe Pagani

Ostacoli le slot machines nel tuo territorio? Lo Stato ti taglia i trasferimenti di denaro. La bastonata a chi lotta contro il gioco d’azzardo è arrivata ieri in Senato, con l’approvazione dell’emendamento presentato dal Nuovo centrodestra al decreto “Salva Roma”. Il testo riguarda i comuni o le regioni che approvano norme restrittive contro il gioco d’azzardo, diminuendo così le entrate dell’erario. L’anno successivo, questi enti subiranno tagli ai trasferimenti, che verranno interrotti solo quando le norme e i regolamenti scomodi verranno ritirati.

L’emendamento approvato al Senato è una vergogna. Se la disposizione non verrà modificata si vanificherà tutto il lavoro che si sta facendo, anche nel nostro territorio, per contrastare il diffondersi di questa piaga sociale che colpisce sempre più famiglie”.

Il gioco d’azzardo patologico è una malattia devastante e subdola, un disturbo capace di distruggere nel tempo le persone, trasformandole in schiavi. Solo nella nostra Regione la spesa in gioco d’azzardo è di 1442 euro pro-capite all’anno. Nonostante l’impegno profuso da Regione e comuni, dal livello nazionale non sono mai giunti segnali incoraggianti. Continueremo, per quanto in nostro potere, a batterci per contrastare quella che ormai ha assunto i numeri di un’emergenza sociale. Auspichiamo che, come assicurato questa mattina dal segretario nazionale Matteo Renzi, il Pd bloccherà la porcata sulle slot. Il governo non si sottragga, per l’ennesima volta, dalle sue responsabilità e assuma subito un’iniziativa urgente, tramite decreto legge.

Nel dettaglio, l’emendamento a firma della senatrice del Nuovo centrodestra Federica Chiavaroli è il numero 1150 e riporta testualmente: “In coerenza con il principio di perequazione ed equilibrio finanziari tra livelli di governo, ed in attuazione dello stesso, qualora interventi legislativi regionali ovvero regolamentari di autonomia degli enti territoriali, aventi ad oggetto misure in materia di giochi pubblici riservati allo Stato non coerenti con l’assetto regolatorio statale di settore, determinino nel corso di un esercizio finanziario minori entrate erariali, anche di natura non tributaria, ovvero maggiori spese statali, anche a titolo di eventuale risarcimento del danno nei riguardi dei concessionari statali per la gestione della raccolta dei giochi pubblici, a decorrere dall’esercizio finanziario successivo sono attuate riduzioni degli ordinari trasferimenti statali a favore delle regioni ovvero degli enti locali che hanno deliberato tali interventi in misura corrispondente all’entità delle predette minori entrate ovvero maggiori spese. Le riduzioni cessano a decorrere dal momento nel quale tali interventi legislativi e regolamentari sono abrogati o revocati o comunque modificati in modo tale da risultare coerenti con l’assetto regolatorio statale in materia di giochi pubblici”.

(Beppe Pagani, promotore e primo firmatario della legge regionale contro l’azzardo approvata 5 mesi fa)

 

47 COMMENTS

  1. Cara Leana, quando ho letto la notizia del provvedimento contenuto nella legge di stabilità in discussione, questa mattina sul giornale, sono rimasto basito e spero davvero si possa provvedere per modificare l’emendamento. Grave è anche la formula ricattatoria di ridurre i trasferimenti prevista nell’emendamento del Governo verso i Comuni come il nostro che, nelle more di una legislazione parecchio favorevole ai concessionari di slot, hanno deliberato alcune norme per ridurrne la proliferazione e che hanno recepito recentemente gli indirizzi della proposta regionale che tu citi. Non ho dubbi, conoscendoti, che ti batterai perchè si corregga questo grave errore. Un saluto.

    (Paolo Ruffini)

    • Firma - ruffinipaolo
  2. Bene le scuse accampate per l’errore commesso, ma visto che non è la prima volta che viene usata la scusa dei tanti emendamenti, del caos nel senato ecc ecc e visto che i parlamentari sono lautamente retribuiti per quello che fanno mi aspetto che errori del genere non accadano più. Ora auspico che la senatrice insieme a coloro che hanno votato contro compresi 4 del PD mettano in campo qualcosa per porre rimedio a questa porcheria d’emendamento.

    (And)

    • Firma - And
  3. Fa onore alla Senatrice Pignedoli l’ammissione dell’errore, cosa davvero inusuale se non addirittura impensabile, non da parte sua, ma della maggioranza dei politici che occupano inutilmente quegli scranni. E dico inutilmente con ragion di causa. Su sua stessa ammissione l’indicazione del suo gruppo politico la spingeva a votare una cosa aberrante per noi comuni mortali, ma tant’è, le lobbi del gioco d’azzardo sono riuscite a modificare le sanzioni milionarie che le riguardavano e sono altresì riuscite a convogliare voti a loro favore anche in questa occasione. Non mi stupisco dell’onestà intellettuale della Pignedoli, conoscendola, mi stupisco invece dei machiavellici stratagemmi per favorire questa o quella lobbi economica nascondendoli nei marasmi di proposte o modifiche di legge. E’ proprio questo modo di intendere la politica e di strumentalizzare la democrazia che sta esasperando il popolo italiano. L’inutilità di 1000 persone che per la maggioranza sono utilizzati come semplici “pigiatori di bottoni ” è evidente anche in questo increscioso errore occorso alla senatrice. A quando una vera rivoluzione culturale che ci risvegli dal torpore impostoci da questi moderni feudatari che ci stanno schiacciando sotto il peso delle loro gabelle? Aboliamo il sistema politico attuale, eliminiamo i politici di professione. Unifichiamo i Comuni in enti da almeno 50.000 abitanti. Istituiamo una sola camera dei nuovi Comuni ove i nostri veri rappresentanti, i sindaci, si adoperino veramente per il bene dei loro cittadini. In questo modo sarebbero maggiormente controllabili da parte nostra e avrebbero certamente meno possibilità di essere manovrati come accade ora. L’idea che i soldi che lo Stato non incamera dai giochi d’azzardo vengano compensati dagli onesti cittadini attraverso tasse comunali è aberrante. Come cittadino italiano mi vergono di essere rappresentato da questa classe politicamente impresentabile.

    (Fabio Mammi)

    • Firma - fabiomammi
  4. Il Gruppo M5S di Castelnovo ne’ Monti aveva fatto emergere questa “spiacevole” questione questa mattina sul blog del gruppo, molto prima delle scuse ufficiali della Senatrice Leana Pignedoli. Ci auguriamo che in futuro sia più attenta a quello che vota, visto che l’effetto di tali votazioni si ripercuote su tutto il paese e al tempo stesso speriamo che siano scuse veramente sentite e non solo una risposta politica di circostanza a seguito di quanto emerso.

    (Gruppo M5S Castelnovo ne’ Monti)

    • Firma - Gruppo_M5S_C.Monti
  5. Proibizionisti sempre, tranne quando le lobby del gioco richiamano all’ordine e allora le famiglia rovinate dal gioco sono solo un dettaglio insignificante. Aver partorito una misura del genere la dice lunga sulle qualità morali di questo Governo: solo vergogna!

    (Luigi Bizzarri)

    • Firma - luigibizzarri
  6. Non ho parole! vanno bene le scuse, giusto per poter ritornare a casa e camminare con meno vergogna, però la facilità con cui si vota seguendo poi le indicazioni di gruppo è un fatto gravissimo e gravissimo è che l’indicazione del PD fosse questa. In ogni caso questa è la dimostrazione che potremmo fare con 100 parlamentari, invece che 900 e passa, tanto seguono tutti come pecoroni quello che dice il partito. Almeno, nel primo caso, risparmieremmo, anche se i risultati sarebbero comunque pessimi.

    (Lorena)

    • Firma - lorena
  7. Cortese Pignedoli, sono in pieno accordo con le sue parole. E’ grave che lei non si sia accorta di quanto il Governo aveva intenzione di promuovere e difendere. E ancora più grave è il fatto che lei non si possa fidare delle indicazioni che le provengono dal gruppo di appartenenza. Ora, e glielo chiede un suo ex convinto elettore, se le cose sono arrivate a questo punto, di chi ci dovremmo fidare noi cittadini?

    (Giovanni Nicolini)

    • Firma - Giovanni Nicolini
  8. E’ luogo comune pensare che siano i parlamentari del M5S a non essere autonomi nelle loro decisioni di voto, mentre dalle Sue parole mi sembra proprio il contrario. Quindi votate “frettolosamente” e senza sapere cosa votate? Schiacciate semplicemente dei bottoni su “indicazione” del vostro gruppo senza riflettere se quello che state facendo sia giusto oppure sbagliato? Questo è qualcosa di allarmante e che contrasta con l’art. 67, che recita: “Ogni membro del parlamento rappresenta la nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato. Il che significa che ciascun deputato e ciascun senatore sono liberi di esprimersi e di votare secondo la propria coscienza, senza essere tenuti a rispettare le direttive dei partiti che hanno presentato la loro candidatura alle elezioni”. Quindi se un senatore della Repubblica italiana deve seguire le indicazioni del proprio partito chi garantisce ai cittadini che vengano messi in primo piano i loro interessi e non di coloro che finanziano i partiti? Mi scusi per la franchezza ma mi sembra che il fatto sia veramente più grave di quanto possa sembrare.

    (Massimiliano Genitoni)

    • Firma - MassimilianoGenitoni
  9. Beh, io mi stupisco! Cioè le scuse per un errore di voto? Questo “provvedimento riguardante il gioco d’azzardo” è una presa in giro per tutti i cittadini e non solo la Pignedoli, ma tutto il Senato, dovrebbe chiedere scusa e già che ci siamo una bella dimissione di massa sarebbe gradita! Vergogna!

    (Fabio Caliceti)

    • Firma - FabioCaliceti
  10. Dopo la giustificazione della scheda bianca nelle elezioni del Presidente della Repubblica, sempre data con un comunicato stampa, un altro comunicato stampa per chiedere scusa? Senatrice, ci faccia il regalo di Natale: si dimetta!

    (MV)

    • Firma - mv
  11. Poche parole, quando si fa politica bisogna essere a conoscenza di quel che si vota e metterci la faccia, se non si è d’accordo si vota contro anche se si va contro il sistema (indirizzo del gruppo), è molto facile dire mi sono sbagliata… Cinque minuti fa alla trasmissione televisiva “Servizio pubblico” di Santoro il Ministro Graziano Delrio ha espresso le seguente parole: “Quello che è passato non è accettabile, la crescita si deve fare con il lavoro, non con il gioco d’azzardo, bisogna al più presto rimediare a tutto ciò”. Forse anche lui si è sbagliato nel valutare l’emendamento; se non sbaglio anche lui è di Reggio Emilia ed ex sindaco. Vedremo gli atti che verranno presi per modificare tutto ciò.

    (Tiziano Bertacchi)

    • Firma - BERTACCHITIZIANO
  12. L’ammissione di un errore è sempre un gesto di umiltà che va apprezzato. Non sopporto le critiche a politici quando da esse traspare semplice livore o addirittura invidia. Chiediamoci come saremmo noi se fossimo membri del Parlamento.

    (Massimo)

    • Firma - Massimo
  13. La politica del governo sul gioco d’azzardo è scandalosa per i comuni (e onesti) cittadini, un episodio come questo mi sembrava inimmaginabile, ho dovuto leggere tre volte il testo “prevede da una parte che i concessionari di slot machine che si vedono revocata l’autorizzazione possano proseguire a rimanere ‘aperti’ per altri 90 giorni e dall’altra che se un Comune decide di proibire le slot in determinate ore o comunque vi pone dei limiti i mancati introiti, visto che determinano una minor entrata per lo Stato, siano recuperati con una diminuzione dei trasferimenti statali a quel Comune”: vorrei che i parlamentari vivessero di più in mezzo alla gente, entrassero nei locali con le macchinette e vedessero l’espressione dei giocatori, frequentassero famiglie rovinate dal gioco… Vorrei che il parlamentare restasse uno di noi. Forse dovremmo considerarlo così noi per primi.

    (Partigiana Jane)

    • Firma - PartigianaJane
  14. Senatrice, pratichi l’esercizio del dubbio e vedrà che qualche volta le indicazioni del partito le risulteranno in controtendenza con il buon senso. Apprezzabili le scuse; al limite del pornografico il comportamento della classe politica italiana a cui apparetiene (dato che la dipendenza da slot è ormai assimilabile alla dipendenza da droghe). Confidiamo che in futuro gli sgangherarti politicanti italioti siano tutti a spasso.

    (Sincero Bresciani)

    • Firma - sincero bresciani
  15. Lo Stato italiano è il più grande spacciatore di “droghe legalizzate” (vedi slot, gratta e vinci, sale bingo ecc.) che mettono in ginocchio migliaia di famiglie. Non fa pagare i concessionari delle macchinette, promuove sulle reti RAI i suoi “veleni” e come una zecca gigante succhia fino all’ultima goccia di linfa vitale dai Comuni che cercano di arginare questa piaga. Ci siamo, la rottura completa è vicina. Cari politicanti (pericolosi e inconcludenti), prima di perdere il controllo della nave – Letta timoniere incluso – andate a casa in modo ordinato. Se aspettate ancora un po’ ci andrete comunque, ma a gambe levate! Siamo al limite. Time out. L’Italia sta implodendo.

    (Sandro Beretti)

    • Firma - Sandro Beretti
  16. Voglio ricordare che la senatrice Pignedoli é stata anche tra i 94 senatori che si sono opposti al ridimensionamento delle pensioni d’oro dei super manager, per cui non dobbiamo stupirci piú di tanto! Lancia il sasso e poi nasconde la mano, a voi le conclusioni!

    (Chicco Ferretti)

    • Firma - ChiccoFerretti
  17. Il problema più profondo deriva da questi potentati che gestiscono il gioco d’azzardo. Condizionano a loro favore finanziando fondazioni “prive di trasparenza concessa nella formulazione dei propri bilanci” interconnesse a banche, partiti, infine politici compiacenti che “compiono un vero e proprio assalto alla diligenza” trasformando un decreto legge sempre più complesso e caotico per gli addetti ai lavori. Oggi si analizza il gioco d’azzardo ma la metodica non cambia per tutto ciò che non funziona nello Stato di diritto. Le soluzioni sono semplici, “perchè tali sono” l’esatto contrario della metodica sopracitata, cioè limitare il potere condizionatorio di tali potentati, aumentando la trasparenza del finanziamento, diminuire l’interconnessione tra fondazioni e banche, semplificare burocraticamente l’impostazione del decreto legge, per dare modo al parlamentere di poter conoscere e votare secondo coscienza. Questi interventi semplici lo sono nella forma, ma tali devono essere perseguiti e realizzati, per il buon fuzionamento delle cose.

    (Liberopensante)

    • Firma - liberopensante
  18. Questo è inaccettabile, mi sembra alquanto strano che queste scuse arrivino proprio dopo che qualcuno (M5S) si sia accorto che il fatto era accaduto, perdonatemi ma io non credo alle coincidenze. Detto questo si rivela ancora più grave che il gruppo parlamentare dia indicazioni su questa tipologia di voto, che è a rigor di logica/etica sbagliato e penso che sia sbagliato anche economicamente. Ormai la gente è stanca ed è davvero al limite della sopportazione, per favore basta tirare la corda, altrimenti si spezzerà e non sarà benefico per nessuno. Dovete vergognarvi e farvi un esame di coscienza, la senatrice in questione si dovrebbe dimettere immediatamente, continuate a predicare bene e razzolare male.

    (Michele)

    • Firma - Michele
  19. Luigi Einaudi, uno dei padri della costituzione diceva che; “non si delibera senza conoscere” invece qui si vota di tutto e a cuor leggero, tanto poi basta scusarsi pubblicamente e si è a posto. Ciò che mi colpisce sempre di più è la poca coscienza e la mancanza di pudore che hanno, come facciano i nostri politici a non vergognarsi di loro stessi proprio non lo capisco. Purtroppo loro sanno bene di essere al governo di un popolo di pecoroni e che possono fare questo ed altro, tanto noi più che abbaiare, anzi belare, non facciamo…

    (Antonio Manini)

    • Firma - AntonioManini
  20. Davvero mi risulta difficile credere all’errore. Diciamo che il Pd ha appoggiato una roba terribile e che la Senatrice per obbligo ha dovuto votarla, poi chissà mai che i cittadini si facciano domande. Allora li anticipo dicendo che c’è stato un errore… Siamo davvero completamente disarmati davanti a questi atteggiamenti, a queste lobby, a questi politici, a questa competenza nell’ignorare e nel chiedere venia a uova rotte? Non credo, ma in primis siamo noi cittadini e “persone normali” che dobbiamo mettere sotto esame, rivalutare bene tutto ciò in cui fino a poco tempo fa abbiamo creduto con convinzione e dato per scontato. Forse siamo in tempo per dare alle prossime generazioni qualcosa di buono, ma di certo non con questi rappresentanti, partecipi di giochi e giochetti di potere che ormai ci hanno dato ampio margine per capire che non sono più le persone adatte.

    (Andrea Ganapini)

    • Firma - AndreaGanapini
  21. Il provvedimento è sicuramente sbagliato, ma non ho dubbi riguardo la buona fede di Leana Pignedoli e sono certo che si batterà per rimediare. L’aver ammesso pubblicamente l’errore ha sicuramente attirato critiche e commenti negativi nei suoi confronti, ma dal mio punto di vista è segno onestà e autonomia.

    (Simone Ruffini)

    • Firma - simoneruffini
    • Escluderei l’autonomia, quando è la Senatrice stessa a dire di aver seguito l’indicazione del suo gruppo, a meno che il seguire quell’indicazione sia stata una sua libera scelta. Se così fosse, però, risulterebbe discutibile l’onestà delle scuse. Forse deriva da un’analisi come questa un commento negativo, non crede?

      (MV)

      • Firma - mv
  22. Io fossi in lei proverei vergogna doppia. Prima per aver votato qualcosa che non conosceva (anche se mi spiace ma a questo non ci credo) e poi per le scuse che sono il solito bla bla bla classico dei politicanti. Purtroppo la vergogna non sapete cosa sia e nemmeno la dignità, visto che dopo l’ennesima brutta figura non pensa nemmeno lontanamente a dimettersi. Ma prima o poi…

    (Cristiano)

    • Firma - Cristiano
  23. Non è una novità, il sistema è il medesimo, la solita storia, il partito comada e i soldati, arruolati come da sempre dal partito, devono obbedire, diversamente scenderanno dal carro. Casi simili sono all’ordine del giorno di ogni consiglio e di ogi grado, i vari “eletti” vorrebbero essere liberi ed autonomi ma non possono, se imboccano altra strada sono guai. Anni fa, quando ero vicesindaco del comune di Busana, a seguito di un’assemblea a Gatta sul tema viario, in rappresentanza del comune di Busana dissi quel che pensavo in merito al problema, subito dopo mi arrivò una chiamata dove mi si chiedeva di rettificare ciò che avevo detto, era in contrasto con il pensiero del “sistema locale”. Chissà che non stiano ancora aspettando e, comunque, si sono poi visti i risultati alla tornata elettorale successiva. Saluti.

    (Fabio Leoncelli)

    • Firma - fabioleoncelli
  24. Buongiorno, io ritengo che chi nel settore privato, quando chiamato a dirigere, sbagli, non solo debba le proprie scuse ma anche le dimissioni. Chi, ancor più, fa parte della dirigenza pubblica, non può permettersi scuse, in quanto delegato dal popolo a rappresentarlo. Non è ammissibile l’errore e mi spaventa il fatto che chi siede in Parlamento non abbia ben chiaro ciò che è chiamato a fare. Seppur voto per la parte politica che lei rappresenta, non accetto le sue scuse. Modificate il provvedimento, come penso tutti concordiamo; in Italia, specialmente chi è alla guida del Paese, non può più permettersi di sbagliare, già troppi errori sono stati commessi in passato e ora tutti ne stiamo pagando le conseguenze.

    (Davide)

    • Firma - davide
  25. Lo sbaglio è stato fatto e le scuse sono arrivate in modo tempestivo, quando ancora molti neppure sapevano. Le dimissioni? Suvvia. Il problema è che ormai il tiro al piccione (al politico) è roba a cui non si sottrae nessuno, perchè va di moda e perchè c’è chi lo predica apertamente come fosse la soluzione ai problemi (invece ne aprirebbe altri, perchè, parlando in generale, non si tratta di “mandare tutti a casa” ma piuttosto di fare in modo che sia migliore chi ci rappresenta). E’ arrivata quella crisi di lavoro e di liquidità che ti tocca nel portafoglio e non solo nell’indefinito calderone del debito pubblico italiano, che, pur enorme, ovviamente nessuno, sbagliando, sente come suo. Bisognerebbe sapere sempre distinguere nel cesto, in qualunque cesto, mela da mela. La Pignedoli? Mi pare che molte meno voci si siano levate per un semplice “grazie” per l’impegno messo per i lavori sulla statale 63, in corso. A parer mio occorrerebbe saper andare con la memoria indietro appena un po’ più di 3 giorni, perchè è su questo che contano certi politicanti…

    (Non sono l’avvocato della senatrice)

    • Ma su quali basi Lei si rivolge ai commentatori di Redacon trattandoli da imbecilli? Come non possiamo, infatti, sentire come – nostro – il debito pubblico, quando arriviamo a pagare oltre il 50% di tasse? Ancora, su quali basi Lei ci nega una capacità di distinguere una mela da un’altra e, infine, accusarci di un’incapacità di riconoscenza per poco più di un chilometro di strada portato a termine dopo vent’anni? Come vede, anche noi sappiamo andare oltre ai tre giorni. Non so se la Senatrice abbia un collegio di difesa ma, se mai l’avesse, non mi meraviglia che Lei non ne faccia parte.

      (mv)

      • Firma - mv
      • Nessuno Le ha dato dell’imbecille. Non capisco come Le sia venuto questo pensiero. Rispetto Lei come gli altri commentatori. Ho espresso la mia idea, esattamente come ha fatto Lei. Ringrazio il sito che, oltre Lei, ha ospitato anche me. La saluto e chiudo.

        (Non faccio parte del collegio di difesa, rassicuro anche Lei)

        • Approfitto ancora una volta dell’ospitalità di questo giornale, per quest’anno, per dirLe che mi dispiace davvero di non averLa subito riconosciuta: se mai si rimettesse ancora in rete, voglia cogliere i miei più sinceri Auguri.

          (MV)

          • Firma - mv
  26. Leggo la costernazione di molti, quasi tutti. Non me ne voglia la Senatrice, ma concordo in modo davvero drastico con chi vorrebbe “azzerare” tutta la classe politica e che vorrebbe vederli andare tutti a lavorare come facciamo noi, per lo meno quelli che il lavoro ancora ce l’hanno. Questa della lobby del gioco d’azzardo è forse solamente l’ultimo, in ordine di tempo, vergognoso capitolo. Per natura non sono pessimista, pertanto credo che dato che sempre più spesso vedo che si sta svegliando la coscienza popolare, voglio immaginare che nel prossimo futuro (e per prossimo credo si possa pensare a massimo 8 mesi/1 anno), vedremo finalmente la fine di questa casta vergognosa che ci ha trascinato in una crisi epocale e che imperterrita continua, nonostante tutto e tutti, a non essere minimamente in grado di fare nulla per risolvere la situazione, tranne continuare ad approfittare della sua privilegiata condizione. Non può continuare così, pertanto sono convinto che vedremo presto e finalmente la fine di questo scempio. Sono inoltre solidale con chi (e purtroppo sono tanti), non ce la fa più a vivere una vita dignitosa e vede un futuro davvero difficile per i propri figli. Saluti e buon Natale a tutti.

    (Vittorio Bigoi)

    • Firma - VittorioBigoi
  27. Sbaglia il “non avvocato della senatrice” a sostenere che siamo in un momento storico in cui nessuno si sottrae dal tiro al piccione politico. Noi italiani da sempre critichiamo chi ci governa e con giusta causa. Non so quanti anni abbia il “non avvocato” ma voglio ricordargli le monetine lanciate a Craxi nel ’93 per il malaffare politico-economico che rappresentava e, ancor prima, negli anni ’70/’80 quando si scendeva in strada per urlare contro la crisi economica, l’austerity e contro la politica imposta da DC-PSI-PRI e gli altri partiti che silenziosamente e in combutta accettavano e si spartivano le poltrone romane. Il problema non è la senatrice in sè, o quantomeno non è solo lei. Il problema è il sistema. La politica va reinterpretata in modo federale ed autonomista con il controllo sovrano dello Stato e non dei politici rappresentati dalle due camere. La politica va gestita dal basso, dai Comuni e unitariamente questi devono avanzare proposte di gestione dello Stato con norme che provengono dal buon senso del “buon padre di famiglia” e non dalla logica di interesse. Finchè il centro del potere rimane in un unico posto, Roma, e viene gestito dai pochi, la democrazia non potrà mai dimostrare il suo vero volto, ma solo la maschera che i politicanti le hanno imposto. Siamo ancora ben lontani dall’essere tanto indignati da prendere in mano il nostro destino. L’italiano, storicamente parlando, è sempre stato un popolo che ha preferito farsi dirigere che non prendere decisioni proprie. Salvo poi lamentarsi continuamente di ciò che facevano i suoi rappresentanti eletti. Solo l’ANCI, Associazione Nazionale Comuni Italiani, può forse fare qualcosa per modificare lo status quo, se sappiamo essere abbastanza coraggiosi da permetterglielo.

    (Fabio Mammi)

    • Firma - fabiomammi
  28. Che sia sbagliato votare un decreto del genere è vero, che sia giusto chiedere scusa altrettanto vero, perché chi si rende conto di sbagliare lo deve fare. Chi chiede le dimissioni si deve rendere conto che nemmeno un sindaco nel proprio piccolo conosce tutto ciò che firma e non per menefreghismo ma per questioni di tempo. Passeranno mille tentativi di modifica di un decreto per votazione, non tutti i deputati o senatori li leggono, mi sembra normale. L’unica cosa che non mi piace è il dover uniformarsi al voto, ma che ne faccia caso chi è stato all’interno del partito mi sembra un po’ strumentale.

    (Enrico)

    • Firma - enrico
    • Allora, se io sbaglio a pagare le tasse, non per menefreghismo ma solo per il fatto che questi cambiano le leggi come ci si cambia le mutande (e dovendo io lavorare ho poco tempo per sapere tutto), crede che accetterebbero le mie scuse e siamo a posto così? Dai dai su…

      (Cristiano)

      • Firma - Cristiano
    • “Sta scherzando Mr. Feynman” si intitolava un bel libro; sta scherzando Mr. Enrico! Normale?! Non scherziamo: chi amministra la Cosa Pubblica non può permettersi di spargere firme così come si sparge il formaggio sui tortelli. Sia per rispetto nei confronti di chi li ha deputati alla gestione, sia perchè su ciò che si firma si attesta la propria responsabilità. Sarebbe interessante chiedere ai sindaci se il quadro che lei tratteggia è realistico o meno. Cordialità.

      (Sincero Bresciani)

      • Firma - SinceroBresciani
  29. Sì, una porcata. Ma meno male che Beppe c’è! Vorrebbe essere tanto gentile da elencarci i provvedimenti (oltre ad una proposta di legge che legge non è) in materia che lei ha sostenuto in Regione? Se no meglio dire… “Beppe, se c’è, sciacalla”.

    (Elio Peri)

    • Firma - ElioPeri