Il Consiglio provinciale, presieduto da Gianluca Chierici, ha approvato il Piano clima della Provincia, uno strumento che rappresenta, nelle intenzioni dell’ente, una scelta forte verso politiche di sostenibilità.
Il Piano ha ricevuto il voto favorevole di tutti i gruppi consiliari ad eccezione di Rifondazione comunista, che si è astenuta e che ha presentato anche un ordine del giorno correlato, bocciato dall’aula.
“Questo piano ha preso origine da un progetto comune delle province e dei comuni capoluogo assieme alla Regione Emilia-Romagna", ha spiegato l’assessore Alfredo Gennari. "Si è infatti appositamente costituito un gruppo di lavoro, con il coordinamento della Regione e composto dai referenti di province e comuni, oltre che da Arpa, per il necessario supporto sulla meteorologia e climatologia. E’ stato un valido sistema per lavorare scambiandosi esperienze e punti di vista e permettendo così un’ampia condivisione, partecipazione e comune crescita su questa tematica. Partendo da questa base e mantenendo la necessaria omogeneità e confrontabilità con i piani clima delle altre province, il nostro ente ha elaborato il proprio Piano clima, sviluppando connotazioni specifiche che sono rapportate al contesto locale ed alle esperienze sin qui condotte in materia di qualità dell’aria e in materia di energia”.
Una specificità del Piano clima della Provincia di Reggio Emilia, che peraltro è uno strumento volontario e non un obbligo di legge, è quella dei “potenziali di riduzione delle emissioni” attraverso l’efficienza nei consumi energetici e la produzione di energia da fonte rinnovabile. Le analisi del potenziale di sviluppo delle fonti rinnovabili sono state condotte considerando le specificità locali ed hanno consentito di proporre obiettivi di contenimento delle emissioni di gas clima - alteranti tarati sul territorio.
“Questo piano – ha proseguito Gennari - si collega strettamente alle indicazioni europee, e quindi propone due linee strategiche d’azione. La prima è la strategia di mitigazione, che è rivolta alla riduzione delle emissioni dei gas clima - alteranti. Qui sono importanti principalmente le azioni di risparmio energetico e di incremento dell’efficienza energetica. La seconda è la strategia di adattamento, che invece è rivolta alla riduzione degli effetti negativi che sono generati dai cambiamenti climatici sull’ambiente, sulla vita umana e sulla biodiversità”.
La strategia di adattamento si sviluppa su azioni contenute nel Piano Territoriale di Coordinamento provinciale ed in altri piani provinciali di settore. In questo senso il Piano clima è trasversale, perché porta a sintesi le azioni già previste in tema di prevenzione e protezione dai rischi idraulici e idrogeologici; pianificazione di emergenza dai rischi naturali ed antropici; miglioramento del micro clima dei centri urbani; aumento della resilienza della biodiversità e degli ecosistemi, che sono contenute nel PTCP. Ad esempio un’azione prevista è quella dell’incremento degli assorbimenti di anidride carbonica (CO2) con lo sviluppo dei boschi e anche nella rete ecologica, anche con vantaggi sulla biodiversità, nella direzione indicata appunto dal PTCP.
L’assessore Gennari ha quindi spiegato che “questo Piano rappresenta il raccordo fra il livello di governo locale rispetto alle politiche sovraordinate regionali, nazionali fino ad europee ed in questo senso offre una cornice semplice di riferimento per le azioni del contesto locale in un’ottica di sussidiarietà. Il Piano Clima include azioni rivolte internamente ai vari settori del nostro Ente, asserendo così la volontà e responsabilità della Provincia verso politiche virtuose, che possano rappresentare esempio e traino”.
“Al tempo stesso il piano rappresenta anche un mezzo per aumentare la sensibilizzazione e diffusione dell’informazione per incrementare la partecipazione e il coinvolgimento di tutti gli enti, i soggetti e i cittadini perché la sinergia d’azione – ha concluso Gennari - è l’elemento essenziale per l’attuazione di uno strumento volontario e perché solo con il contributo di tutti è possibile migliorare la qualità dell’aria e ridurre le emissioni di gas climalteranti”.
Pressoché unanime il plauso dei consiglieri per il lavoro svolto dagli uffici e la decisione della Giunta di presentare il piano per l’approvazione in Consiglio Provinciale, scelta del tutto volontaria. Unica voce dissonante quella del capogruppo di Rifondazione Alberto Ferrigno che ha rimarcato come le politiche del Pd degli ultimi anni siano in netto contrasto con quanto affermato nel piano.