Sono partiti i lavori per la realizzazione del nuovo Oratorio della Parrocchia di Castelnovo ne' Monti alla Pieve.
L'impegno finanziario raggiunge i 3 milioni di euro che saranno coperti con:
- 1,6 milioni di euro dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI);
- 400.000 euro da una cessione di terreno edificabile alla ditta che realizza l'intervento edilizio;
- 400.000 euro da eredità di don Battista Giansoldati e da offerte già versate.
Mancano all'appello 500.000 euro che dovranno essere offerti dalla comunità con la generosità dei singoli e l'attivismo dei gruppi per l'organizzazione di iniziative finalizzate (vedi ad es. gli spettacoli natalizi del Piccolo Sistina già programmati).
Per le offerte sono attivi diversi conti bancari nelle sedi di Castelnovo ne' Monti delle seguenti banche:
- BANCA POPOLARE DELL'EMILIA-ROMAGNA conto IT43R0538766280000001985660 intestato alla Parrocchia
- BANCO SAN GEMINIANO E SAN PROSPERO conto IT69H0503466280000000000171 intestato alla Parrocchia
- UNICREDIT conto IT35C0200866280000102931240 intestato a Novanta scs (questo conto è utile per chi necessita di ricevute fiscalmente detraibili).
Bello ed ambizioso il progetto del nuovo oratorio della Parrocchia. Vorrei però prendere l’occasione per porre una domanda sola circa la destinazione dell’attuale struttura, sede dell’oratorio e di Radionova. E’ vero che verrà abbattuta? E’ davvero un peccato demolire una struttura del genere, in un momento particolare come questo. Non potrebbe essere convertita in una risorsa, sede di un progetto benefico, magari condiviso con il Comune e/o associazioni di volontariato? Grazie.
(Agostino)
Non sono forse il più titolato a rispondere, però mi sembra giusto non lasciare cadere nel vuoto questa domanda. La motivazione che ha portato a questa scelta è fondamentalmente una: la struttura non è più sicura. Per dirla meglio: per renderla sicura ci vorrebbero interventi molto costosi, in quanto i materiali utilizzati, la tipologia della costruzione e l’invecchiamento, hanno reso questo edificio “inutilizzabile” per il futuro. Per non parlare del costo di manutenzione di un edificio del genere; chi ci è stato si renderà conto della qualità delle finestre, dell’impossibilità di riscaldare in modo gradevole le varie stanze. Per non parlare dello stato degli impianti. In ultimo aggiungo l’aspetto estetico-ambientale. Lasciare la Pieve e il complesso della casa canonica isolati in cima alla collina credo che darà valore e risalto a questi edifici storici. Per quello che riguarda la nuova struttura, non credo sarà solo un oratorio ad uso esclusivo della parrocchia; io spero che diventi anche un punto di incontro per le varie associazioni e gruppi del paese, di spazio ce ne sarà tanto e sarà da “riempire” di attività e, per usare una parola molto di moda, di relazioni.
(Dario Ferri)