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Sulla Lapide del Ponte sul Tassaro

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crovara lapide

Sulla Lapide del Ponte sul Tassaro

(tra Crovara e Scalucchia)

Una mano solerte ha trascritto la lapide, riproducendola in maniera fotografica, per inserirla nel volumetto commemorativo dei 50 anni di parrocato di Don Angelo Rabitti a Crovara. Il volumetto si intitola: Il Cavaliere del sorriso, e fu pubblicato nel 2007 dall’Unità pastorale di Vetto-Castelnovo.

Ho la sensazione che il tempo abbia alterato alcuni caratteri incisi, rendendoli illeggibili, per cui ci ritroviamo dei vocaboli incomprensibili. Comunque grazie di cuore a chi ha avuto l’idea e la costanza di trascrivere quel testo. E grazie anche a chi “di dovere” se farà ripristinare la lapide. Se c’è chi è in grado di interpretare meglio l’iscrizione ben venga. Oltre sessanta anni di non esercizio lasciano il segno anche in chi il latino lo amava. Intanto Vi propongo una

Traduzione a senso

Qui, dove un tempo gli sconvolgimenti del suolo, prima che l’occhio benefico e luminoso del sole arridesse alla vita, e le grandi forze della natura avevano lanciato tra le genti la piaga della disgregazione, (qui) la perspicacia della mente (umana) e la ragione vincitrice, con arduo lavoro e con costanza, superato ogni genere di difficoltà protrattesi per un decennio, (la mente e la ragione) realizzarono il ponte ardito (pelasgico = ciclopico, straordinario, realizzato sui principi dell’architettura greca) che diventa ora strumento (aiuto) affinché l’unione  e la fraternità si solidifichino nel tempo, (con l’augurio che l’evento) diventi fausto, felice e fortunato. Nell’anno della Salvezza comune 1969 (fu conclusa) l’opera auspicata.

 

1 COMMENT

  1. Signor Savino, grazie per le preziose informazioni. La mia iniziale segnalazione fotografica di incuria aveva anche lo scopo di riuscire a recuperare memoria su questo reperto che fin, da ragazzo, mi aveva sempre incuriosito. Sono convinto che sia nostro dovere conservare con cura queste testimonianze del passato, il fatto che abbiano 40, 400 o 4.000 anni non fa differenza. Ciò che abbiamo ricevuto lo dobbiamo trasmettere alle future generazioni e insegnarne il rispetto a quella successiva alla nostra.

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