Ci sono anche studenti universitari e insospettabili "figli di papà" della "montagna bene" tra gli 11 arrestati per spaccio di eroina a basso prezzo (perchè tagliata male), marijuana e hashish nell'operazione "Grey zone" dei carabinieri di Castelnovo ne' Monti.
Individuate centinaia di cessioni di droga a ragazzi giovani, anche minorenni. Le indagini sono partite in estate con l’arresto di due ragazzi italiani in possesso di mezzo chilo di marijuana. E' spuntato così il vasto giro di spaccio.
"Se fosse stata un’attività lecita poteva essere inserita in quella dell’imprenditore". In questo modo il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Reggio Emilia ha definito il "traffico" svolto dagli undici arrestati per spaccio, tutti tra i venti e i trent'anni, soprattutto italiani e di buona famiglia.
Oltre alle custodie in carcere, una persona è stata sottoposta a misura cautelare dell’obbligo di firma, quattro indagate e una cinquantina di giovani segnalati come consumatori.
Inoltre è stato sequestrato circa un chilo di stupefacente, tra marijuana, hashish ed eroina.
"Abbiamo riscontrato un preoccupante aumento del consumo di eroina anche tra i giovanissimi", ha spiegato il colonnello Paolo Zito, comandante provinciale dei carabinieri di Reggio Emilia". "Tra l’altro si trattava di stupefacente a basso costo, perchè era tagliato male e quindi rischioso per la salute".
L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Valentina Salvi e svolta dai militari del nucleo operativo della capoluogo della montagna, ha permesso di ricostruire, utilizzando i metodi tradizionali, cessioni a partire dal gennaio del 2012.
Tuttavia le indagini non sono ancora terminate: i carabinieri stanno cercando di risalire a monte alle fonti di approvvigionamento della sostanza.
Si prevedono sviluppi clamorosi.
I miei complimenti al nucleo operativo dei Carabinieri della compagnia di Castelnovo ne’ Monti e al nuovo comandante, capitano Dario Campanella. Bravi ragazzi!
(Alessandro Raniero Davoli)
Ottimo lavoro dei carabinieri. Speriamo che adesso il giudice dia pene esemplari e non una sola notte al “fresco” come al solito. Non sottovalutiamo reati come questi.
(Miki)
Figli di papà della Castelnovo bene, tali padri tali figli.
(Luciana Muzzini)
Complimenti agli investigatori per i brillanti risultati ottenuti con l’arresto di numerosi e, purtroppo giovani, spacciatori e/o utilizzatori di sostanze stupefacenti. Ma ciò sarà sufficiente a sconfiggere questo “cancro” che tormenta e distrugge la “nostra” gioventù? Sicuramente no e allora che fare? Questo è il grande dilemma di questa società malata, anch’essa inquinata da esempi non sempre encomiabili ma quasi sempre condannabili e al limite della tolleranza civile da coloro che la guidano, scaricando sempre e comunque tutte le loro debolezze e manchevolezze sui più deboli; nella fattispecie i giovani che vivono un presente senza futuro o almeno questo è ciò che i ragazzi di oggi sentono. Purtroppo non ho nè ricette nè soluzioni da proporre, ma solo dolore e sconforto nel constatare che il mio bello e laborioso paese ha così tanti giovani schiavi di queste maledette sostanze. Saluto cordialmente nella speranza che prima o poi questi giovani ritrovino certezze e si rendano conto che stanno buttando al “vento” gli anni migliori della loro esistenza. Auspico che cambino radicalmente vita e non ascoltino più quelle maledette “sirene” che fanno loro sentire musiche di “morte” e non di gioia ed allegria.
(Sergio Tagliati)
Scusate, ma stamattina su un noto quotidiano locale, nella cronaca della montagna, ho letto nomi e provenienza dei sei spacciatori e non ce n’è nemmeno uno di Castelnovo… Non capisco? Non voglio giustificare nessuno, intendiamoci, solo capire perchè se il tutto parte dalla bassa c’è un titolo ad otto colonne sulla cronaca di Castelnovo…
(S.)
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Al di là di nomi e cognomi (qualcosa che tocca il nostro territorio comunque c’è), l’operazione è stata condotta dalla Compagnia dell’Arma di Castelnovo ne’ Monti, che ha competenza su mezza provincia. Non è la prima volta che pubblichiamo cronache similari.
(red)
Ok, ma “Castelnovo Monti, arrestati sei spacciatori” mi pareva un titolo fuorviante. Non una grossa pubblicità, insomma. Era meglio “Carabinieri di Castelnovo arrestano 6 spacciatori della bassa”. Tutto lì. Comunque brave le nostre forze dell’ordine.
(S.)
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La questione della pubblicità credo importi soprattutto a chi si occupa più di immagine che di sostanza.
(red)
Mandateli a zappare o a pulire i boschi, saranno un po’ meno figli di papà.
(m.r.b)
Sono pienamente d’accordo con te.
(Tatiana)
Voglio pubblicamente ringraziare il reparto Carabinieri di Castelnovo ne’ Monti, la giudice che ha ordinato le indagini e tutti coloro che hanno collaborato all’operazione “Grey zone”. I risultati raggiunti nell’operazione antidroga hanno fatto emergere nel nostro Appennino un traffico di stupefacenti che vede coinvolte purtroppo numerose persone, principalmente giovanissime. Con questa operazione i Carabinieri di Castelnovo non solo hanno svolto egregiamente il loro dovere, ma hanno anche dato la possibilità a questi ragazzi di allontanarsi, adesso con l’aiuto delle loro famiglie, da quel sistema marcio in cui si erano impantanati e dove, rimanendovi dentro, rischiavano di compromettere in modo irrimediabile il loro futuro e quello dei loro cari.
(Fabio Filippi)
E poi si parla di omertà nel sud Italia? Qui siamo peggio, molto peggio, io non ho figli ma se li avessi pretenderei di sapere nomi e cognomi di chi fa queste cose! Probabilmente sono sempre sempre sempre gli stessi… Io se fossi nei carabinieri non rischierei, me ne starei in ufficio, tanto tra una settimana sono già tutti in giro a divertirsi come al solito.
(Commento firmato)
Vuole sapere nomi e cognomi e poi non si firma. Bella coerenza.
(Gianni Zannini)
Fatto salvo il doveroso plauso alle forze dell’ordine, non vorrei che si pensasse che il sistema marcio in cui c’è il rischio di impantanarsi è soltanto questo; penso per esempio che nella nostra provincia troppi e troppo spesso sono gli incendi di auto o autocarri. Un fenomeno a cui non eravamo abituati e al quale non credo dobbiamo fare l’abitudine!
(U.)
Vogliamo nomi e cognomi.
(Riccardo)