Il vescovo Massimo Camisasca prende posizione sul tema "festa dei Santi/Hallowen" con il messaggio che trascriviamo di seguito. Contestualmente il settimanale La Libertà esce questa settimana con un articolo di fondo sul tema firmato dal direttore Tincani. Si registra poi che il CTG che ha in gestione il Castello di Rossena ("di proprietà di un ente con personalità giuridica sottoposto al controllo della Diocesi") e che aveva già programmato una festa di Hallowen, dopo un incontro bilaterale ha deciso di annullarla.
In sintesi si può dire che mentre Hallowen è l'esaltazione della morte, del buio, del terrore, la Festa di Tutti i Santi e la Commemorazione dei defunti sono la celebrazione della vita, di quella vita oltre la morte fisica che è parte fondamentale della Fede cristiana e che ci sostiene, quando qualche nostro caro ci abbandona, nella fiducia in un incontro futuro.
Questo è ciò che davvero conta e che va oltre tutte le considerazioni circa il battage consumistico attivato intorno a queste date.
IL MESSAGGIO DEL VESCOVO
Ci avviciniamo a due giorni importanti per i cristiani, ma più in generale per tutto il nostro popolo: la festa di Tutti i Santi e la Commemorazione dei Defunti, 1 e 2 novembre.
Sono due giorni a cui la nostra gente guarda da tutto l’anno.
Nei santi, sia quelli che vivono in cielo, sia quelli che vivono sulla terra, vediamo persone vere, realizzate, perché interamente dedicate a Dio e al bene dei loro fratelli.
Nei nostri defunti, per cui preghiamo e a cui ci lega una profondo vincolo di gratitudine e di affetto, riconosciamo coloro che ci hanno preceduto e che ci attendono.
La Festa dei Santi è una festa di gioia e di luce.
Quella dei morti è una giornata di mestizia serena, consapevole che non tutto finisce, ma che c’è una vita oltre la vita.
Le nostre comunità sono chiamate a celebrare questi giorni con particolare attenzione e profondità.
In modo speciale la Festa dei Santi non può essere in nessun modo sostituita da Halloween.
Come ricorda il recente documento dei vescovi dell’Emilia-Romagna su “Religiosità alternativa, sette e spiritualismo”, in quelle celebrazioni pagane si festeggiano “una zucca vuota illuminata al suo interno, fantasiosi fantasmi e folletti, immaginari mostri, streghe e vampiri”. Il diffondersi di Halloween mostra che le nostre comunità hanno spesso perduto il senso della festa e anche l’occasione di far festa intorno agli eventi della vita di Gesù e dei santi.
Occorre riscoprire la gioia della fede. Perché questo possa accadere è necessario che la fede torni ad essere un’esperienza viva, consapevole, capace di dare forma alla vita.
È ciò che la diocesi si propone di aiutare a vivere nell’anno pastorale che comincia, dedicato alla fede della Chiesa.
+ Massimo Camisasca
Halloween è un’americanata che noi italiani potevamo fare a meno di ereditare… Saluti.
(Andrea S.)
Bene. Posso concordare sul fatto che Halloween sia una festa che possa piacere o meno e ancor più che non ci “riguardi” da vicino, ma siamo sicuri che “annullando” una festa si riavvicinino i giovani alla Chiesa? E’ questa la strada giusta? Mah…
(Aurelio Corsini)
Buongiorno, io concordo pienamente con il commento di Aurelio (che saluto) e aggiungo che non è la strada giusta, secondo me, di affrontare il “problema”. Dico questo perchè in casa mia sono ormai 16 anni che dedichiamo la serata del 31 ottobre, Halloween appunto, ad una cena a tema tra amici. Chi entra in casa mia si ritrova la tavola imbandita con bicchieri scheletrici, tovaglia viola e tovaglioli neri, ragni alle pareti, scheletri vari e così via. Ma questo non mi ha mai fatto dimenticare che il giorno dopo è dedicato ad una festa cattolica, partecipando alle funzioni. Io mi chiedo: ma è davvero un problema? Quante parrocchie organizzano una serata a tema? Quello che mi dispiace è che ci sono persone che rimangono ancora stupefatte se gente come me, che si ritrova tutte le domeniche in chiesa, festeggia Halloween. Le due cose possono convivere benissimo insieme, basta insegnarne la differenza, anche perchè ricordiamo che è una festa americana, ma le sue radici sono europee. Un po’ come Babbo Natale. Perchè con questa lettera ho e abbiamo avuto l’impressione di essere tornati al tempo dell’inquisizione? Ci sono problemi davvero molto più grandi che la Chiesa deve affrontare e, statene certi, se si continua così la gente non si avvicina, si allontana perchè non viene capita. Soprattutto quando è in buona fede. Un saluto.
(Giuseppe Camagnoni)