Ebbene sì, quando "andar per funghi" si traduce in un successo esagerato!!
E' quanto accaduto al prof. Massimo Monti, di Villa Minozzo, docente presso l'IIS di Castelnovo Monti - sede Agrario; si è imbattuto in un esemplare di Calvatia Maxima anche detto Vescia Maggiore; un fungo esagerato, quasi un enorme champignon, che lascia davvero sbigottiti! Ed è anche commestibile!!
Questo fungo può raggiungere dimensioni enormi fino ad un peso di oltre cinque chilogrammi, come nel caso dell'esemplare rinvenuto (e che in foto si documenta da solo); la vescia ha una forma rotondeggiante abbastanza regolare e di colore bianco, non ha gambo ed è ancorata al terreno per mezzo di minuscole e sottili radici.
La bontà della sua polpa e le sue ragguardevoli dimensioni (può raggiungere un diametro di 50 cm) fanno della vescia gigante una specie molto ricercata.
Cresce normalmente nei prati di montagna, fino a 3000 mt. di altitudine.
E allora che dire... Complimenti al prof. Monti!! Di sicuro con questo fungo un risotto per 50 e più persone sarà assicurato !!!
Complimenti, mi fa venire in mente un uovo di dinosauro.
(Valter)
Mmmmm, sarà ma io il risotto lo mangio coi porcini!
(Andrea S.)
Come ha fatto a trovare un fungo del genere? Impossibile che se ne siano accorti prima?
(Marco Héctor Fontana)
Per chi ne vuole trovare altri a Campovecchio di Carpineti c’è un prato dove se ne trovano a decine e diventano anche molto piu grosse, passandoci non si possono non vedere: sembra un prato con il “morbillo bianco”, solo che da noi non le raccolgono, pur essendo mangerecce cotte (si fanno impanate tipo cotolette).
(Commento firmato)
Io ricordo di averla mangiata, proprio fatta a cotoletta, circa 15 anni fa, era ottima, peccato che dalle mie parti si trova ma proprio raramente!
(Patti)
Complimenti, Massimo, davvero un bel fungo, peccato che da noi sia poco apprezzato ma lì ce n’è davvero da mangiare. Approfitto per mandare un saluto alla tua mamma e a tua sorella e un ricordo al tuo papà, che eravamo tanto amici. Ciao, Chicco.
(Beppe)
Grande, il nostro collega Massimo Monti, l’infaticabile homo! E’ stato mio diligentissimo studente nel lontano 19.. (lui sa meglio di me l’anno). Oggi ho il piacere di essere sua collega all’IIS Nelson Mandela. In Galles, dove ho trascorso alcuni mesi, da giovane, li chiamavano “giant puff balls mushrooms”. Hanno bisogno di un clima estremamente umido e non troppo caldo per produrre il loro gigantesco carpoforo. Con le variazioni climatiche sarà più facile trovarli anche da noi.
Un consiglio gastronomico: si possono tagliare a fette non troppo sottili e preparare delle meravigliose cotolette impanate e fritte. Se poi aggiungete un po’ di parmigiano grattugiato al pangrattato… c’è da leccarsi le orecchie!
(Maria Grazia Consolini)