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A Castelnovo ne’ Monti cittadinanza affettiva ad un migrante a 360°

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Il giovane Emirjan Zefi con le autorità

Nella mattinata di sabato 19 ottobre, Castelnovo ne’ Monti è stato teatro di un particolare incontro tra gli studenti della montagna e la ministra per l’integrazione Cecilie Kyenge, un momento di dialogo e riflessione su un tema attuale quanto delicato, l’immigrazione.

E’ stato un momento di confronto vivace nel quale i ragazzi hanno posto quesiti inerenti ai flussi migratori, sulla proposta di legge dello ius soli e sulle tragedie che stanno riempiendo le pagine dei giornali in questi giorni. Domande alle quali la ministra ha risposto con schiettezza e chiarezza, lasciando i ragazzi con la promessa di rivedersi l’anno successivo.

L’evento coordinato dal professor Claudio Cernesi ha visto la presenza di molte autorità e istituzioni tra cui rappresentanza di tutti i comuni della montagna e delle forze dell’ordine.

Al termine dell’incontro, il Sindaco Gianluca Marconi e il Presidente del Parco Fausto Giovanelli hanno consegnato la cittadinanza affettiva del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, ad un giovane ragazzo cresciuto nel capoluogo montano.

Emirjan nel suo ha esordito così: “Sono un semplice studente come tanti, con alle spalle una famiglia che sta facendo gli stessi sacrifici delle altre per farmi studiare”, “consiglio a tutti i ragazzi di viaggiare e aprirsi”, proprio per questo il giovane può essere considerato “un modello di cittadino che ha saputo coniugare il legame tra globale e locale” così come riportato nelle motivazioni che hanno portato al conferimento della cittadinanza.

Questa è la prima volta che viene assegnata la cittadinanza affettiva ad un cittadino di origine non italiana, o come si definisce Emirjan, un cittadino del mondo, volutamente come esempio per tutti i giovani che con impegno e tenacia costruiscono il loro percorso di vita nel nostro Appennino.

Grazie alla  cittadinanza  affettiva a immigrato/emigrato si realizza un “orizzonte circolare/parco nel mondo” che recupera la storia e investe sull’attualità delle migrazioni riferite all’Appennino, da cui si è partiti e in cui si torna e si arriva.

Infatti “ il progetto Parco nel Mondo con questa cittadinanza in un certo senso chiude un cerchio,  non solo cittadinanze a persone con origini nel nostro territorio, ma anche a coloro che  in questo territorio sono  arrivati attraverso percorsi migratori dall’estero, che hanno costruito la loro identità nei luoghi del Parco diventando veri e propri  ambasciatori in altri luoghi” dice il presidente del Parco al termine dell’intensa mattinata.

Il Sindaco Gianluca Marconi colpito dal discorso di Zefi sostiene che “ragazzi come lui sono un buon esempio di integrazione e cittadinanza attiva che si auspica per molti altri ragazzi..”

Grazie a giornate come questa, dall’alto valore simbolico, la comunità locale si riconosce come aperta agli scambi, al confronto e alle contaminazioni di persone provenienti da altri luoghi, che, come dimostrato dalle cittadinanze affettive conferite in questi anni, hanno contraddistinto la storia recente socio-economica dei luoghi del Parco.