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La storia della bambina che ancora nessuno conosce

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Casa de los Niños, Bolivia, 10 ottobre 2013

reni Casa de Los Ninos Bolivia
Ronald è di lá che gioca con la sua mucca saltarina, regalo di compleanno, come promesso. Una mucca azzurra, come voleva lui!
Ma la nostra storia continua. Continua con foto perché è difficile rendere la vita che si fa storia in ogni istante qui, nella nostra casa.
Il fatto è che la vita corre e non abbiamo il tempo materiale per aggiornarla e comunicarla. E allora ci sono di aiuto le foto.
Quasi nessuno conosce “Reni”. Non abbiamo quasi mai parlato di lei.
Il giorno del compleanno di Ronald, il 21 settembre, Reni è ripartita verso casa sua. E’ venuta a prenderla la mamma, insieme all’assistente sociale della città più vicina.
Reni è stata da noi solo alcuni mesi, trasferitaci dallo stesso ospedale in cui era ricoverato anche Ronald.
Reni: uno spettacolo di bimba!
Due anni compiuti il 13 settembre.
Sindrome Down. Tubercolosi. Piccolo soffio al cuore. Ernia ombelicale. Denutrita.
Ma si vede che Reni viene dalla campagna, dall’umiltà della terra, terra povera e dura dell’altipiano boliviano, dove la sofferenza è costantemente di casa, ma anche l’ostinazione. E allora la forza della caparbietà tempra i corpi e gli spiriti. E si va avanti! E così, Reni ce l’ha fatta e ha superato tutti gli scogli che fin da quando aveva pochi mesi la relegavano lontano da casa, in un centro di cura. Noi abbiamo avuto la fortuna di vederla rifiorire in questi mesi e si è conquistata la simpatia di tutti.
Reni non cammina, non parla, vive nella culla o in braccio, ma è un’emozione vedere il gusto con cui assapora ogni boccata di cibo e come si gongola tra braccia amiche. E ha la gioia pura negli occhi!
Siamo riusciti a metterci in contatto con la mamma, e la mamma, come promesso, è venuta a prenderla pochi giorni dopo il termine del suo trattamento contro la tubercolosi. Con il vestito nuovo di raso, quello delle feste, e il cappello a tese larghe, quello che si usa per andare al mercato.
Quanti anni avrà la mamma? Si intuisce dalle foto? Sappiamo solo che ha altri 8 figli. Vivono in una capanna, sono agricoltori, in un paesino a quasi 5000 metri, vicino a Potosí.
Forse non si vede bene nelle foto, ma l’emozione della mamma, al riabbracciare la sua bimba dopo oltre un anno, l’ha fatta scoppiare in lacrime. E se l’è caricata nel suo aguayo, nella bella tela multicolore tessuta dai contadini che serve per tutto: da borsa per la spesa, da sacco per la raccolta delle patate, da scrigno di tesori personali occulti. Sarà quella tela, d’ora in avanti, la culla di Reni, il suo legame con le origini, con il suo mondo. Da dietro le spalle sicure della mamma scoprirà, giorno dopo giorno, il suo vero mondo. Non ci sarà piu l’acqua calda per lei, per fare la doccia ogni sera, e forse neanche l’acqua fredda, da bere. Il suo piatto, ogni giorno e ogni sera, sarà a base di patate. reni Casa de Los Ninos Bolivia 3
Non ci sarà più la televisione e nemmeno la luce. Il ritmo delle sue giornate lo marcherà ora la luce del sole.
Ma sotto quel cappello a larghe tese c’è la sua mamma: doña Dora! Con tutto il suo amore di mamma e la sicurezza del suo passo. Lì davanti c’è tutto quello di cui ha bisogno veramente Reni. Reni è rinata, come ben dice il suo nome originale. Per cui può spiccare serenamente il volo verso casa, come diciamo sempre noi, quando un bambino se ne va dalla nostra casetta.
E così Reni, dopo 5 mesi, ha lasciato la Casa de los niños e ha ripreso il sentiero verso casa sua. Ha lasciato qui la scia del suo gesticolare scomposto, dei suoi borbottii incomprensibili, del suo sorriso conquistatore e della sua cicciotta simpatia.
Anche lei ha fatto storia qui e noi la portiamo nel cuore: è quello il nostro aguayo, la nostra tela, in cui cerchiamo di raccogliere le storie multicolori di ognuno dei nostri bimbi: i nostri tesori...
Ciao, piccola Reni: buon viaggio e ben tornata a casa!

 

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