“Il presidente Fausto Giovanelli afferma che l’eventuale inserimento del Parco nazionale nel progetto ‘riserva della biosfera’ dell’Unesco non comporterebbe ulteriori vincoli. Non ne siamo del tutto convinti”. Il primo cittadino Luigi Fiocchi intende così porre l’attenzione dei montanari “su un tema così delicato per il futuro dell’Appennino”.
Prosegue Fiocchi: “Giovanelli sbaglia se pensa di poter ‘forzare la mano’. Non si può continuare a ‘fare i conti senza l’oste’. I montanari non intendono più accettare passivamente che il proprio territorio corra il rischio di essere trasformato in una ‘riserva indiana’. Fino a quando avremo responsabilità amministrativa ci batteremo per priorità reali, sia dal punto di vista ambientale che dello sviluppo turistico ed economico”.
Puntualizza poi il sindaco: “Come al solito ci confronteremo con la nostra gente, per capire fino in fondo cosa ne pensano effettivamente delle ‘politiche’ sostenute dal Parco nazionale,;e in particolare della candidatura al programma dell’organizzazione internazionale Unesco, decisa in modo discutibile, passando, come troppo spesso accade, ‘sopra la testa di tutti’. Verificheremo anche con gli abitanti quali sono i risultati che finora l’ente Parco ha effettivamente conseguito per lo sviluppo e la tutela territoriale”.
Luigi Fiocchi ritiene infine che “le modalità operative del Parco nazionale non possano continuare a svilupparsi secondo logiche ‘astratte’ e, per quanto ci riguarda, assai deludenti, anche e soprattutto nel rapporto con gli altri enti locali e con la società civile”.
Era ora che qualcuno ricordasse al presidente Giovanelli che il Parco nazionale non è una sua esclusiva proprietà, da poterne disporre a suo piacimento. Di certe decisioni andrebbero informati prima di tutto gli abitanti, stanchi di subire soprusi e di dovere sottostare a tutti i vincoli imposti da detto parco. Prima di andare a cercare di aggiungerne degli altri, tutti hanno il diritto di dire la loro meno coloro che dovrebbero essere i veri padroni del parco, cioè coloro che da sempre vivono entro il suo perimetro. Vorrei che qualcuno mi spiegasse i benefici che fino ad ora hanno tratto gli abitanti di Villa Minozzo, che nonostante sia il comune che ha impegnato la maggiore parte di territorio, finora oltre ai vincoli non ho visto altro. Forse non sono ben informato ed è per questo che chiederei qualche delucidazione, in attesa.
(Beppe)
Tutto il mio appoggio al sindaco Luigi Fiocchi. Siamo stanchi della gestione autoritaria di Fausto Giovanelli. L’Ente Parco deve essere al servizio della comunità dei montanari, rispettarne il lavoro, le tradizioni, non “espropriarne” la proprietà delle terre, dei boschi delle acque e degli animali d’allevamento. Ancora oggi trovo un insulto l’obbligo di dotarmi di tesserino per raccogliere i funghi sulle terre della mia famiglia. Tesserino “graziosamente” rilasciato da Parco nazionale, pezzo di carta con il quale mi si “autorizza” a chinarmi nel mio castagneto per raccogliere il fungo o nel mio pascolo d’alta quota il mirtillo e le more. Dichiaro qui “apertis verbis” che continuerò ad infrangere questa “norma” o “regolamento” in piena coscienza come obiezione civile a un sopruso. Sarà eventualmente il Parco a dover essere autorizzato per inviare suo personale (da me pagato tramite le tasse!) sulla mia terra. Punto. Saluti a tutti i montanari di sangue e di cuore.
(Alessandro Davoli)
Le faccio una confidenza: i feudi non esistono più da un sacco di tempo. Adesso ci siamo organizzati con uno Stato che fornisce servizi ed emette regolamenti. I poliziotti non si comportano più come lo sceriffo di Nottingham (tranne alcuni), gli ospedali curano tutti (magari non benissimo, ma tutti), abbiamo le strade asfaltate (con la buche, ma di tutti) e abbiamo anche i regolamenti. Non si fa più che siccome sono il proprietario di un fondo ci faccio quallo che mi pare, non si ha più diritto di vita e di morte su tutto ciò che c’è sul proprio podere. Anche lo ius primae noctis non si può più fare. A meno che lei con si faccia il Libero Stato di Casa Sua, si faccia le sue leggi, però si deve poi anche curare a casa con le erbe del suo podere… Per fortuna il medioevo è finito, ma non per tutti a giudicare dai commenti che si leggono.
(AG)
Su MAB UNESCO il Parco nazionale non ha deciso nè potrebbe – da sè – decidere nulla. La candidatura, se ci sarà, sarà presentata non prima del settembre 2014. A quella data vedremo se il Comune di Villa Minozzo ci sarà ancora e cosa avrà discusso e deciso. Certamente nessun comune sarà tenuto ad aderire contro la sua volontà. Anzi, al momento, sulla base dei pronunciamenti dei sindaci che abbiamo fin ora ascoltato, ci troviamo di fronte a un’area di adesione fin troppo ampia, da Vezzano e Canossa fino a Fosdinovo. Se chi rappresenterà il territorio di Villa Minozzo sceglierà di restare fuori, lì, localmente, sarà un’occasione perduta; ma non sarà un dramma, nè per il Parco nazionale nè per l’Unesco. Alle altre considerazioni del sindaco di Villa Minozzo sul Parco nazionale risponderò, e chiaramente, dopo il pronunciamento popolare di domenica prossima, che merita rispetto e non deve essere inquinato con polemiche fuori tema.
(Fausto Giovanelli)
In qualità di capogruppo di minoranza a Busana e di consigliere dell’Unione dei Comuni del Crinale esprimo il pieno appoggio alla posizione del sindaco Fiocchi. Sarebbe interessante, dopo decenni di politiche di “Parco” fatte nel solito modo, sapere cosa è costato tutto questo alla collettività e quali sono state le ricadute sul territorio, queste ultime sono sotto gli occhi di tutti: ambiente degradato, spopolamento, assenza di lavoro per i giovani. E’ ora di smettere con vincoli su proprietà private per le quali i proprietari pagano tasse annuali, ereditarie. Nei giorni scorsi è stato effettuato il taglio dell’erba a lato della SS63 da Castelnovo ne’ Monti verso il crinale, non so se qualcuno ha notato quanta spazzatura, plastica, bottiglie, cartacce, è emersa a lato strada, nascosta dall’erba, certamente non colpa del Parco, ma questo sarebbe un territorio da “Unesco”? Lavoriamo per educare a vivere la montagna, anche prendendo esempio da altri (comuni virtuosi, ricordiamoci come vivevano e utilizzavano la montagna i nostri avi: taglio dei boschi, cura dei castagneti, regimazione delle acque, sfalcio dei seminativi…), poi si vedrà.
(Fabio Leoncelli)
Mi sembra che la “riserva indiana” sia solo nel comune di Villa Minozzo grazie all’attuale amministrazione che si e isolatata da tutto e da tutti. Per quanto riguarda il confronto con la gente senti da che pulpito arriva la predica, grande coinvolgimento fatto dal signor sindaco per la fusione con Toano: le due amministrazioni hanno deciso il nome del nuovo comune, la sede e poi vanno a dare un contentino agli abitanti con un referendum che non ha nessun potere decisionale, come dice la legge. Grande prestazione.
(Valter)
Signor Valter, faccio parte del comitato toanese per il sì alla fusione. Devo contraddirla e mi dispiace che non fosse presente mercoledì, 2 ottobre, a Cavola. I consiglieri regionali hanno più volte ribadito quanto Lombardi e Fiocchi hanno sempre detto: la fusione si farà solo se il sì vincerà in entrambi i comuni. Il referendum avrà potere decisionale, eccome! Noi speriamo che i cittadini abbiano capito la bontà della proposta delle due amministrazioni comunali e votino sì alla fusione. Grazie
(Rosa77)