Allertato dal 118 nella tarda mattinata di oggi 2 ottobre il sistema del soccorso in montagna è intervenuto in aiuto ad una fungaiola di 79 anni che era scivolata per una quarantina di metri in una scarpata all'interno di un castagneto in località Romita di Civago.
Ci sono voluti una pattuglia della Polizia Provinciale, affiancata da un tecnico del Soccorso Alpino, ed una ambulanza della Croce Verde di Villa per stabilizzare prima e poi trasportare all'Ospedale S.Anna di Castelnovo ne' Monti l'infortunata che non è in pericolo di vita.
Per recuperare la barella con l'infortunata si è dovuti ricorrere a tecniche alpinistiche tipiche del Soccorso Alpino.
Poco prima di mezzogiorno le operazioni si sono concluse.
Ma da quando in qua la Polizia provinciale fa soccorsi? E sopratutto da quando la Polizia provinciale fa anche ricerca? Hanno così tante risorse e tempo? Non è che si sta cercando di trovare un nuovo collocamento a tutti gli ex cantonieri (da cantoniere a poliziotto – da poliziotto a soccorritore)? Comunque sia bel lavoro e complimenti per la persona soccorsa.
(Giulia. M.)
A Giulia risponde la redazione.
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La Polizia provinciale fa parte del sistema del soccorso come tutte le forze di polizia e la protezione civile. Quando la pattuglia si trova nelle vicinanze dell’accaduto ha il dovere di intervenire per accorciare i tempi del soccorso, naturalmente limitandosi a fare quanto è nelle sue competenze e capacità.
Altre considerazioni di carattere personale le lasciamo alla responsabilità di chi scrive.
(La redazione)
Ci complimentiamo per la tempestività e la professionalità dei colleghi della Provincia di Reggio Emilia. Intervenire è un dovere di ogni pubblico dipendente, tantopiù di coloro che indossano un’ uniforme. Le specializzazioni sono un dato di fatto e non di diritto. Che pena, casomai, vedere mescolato il tema del doveroso soccorso ad un infortunato con il mantra della soppressione delle province, come atto salvifico dei problemi della pubblica amministrazione da proporre agli ingenui.
(Associazione italiana agenti e Ufficiali di Polizia provinciale)
Guardate che la mia era una provocazione rivolta proprio a coloro che vogliono la chiusura delle province. Ribasdisco il fatto che abbiano fatto un ottimo lavoro e da quel che vedo ultimamente lo fanno spesso a giovamento della comunità.
(Giulia M.)
P.S. – Se fosse per me vorrei più cantonieri, più poliziotti e più soccorritori nella nostra montagna ma con i tempi che corrono… Mah, grazie delle risposte.
Siamo talmente “stupidi” che da un fatto altamente positivo avvenuto per il salvataggio di una persona di 79 anni in cerca di funghi sul nostro Appennino, con tempestivo e positivo intervento di una pattuglia della Polizia provinciale, troviamo il tempo di fare polemica e di indagare se era o no loro compito. Auguro a Giulia M. di non smarrire mai la “retta” via e che nel frattempo la Polizia provinciale continui ad assistere i cittadini che ne hanno bisogno. Ah, dimenticavo, ho 76 anni e non sono mai andato a funghi, quindi nessun conflitto d’interesse, solo apprezzamento di chi non sta a guardare il colore dei gatti ma è importante che prenda i “topi”! Grazie.
(Sergio Tagliati)
Scusata la mia polemica. La Polizia provinciale fa anche posti di blocco e controllo auto proprio come le forze dell’ordine. Sull’affermazione: “Limitandosi a fare quanto è nelle sue competenze e capacità” mi permetto di dire, parliamone, ma parliamone veramente! In ogni caso complimenti per l’intervento e in bocca al lupo alla persona soccorsa!
(Monica)
La velata ironia di Giulia è più che comprensibile, .a credo opportuno sottolineare che in provincia di Reggio il sistema di soccorso funziona in modo efficiente ed efficace. I ragazzi sono animati da motivazioni anche opinabili ma il risultato é certamente ottimo. Per quanto mi riguarda bravi e grazie.
(mc)
Scusate se il mio senso di ironia non è entrato in circolo… Il mio voleva essere un doveroso ringraziamento a quelle “poche e ormai in fase di estinzione” forze di polizia che esse siano provinciali, regionali, o nazionali. Da quel che so spesso i nostri beniamini si autofinanziano in quanto colui (STATO) che dovrebbe finanziarli non provvede. Pensate a quando questo servizio gratuito ci verranno tolti del tutto. Ma vi ricordate quando esistevano i cantonieri, quelle bellissime figure che spesso venivano usate per barzellette o per sfottò ma che tanto facevano per la comunità: taac una badilata e la cunetta era pulita e non tracimava acqua in strada, taac, un colpo di cazzuola e il muro non crollava sulle macchine. E vogliamo parlare delle buche chiuse giornalmente che rendevano le nostre strade come delle tele schizzate d’inchiostro ma molto ma molto più sicure delle attuali groviere. Pensate a questo alle prossime elezioni, pensate a quanto ci è stato tolto, pensate che paghiamo tasse su tasse per avere sempre meno servizi, pensate che sono solo trent’anni che votate la solita politica e questa politica ci sta togliendo tutto. Per concludere, beh, mi auguro che questi ex cantonieri ora poliziotti e soccorritori e cercatori di dispersi rimangano ancora a lungo a vigilare, a soccorrere e a cercare persone nel nostro abbandonato Appennino.
(Giulia.M)
Temo che l’ironia di Giulia, ammesso che sia ironia, continui ad essere incomprensibile e fuori posto. Continua imperterrita con questa solfa di confondere cantonieri e operatori di polizia giudiziaria al servizio della cittadinanza. Ai disinformati cronici va anche ricordato che l’art. 12 del codice della strada include tra gli organi preposti alla sua applicazione anche le polizie provinciali italiane.
(Maria)