Felina- Così vicina alle case l'antenna installata rischia di provocare danni alla salute e deprezza le abitazioni della zona. Nell'indifferenza totale di chi lo ha permesso. Gli abitanti della Magonfia sentitamente ringraziano.
26 COMMENTS
Si aggiungono anche i cittadini di Calcinara e zone limitrofe. Si faranno le opportune considerazioni.
Sicuramente ci ricorderemo, chi semina vento raccoglie tempesta. Ricordatevi che Felina durante le elezioni ha sempre avuto un peso importante nei risultati politici. Buone frequenze ai politici.
Dai su, sempre a criticare; come hanno detto a Canossa dopo l’abbattimento dell’eco mostro “vuoi vedere che magari riparte il turismo”? Qui abbattuto un ecomostro se ne fa un altro!
(Pier)
p.s. Ma il piazzale per accogliere i pullman dove lo facciamo?
Buon giorno, è da tempo che volevo chiedere a chi, senza polemiche, può darmi informazioni. Avevo letto degli studi relativi ai danni da radiazioni. Mi sono ricordato di un opuscolo allegato a un telefono cellulare della Philips datato 1999 dove si legge: “Il telefono cellulare è una ricetrasmittente. Quando è acceso riceve e trasmette onde radio nella gamma ecc. La rete GSM controlla la potenza alla quale il il telefono trasmette; questa varia da 0,01 W a 2W“. Una bella differenza da quando si è vicini alle antenne (0,01 W) a quando si è lontani (2 W). In effetti, se ci pensiamo, due persone che conversano possono parlare sottovoce ma due molto lontane devono entrambe urlare! Dal 1999 ad oggi molte cose sono cambiate ma da lontano occorrerà sempre urlare! Non ho idea della potenza in watt dei ripetitori e dei telefoni attuali. Sarò grato a chiunque mi potrà dare qualche dato. Grazie.
(Ermete Muzzini)
P.S – Dimenticavo: la potenza delle emissioni diminuisce con una legge esponenziale, quindi molto alta, per il cellulare a contatto con l’orecchio e fortemente diminuita già a 10 mt. dal polo dell’antenna.
Ciao, Ermete, la potenza dei pannelli è uguale o inferiore ai 2 W. Sempre controllata in trasmissione dalla potenza richiesta dalla ricevente. Paradossalmente con una copertura maggiore, cioè con più ripetitori, le radiazioni emesse dai cellulari sono inferiori. Giusto il tuo ragionamento, il cellulare trasmette dai 0,01w (potenza minima con massima copertura ) ai 2w (potenza massima con scarsa copertura). Cordialmente
Il parametro utilizzato per il controllo delle emissioni, ai fini della salute, non è il W (Watt) ma il V/m (Volt su metro). Un cellulare emette fino a 70 V/m in trasmissione. L’antenna di una Stazione Radio Base, come quella della Magonfia, può emettere fino ad un massimo di 6 V/m (secondo le norme vigenti, vicino alle abitazioni). Il valore di attenzione è fissato dalla norma in 3 V/m. Il campo elettrico di fondo misurato alla Magonfia (si trova nella relazione di progetto della SBR, come richiesto dalla legge regionale in materia) è inferiore a 0,3 V/m (è il limite minimo dello strumento, in pratica non era misurabile, da tanto era basso). Fate un po’ il confronto tra 0,3 e 6 e vi fate un’idea dell’aumento di campo elettrico che avremo da queste parti. Sempre che le emissioni dell’antenna siano quelle dichiarate, perché per legge non è previsto nessun controllo, dopo l’attivazione. Auguri.
Ebbene ora ci vivremo sotto. Oggi è il primo giorno; è davvero alta, davvero sproporzionata e si inserisce nell’ambiente circostante come uno sfregio sulla guancia di una ragazza. Un monumento in omaggio alla modernità, necessario a comunicazioni più veloci, più raffinate, che forse ci danneggerà la salute e deprezzerà il valore degli immobili circostanti. Mille grazie anche da parte mia, ma ai politici nazionali che, nella persona del ministro Gasparri, hanno creato le condizioni per far sorgere antenne ovunque.
Tutti criticano ma tutti ad usare il cellulare (a volte o spesso in modo improprio) e quando non c’è campo tutti che si arrabbiano. Mah, mi pare che viviamo in mondo strano, fatto di strana gente.
(Lucio)
P.S. – E ora tutti a dire, “ma noi ci viviamo sotto” ecc ecc. Tante famiglie in casa hanno una wi-fi e magari fa più danni di una antenna a dieci metri da casa.
Infatti, anche il wi-fi può fare danni e anche il cordless, se è per questo. Chi vive in un condominio in città è circondato da trasmettitori wi-fi, oltre che da antenne. E quindi cosa dovremmo dire? Visto che tutti hanno dei problemi dobbiamo essere soddisfatti se ne abbiamo uno anche noi, finalmente? Posso eliminare il cordless e riprendere il telefono coi fili, posso staccare il wi-fi e cablare la casa, o usare la powerline, ma un’antenna è per sempre, come i diamanti…
Beh, però per onestà intellettuale va detto che il wi-fi puoi decidere o meno di installarlo nella tua abitazione, oppure preferire i cablaggi, mentre per l’antenna un cittadino non ha alcuna possibilità di scelta… C’è una bella differenza.
Spiace sapere che un altro borgo del nostro Appennino è stato immolato sull’altare del progresso tecnologico, che noi tutti, aimè, direttamente o indirettamente alimentiamo… Alla faccia della cittaslow!
Scusate ma l’antenna è già stata messa in funzione?? Non si doveva aspettare l’udienza fissata a marzo 2014? Riporto di seguito le parole del sindaco Marconi in merito alla questione: “Questo primo pronunciamento del Tar dà, di fatto, la possibilità alla società H3G di riprendere i lavori, in attesa del pronunciamento del tribunale regionale sul merito del ricorso, la cui udienza è stata fissata nel marzo 2014”. Tra riprendere i lavori e mettere in funzione l’antenna in un giorno c’è una bella differenza: chiediamo spiegazioni e chiarezza.
La sospensiva del TAR non è una sentenza, è un’ordinanza che sospende gli effetti della deliberazione del Comune. Il Comune ha annullato il permesso di costruzione; il TAR ha sospeso quell’atto, quindi il permesso di costruzione precedente è valido a tutti gli effetti. Poi, ci sarà il giudizio di merito, in marzo. Nel frattempo, la ditta può fare tutto ciò che era previsto nel precedente permesso.
Poi ci sono quelli che in condominio non vogliono in casa loro il wi-fi e cercano di attaccarsi a quello del vicino. Ad ogni modo credo che al Prof. Bertani faranno più male le antenne che ha sotto la scuola che quella unica della Magonfia; solo che quella del polo non è privata…
Un paio di anni fa è venuto a scuola un tecnico (ora non ricordo se per conto dell’ARPA o di chi altri) a fare le misure del campo elettromagnetico generato dell’antenna sottostante. La scuola, che io sappia, è monitorata. Mi disse che le antenne del traliccio sottostante sono direzionali, e non sono orientate verso l’edificio scolastico. Mi fece guardare lo strumento, dicendo che era tutto nella norma. Non avendo nessuna possibilità di verificare, mi sono fidato. Essere ‘nella norma’ è una convenzione: ad un certo punto dello sviluppo dei rapporti sociali, si conviene che la salute umana ha un valore tot, per cui si stabiliscono dei limiti. I limiti cambiano con l’evolvere del contesto sociale. Al tempo degli schiavi, lo schiavo poteva schiattare di lavoro, non era un problema. Oggi non c’è la schiavitù, e non è permesso far schiattare una persona di lavoro. Ciononostante, gli incidenti sul lavoro (anche mortali) si verificano ancora. E non è mai il direttore generale, che muore. Le norme si evolvono: per poter installare agevolmente le reti di quarta generazione (il 4G, LTE) il governo sta pensando (ci aveva già pensato Monti) di modificare la norma in senso meno restrittivo per gli installatori (e quindi peggiorativo per la salute). Ad ogni modo, uno dei pannelli dell’antenna è orientato esattamente verso la Magonfia e la prende in pieno. L’intensità del campo elettrico a 6 V/m (limite di legge) passa esattamente a filo dei tetti, a norma di legge. Quindi, sotto, nelle case, avremo poco meno di 6 V/m. Come ho già detto, il valore attuale del campo elettrico alla Magonfia è minore di 0,3 V/m. Il valore raccomandato dagli scienziati che ritengono questi campi elettromagnetici dannosi per la salute, è di 0,6 V/m.
Se parliamo del traliccio della Telecom, la Telecom è privata. E’ stata privatizzata a suo tempo dal governo Prodi. E’ tanto privata che è stata appena comprata dagli spagnoli di Telefonica. La questione non è se è privata la compagnia telefonica, ma se è privato o pubblico il terreno su cui è localizzata l’antenna. Se è privato, l’affitto va al privato, se è pubblico, l’affitto va all’ente locale.
Questo paesino ha veramente poco da offrire agli abitanti, soprattutto ai bambini. Il nostro Appennino non conosce quasi turisti ed invece di valorizzare il territorio si cerca sempre di peggiorarne la vivibilità. Prima si parlava di inceneritore, poi di bruciare l’olio del Senegal per riscaldamento ed ora, per finire, ecco questa “bella antenna” che sicuramente gioverà alla salute di tutti noi. Grazie di cuore per il pensiero al domani dei cittadini, quindi dei bambini di oggi.
E poi fanno anche la differenziata, abbiamo già pattumiera nell’aria, le radiazioni o radiofrequenze che dir si voglia dove vanno messe? Nel cassonetto blu o verde? Faranno un cassonetto apposito? Mi dispiace ma siamo al caffè non solo alla frutta…
Ma io mi sto chiedendo: tutti quelli che scrivono di radiazioni, aria inquinata, ecc. non hanno internet? Eppure per scrivere commenti qua bisogna usarlo… avere internet non porta radiazioni nell’aria?
La rete internet ha viaggiato via cavo fino a poco tempo fa. Le dorsali principali sono in fibra ottica, L’antenna della Magonfia è collegata via cavo alla rete telefonica principale. Poi c’è internet in mobilità (le famose chiavette e gli smartphones). L’Italia è agli ultimi posti, tra i paesi evoluti, per lo sviluppo della rete via cavo, lo Stato ha investito poco in questa infrastruttura fondamentale. In compenso, le compagnie telefoniche investono molto nelle reti mobili. In parole povere, lo Stato dice: nella rete fissa non ci metto un soldo, vedete voi delle compagnie telefoniche cosa potete fare, io vi autorizzo a mettere antenne ovunque, senza problemi di permessi. Ad ogni modo, in casa mia tutti i pc sono collegati ad internet via cavo, per non dover utilizzare wi-fi o chiavette, e per scrivere questo commento non sto portando in aria nessuna radiazione.
Metti l’antenna? Non vicino a me.
Costruisci una pala eolica? Non vicino a me.
Apri una discarica? Non vicino a me.
Vuoi chiudere le Province? Non la mia.
Ecc. Ecc. Ecc.
Siamo un popolo così.
La raccolta di firme degli abitanti della Magonfia, con il dibattito che ne è seguito, ha ottenuto esattamente il contrario dell’effetto NYMBY (Not In My BackYard) di cui parla il signor Lorenzo. Ha ottenuto che il Comune iniziasse a predisporre un piano per la localizzazione delle antenne nel territorio comunale. Questo è l’unico modo, al momento, per gestire la questione delle antenne in maniera complessiva e non caso per caso, cortile per cortile. Il problema, semmai, è che gli altri Comuni della montagna non ci hanno ancora pensato, per cui può accadere che un abitante nel Comune di Castelnovo sia soggetto ad un campo elettromagnetico proveniente, per esempio, da un’antenna localizzata nel Comune di Villaminozzo…
Gentile signor Lorenzo, mi chiedo, ma se antenne o discariche fossero a meno di cento metri dal suo cortile non se ne risentirebbe? E’ vero, qualcuno se le deve pure ritrovare vicino al proprio giardino, tuttavia l’accaduto ci ha dato l’opportunità di riflettere e ragionare con gli amministratori che credo impegnati nel predisporre un piano per l’installazione di antenne con l’ausilio di tecnici e progettisti di sicura professionalità. Nella nostra richiesta di chiarezza, nel protestare, abbiamo mantenuto toni civili, lo può confermare la controparte, abbiamo cercato di essere propositivi, cosa ci trova di sbagliato?
Si aggiungono anche i cittadini di Calcinara e zone limitrofe. Si faranno le opportune considerazioni.
(Una lettrice)
Ricordatevi e ringraziate, alla primavera del 2014, quando ci saranno le elezioni comunali.
(Giuliano Cherubini)
Sicuramente ci ricorderemo, chi semina vento raccoglie tempesta. Ricordatevi che Felina durante le elezioni ha sempre avuto un peso importante nei risultati politici. Buone frequenze ai politici.
(Una lettrice)
Dai su, sempre a criticare; come hanno detto a Canossa dopo l’abbattimento dell’eco mostro “vuoi vedere che magari riparte il turismo”? Qui abbattuto un ecomostro se ne fa un altro!
(Pier)
p.s. Ma il piazzale per accogliere i pullman dove lo facciamo?
Buon giorno, è da tempo che volevo chiedere a chi, senza polemiche, può darmi informazioni. Avevo letto degli studi relativi ai danni da radiazioni. Mi sono ricordato di un opuscolo allegato a un telefono cellulare della Philips datato 1999 dove si legge: “Il telefono cellulare è una ricetrasmittente. Quando è acceso riceve e trasmette onde radio nella gamma ecc. La rete GSM controlla la potenza alla quale il il telefono trasmette; questa varia da 0,01 W a 2W“. Una bella differenza da quando si è vicini alle antenne (0,01 W) a quando si è lontani (2 W). In effetti, se ci pensiamo, due persone che conversano possono parlare sottovoce ma due molto lontane devono entrambe urlare! Dal 1999 ad oggi molte cose sono cambiate ma da lontano occorrerà sempre urlare! Non ho idea della potenza in watt dei ripetitori e dei telefoni attuali. Sarò grato a chiunque mi potrà dare qualche dato. Grazie.
(Ermete Muzzini)
P.S – Dimenticavo: la potenza delle emissioni diminuisce con una legge esponenziale, quindi molto alta, per il cellulare a contatto con l’orecchio e fortemente diminuita già a 10 mt. dal polo dell’antenna.
Ciao, Ermete, la potenza dei pannelli è uguale o inferiore ai 2 W. Sempre controllata in trasmissione dalla potenza richiesta dalla ricevente. Paradossalmente con una copertura maggiore, cioè con più ripetitori, le radiazioni emesse dai cellulari sono inferiori. Giusto il tuo ragionamento, il cellulare trasmette dai 0,01w (potenza minima con massima copertura ) ai 2w (potenza massima con scarsa copertura). Cordialmente
(Roberto Malvolti)
Il parametro utilizzato per il controllo delle emissioni, ai fini della salute, non è il W (Watt) ma il V/m (Volt su metro). Un cellulare emette fino a 70 V/m in trasmissione. L’antenna di una Stazione Radio Base, come quella della Magonfia, può emettere fino ad un massimo di 6 V/m (secondo le norme vigenti, vicino alle abitazioni). Il valore di attenzione è fissato dalla norma in 3 V/m. Il campo elettrico di fondo misurato alla Magonfia (si trova nella relazione di progetto della SBR, come richiesto dalla legge regionale in materia) è inferiore a 0,3 V/m (è il limite minimo dello strumento, in pratica non era misurabile, da tanto era basso). Fate un po’ il confronto tra 0,3 e 6 e vi fate un’idea dell’aumento di campo elettrico che avremo da queste parti. Sempre che le emissioni dell’antenna siano quelle dichiarate, perché per legge non è previsto nessun controllo, dopo l’attivazione. Auguri.
(Giorgio Bertani)
Ebbene ora ci vivremo sotto. Oggi è il primo giorno; è davvero alta, davvero sproporzionata e si inserisce nell’ambiente circostante come uno sfregio sulla guancia di una ragazza. Un monumento in omaggio alla modernità, necessario a comunicazioni più veloci, più raffinate, che forse ci danneggerà la salute e deprezzerà il valore degli immobili circostanti. Mille grazie anche da parte mia, ma ai politici nazionali che, nella persona del ministro Gasparri, hanno creato le condizioni per far sorgere antenne ovunque.
(Commento firmato)
Tutti criticano ma tutti ad usare il cellulare (a volte o spesso in modo improprio) e quando non c’è campo tutti che si arrabbiano. Mah, mi pare che viviamo in mondo strano, fatto di strana gente.
(Lucio)
P.S. – E ora tutti a dire, “ma noi ci viviamo sotto” ecc ecc. Tante famiglie in casa hanno una wi-fi e magari fa più danni di una antenna a dieci metri da casa.
Infatti, anche il wi-fi può fare danni e anche il cordless, se è per questo. Chi vive in un condominio in città è circondato da trasmettitori wi-fi, oltre che da antenne. E quindi cosa dovremmo dire? Visto che tutti hanno dei problemi dobbiamo essere soddisfatti se ne abbiamo uno anche noi, finalmente? Posso eliminare il cordless e riprendere il telefono coi fili, posso staccare il wi-fi e cablare la casa, o usare la powerline, ma un’antenna è per sempre, come i diamanti…
(Commento firmato)
Beh, però per onestà intellettuale va detto che il wi-fi puoi decidere o meno di installarlo nella tua abitazione, oppure preferire i cablaggi, mentre per l’antenna un cittadino non ha alcuna possibilità di scelta… C’è una bella differenza.
(Ty)
Bellissima! Presto festeggeremo, complimenti a tutti coloro che hanno contribuito alla sua costruzione.
(Sonia)
Spiace sapere che un altro borgo del nostro Appennino è stato immolato sull’altare del progresso tecnologico, che noi tutti, aimè, direttamente o indirettamente alimentiamo… Alla faccia della cittaslow!
(DC)
Scusate ma l’antenna è già stata messa in funzione?? Non si doveva aspettare l’udienza fissata a marzo 2014? Riporto di seguito le parole del sindaco Marconi in merito alla questione: “Questo primo pronunciamento del Tar dà, di fatto, la possibilità alla società H3G di riprendere i lavori, in attesa del pronunciamento del tribunale regionale sul merito del ricorso, la cui udienza è stata fissata nel marzo 2014”. Tra riprendere i lavori e mettere in funzione l’antenna in un giorno c’è una bella differenza: chiediamo spiegazioni e chiarezza.
(Commento firmato)
La sospensiva del TAR non è una sentenza, è un’ordinanza che sospende gli effetti della deliberazione del Comune. Il Comune ha annullato il permesso di costruzione; il TAR ha sospeso quell’atto, quindi il permesso di costruzione precedente è valido a tutti gli effetti. Poi, ci sarà il giudizio di merito, in marzo. Nel frattempo, la ditta può fare tutto ciò che era previsto nel precedente permesso.
(Giorgio Bertani)
Poi ci sono quelli che in condominio non vogliono in casa loro il wi-fi e cercano di attaccarsi a quello del vicino. Ad ogni modo credo che al Prof. Bertani faranno più male le antenne che ha sotto la scuola che quella unica della Magonfia; solo che quella del polo non è privata…
(Corrado Parisoli)
Un paio di anni fa è venuto a scuola un tecnico (ora non ricordo se per conto dell’ARPA o di chi altri) a fare le misure del campo elettromagnetico generato dell’antenna sottostante. La scuola, che io sappia, è monitorata. Mi disse che le antenne del traliccio sottostante sono direzionali, e non sono orientate verso l’edificio scolastico. Mi fece guardare lo strumento, dicendo che era tutto nella norma. Non avendo nessuna possibilità di verificare, mi sono fidato. Essere ‘nella norma’ è una convenzione: ad un certo punto dello sviluppo dei rapporti sociali, si conviene che la salute umana ha un valore tot, per cui si stabiliscono dei limiti. I limiti cambiano con l’evolvere del contesto sociale. Al tempo degli schiavi, lo schiavo poteva schiattare di lavoro, non era un problema. Oggi non c’è la schiavitù, e non è permesso far schiattare una persona di lavoro. Ciononostante, gli incidenti sul lavoro (anche mortali) si verificano ancora. E non è mai il direttore generale, che muore. Le norme si evolvono: per poter installare agevolmente le reti di quarta generazione (il 4G, LTE) il governo sta pensando (ci aveva già pensato Monti) di modificare la norma in senso meno restrittivo per gli installatori (e quindi peggiorativo per la salute). Ad ogni modo, uno dei pannelli dell’antenna è orientato esattamente verso la Magonfia e la prende in pieno. L’intensità del campo elettrico a 6 V/m (limite di legge) passa esattamente a filo dei tetti, a norma di legge. Quindi, sotto, nelle case, avremo poco meno di 6 V/m. Come ho già detto, il valore attuale del campo elettrico alla Magonfia è minore di 0,3 V/m. Il valore raccomandato dagli scienziati che ritengono questi campi elettromagnetici dannosi per la salute, è di 0,6 V/m.
(Giorgio Bertani)
Se parliamo del traliccio della Telecom, la Telecom è privata. E’ stata privatizzata a suo tempo dal governo Prodi. E’ tanto privata che è stata appena comprata dagli spagnoli di Telefonica. La questione non è se è privata la compagnia telefonica, ma se è privato o pubblico il terreno su cui è localizzata l’antenna. Se è privato, l’affitto va al privato, se è pubblico, l’affitto va all’ente locale.
(commento firmato)
Questo paesino ha veramente poco da offrire agli abitanti, soprattutto ai bambini. Il nostro Appennino non conosce quasi turisti ed invece di valorizzare il territorio si cerca sempre di peggiorarne la vivibilità. Prima si parlava di inceneritore, poi di bruciare l’olio del Senegal per riscaldamento ed ora, per finire, ecco questa “bella antenna” che sicuramente gioverà alla salute di tutti noi. Grazie di cuore per il pensiero al domani dei cittadini, quindi dei bambini di oggi.
(Una mamma)
E poi fanno anche la differenziata, abbiamo già pattumiera nell’aria, le radiazioni o radiofrequenze che dir si voglia dove vanno messe? Nel cassonetto blu o verde? Faranno un cassonetto apposito? Mi dispiace ma siamo al caffè non solo alla frutta…
(Una lettrice)
Ma io mi sto chiedendo: tutti quelli che scrivono di radiazioni, aria inquinata, ecc. non hanno internet? Eppure per scrivere commenti qua bisogna usarlo… avere internet non porta radiazioni nell’aria?
(Monica)
La rete internet ha viaggiato via cavo fino a poco tempo fa. Le dorsali principali sono in fibra ottica, L’antenna della Magonfia è collegata via cavo alla rete telefonica principale. Poi c’è internet in mobilità (le famose chiavette e gli smartphones). L’Italia è agli ultimi posti, tra i paesi evoluti, per lo sviluppo della rete via cavo, lo Stato ha investito poco in questa infrastruttura fondamentale. In compenso, le compagnie telefoniche investono molto nelle reti mobili. In parole povere, lo Stato dice: nella rete fissa non ci metto un soldo, vedete voi delle compagnie telefoniche cosa potete fare, io vi autorizzo a mettere antenne ovunque, senza problemi di permessi. Ad ogni modo, in casa mia tutti i pc sono collegati ad internet via cavo, per non dover utilizzare wi-fi o chiavette, e per scrivere questo commento non sto portando in aria nessuna radiazione.
(Giorgio Bertani)
Costume tipico italico “Not in my backyard”.
Metti l’antenna? Non vicino a me.
Costruisci una pala eolica? Non vicino a me.
Apri una discarica? Non vicino a me.
Vuoi chiudere le Province? Non la mia.
Ecc. Ecc. Ecc.
Siamo un popolo così.
(Lorenzo)
La raccolta di firme degli abitanti della Magonfia, con il dibattito che ne è seguito, ha ottenuto esattamente il contrario dell’effetto NYMBY (Not In My BackYard) di cui parla il signor Lorenzo. Ha ottenuto che il Comune iniziasse a predisporre un piano per la localizzazione delle antenne nel territorio comunale. Questo è l’unico modo, al momento, per gestire la questione delle antenne in maniera complessiva e non caso per caso, cortile per cortile. Il problema, semmai, è che gli altri Comuni della montagna non ci hanno ancora pensato, per cui può accadere che un abitante nel Comune di Castelnovo sia soggetto ad un campo elettromagnetico proveniente, per esempio, da un’antenna localizzata nel Comune di Villaminozzo…
(commento firmato)
Tante polemiche e minacce ma alla fine il prossimo anno si tornerà a votare per la solita coalizione. Vogliamo scommettere?
(Alex G.)
Gentile signor Lorenzo, mi chiedo, ma se antenne o discariche fossero a meno di cento metri dal suo cortile non se ne risentirebbe? E’ vero, qualcuno se le deve pure ritrovare vicino al proprio giardino, tuttavia l’accaduto ci ha dato l’opportunità di riflettere e ragionare con gli amministratori che credo impegnati nel predisporre un piano per l’installazione di antenne con l’ausilio di tecnici e progettisti di sicura professionalità. Nella nostra richiesta di chiarezza, nel protestare, abbiamo mantenuto toni civili, lo può confermare la controparte, abbiamo cercato di essere propositivi, cosa ci trova di sbagliato?
(Commento firmato)