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Quando il cuore batte dove la terra si avvicina al cielo

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Valter Caccialupi

Da tutti è stato sempre conosciuto come l’eroe di guerra, uno dei pochi che riuscì sopravvivere all’epica battaglia di Nikolajewka. Il suo cuore batteva forte là in alto, dove la terra si avvicina al cielo, prima di «volarci» dentro e lasciare qui - tutti coloro che l’hanno conosciuto - a guardarlo un po’ più soli e a pensare, con un dolore forte nello stomaco, quanto gli mancherà quest’uomo che aveva sempre un sorriso e una parola buona per tutti. La chiesa di Collagna non è stata necessaria a contenere le centinaia di persone che hanno voluto dare l’ultimo, straziante, saluto all’alpino Valter Caccialupi - classe di ferro 1920 - insignito della Croce di guerra,  del titolo di Cavaliere della Repubblica e di una medaglia d’oro che gli Alpini di Collagna gli hanno recentemente consegnato a ricordo delle sue gesta. Tante le numerose «penne nere» provenienti dalle sezioni emiliane e toscane: ha voluto essere presente anche Andrea Romei, uno degli ultimi alpini della nostra montagna protagonisti della storica ritirata di Russia. Tra le numerose autorità, seduti in prima fila c’erano, tra gli altri il presidente dell’Ana di Reggio Emilia Emilio Schenetti e il sindaco di Collagna Paolo Bargiacchi. Quella vissuta dal reduce Caccialupi è stata davvero una vita intensa, vissuta sino all’ultimo da protagonista e passata attraverso mille difficoltà e vicissitudini, dagli anni giovanili della transumanza in Toscana a quelli tragici da soldato nella seconda guerra mondiale: dapprima in Albania poi in Germania e in Russia tra le fila della «Tridentina» agli ordini del General Reverberi. Lo storico capogruppo del gruppo alpini di Collagna era uno dei sei superstiti reggiani dell’Armir, l’armata italiana in Russia, il corpo di spedizione che operò nel 1942-43 nella zona del Don: subentrata allo Csir (Corpo di spedizione italiano in Russia), era composta da circa 230 mila uomini e fu coinvolta nella disfatta di Stalingrado e nella successiva ritirata, contando più di 84 mila perdite tra morti e dispersi con quasi sei morti al minuto nei giorni di marcia e battaglia. Il sindaco Bargiacchi lo ha ricordato con queste parole: «Lavoratore ingegnoso e impegnato, affezionato alla famiglia e al suo paese, alla montagna ed alla grande ed eroica “famiglia alpina”, è stato un cittadino esemplare che ha lottato e servito l’Italia difendendo i valori della libertà, dell’indipendenza, dell’appartenenza alla Patria e della dedizione al dovere». A farla da padrone - durante l’emozionante cerimonia funebre, officiata dal parroco di Collagna Don Luigi Mandelli -, innumerevoli lacrime e profonda commozione che si sono alternate al classico «orgoglio alpino» e agli scroscianti, quanto naturali, applausi che hanno fatto seguito al sentito ricordo della «penna nera» collagnese da parte di alcuni alpini. Il feretro, sul quale campeggiavano una bandiera tricolore e il cappello d’alpino indossato con onore per una vita intera, è stato accompagnato in processione da decine di alpini e dalla Banda musicale di Felina oltre che da una  nutrita folla di persone che si è unita nel dolore ai familiari fino al cimitero per la tumulazione. All’età di 93 anni, l’alpino Valter Caccialupi ha lasciato le figlie Grazia e Dabbia, i nipoti Damiano e Francesco, i generi Luciano e Mauro, il fratello Medardo e tanti altri parenti.

3 COMMENTS

  1. E’ stato un grande onore poter aver conosciuto Valter. Molte volte mi ha raccontato le sue avventure di guerra, compresa la drammatica ritirata di Russia. Persone come lui ormai rare al giorno d’oggi che con i propri sacrifici hanno reso il nostro paese libero e prospero come lo è oggi. Purtroppo è una parte della nostra storia che non viene spiegata abbastanza a fondo alle nuove generazioni, una memoria storica che presto verrà ignorata e dimenticata. Riposa in pace mitico Valter.

    (Marco Galeazzi)

    • Firma - Marco Galeazzi
  2. Quando Ti ho conosciuto vedevo l’uomo vero, l’uomo di tante battaglie e altrettante vittorie, l’uomo da cui imparare sentendotTi narrare in poche parole la Tua vita, grazie per avermi concesso di entrare nella miriadi delle Tue conoscenze ricevendo stima. Il Signore avrà cura di Te perchè sei stato buono.

    (Alfeo Cassinadri)

    • Firma - AlfeoCassinadri