Approvato il piano per l’offerta di Parmigiano Reggiano

Confagricoltura Reggio Emilia ha accolto con piena soddisfazione l'esito della votazione di oggi, nel corso dell'assemblea dei soci del Consorzio del Parmigiano Reggiano, che ha approvato il Piano di regolazione dell'offerta del Parmigiano Reggiano con il 96 per cento di adesioni.

Confagricoltura, ha confermato il presidente provinciale Lorenzo Melioli come già dichiarato dal presidente regionale Garagnani, "si impegna fin d'ora ad affiancare, nella maniera più efficace e utile, il presidente e i dirigenti del Consorzio del Parmigiano Reggiano nel progetto che porterà a compimento questo importante percorso e conferma l'attività dell'organizzazione affinchè aderiscano anche tutti gli allevamenti non rappresentati dal mondo cooperativo. E' evidente come l'intero sistema abbia compreso oramai l'importante validità del piano di regolazione dell'offerta del Parmigiano Reggiano".

“Il grande risultato raggiunto e l'adesione espressa dai presidenti dei caseifici – ha commentato a margine dell'incontro la presidente della Federazione regionale di prodotto, Monica Venturini – manifesta la volontà del mondo produttivo del Parmigiano Reggiano di proseguire, con senso di responsabilità e impegno, nel percorso di valorizzazione e tutela del formaggio Parmigiano Reggiano dop, noto e apprezzato in tutto il mondo”.

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Produzione di Parmigiano Reggiano per provincia (n. di forme) –2012-2013

Fonte: Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano

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Soddisfazione anche da parte della Cia, per bocca di Ivan Bertolini, vicepresidente regionale dell’Emilia-Romagna e responsabile del settore zootecnico.

Con l’approvazione dei piani produttivi, o per meglio dire del "Piano per la regolazione dell’offerta" approvato dall’assemblea del Consorzio del Parmigiano-Reggiano, comincia per i produttori del nostro famoso e pregiato formaggio una nuova stagione. Le decisioni assunte infatti rappresentano un preciso impegno per la programmazione produttiva, seguendo le indicazione del "Pacchetto latte" dell’Unione europea che per il settore lattiero prevede appunto questa facoltà, anche in vista della fine del regime delle quote che scatterà a fine marzo, per i prodotti Dop ha previsto la possibilità – in deroga alle norme antitrust – di stabilire norme specifiche per il governo della crescita produttiva.

Secondo il nostro punto di vista, peraltro confrontato nelle settimane scorse con i produttori stessi nel corso di assemblee informative e di confronto che la nostra organizzazione ha svolto sul territorio, la strada da percorrere è ancora lunga, ma quello che intravediamo ed auspichiamo è un futuro contrassegnato dagli accordi interprofessionali, ovvero tra tutti i soggetti che partecipano alla filiera del formaggio, dalla stalla al negozio di vendita.

Ora però si apre la fase davvero più importante per la programmazione: ovvero l’adesione dei caseifici e dei singoli produttori a quanto stabilito dall’assemblea consortile, che sarà valido con il raggiungimento dell’adesione da parte di 2/3 dei produttori e del prodotto. Confidiamo che i nostri produttori non si lascino sfuggire l’occasione per dare una regolata ad un mercato che spesso ha avuto sbalzi pericolosi.