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Poiatica: contraddizioni, rassicurazioni, promesse

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Nell’arco dell’ultimo mese i comitati "Fermare la discarica" ed "Ecologicamente", dopo un primo confronto abbastanza sterile in comune nella commissione discarica, formato da giunta e minoranza, hanno incontrato l’assessore ambiente della Provincia, Mirko Tutino e, in ultimo, il responsabile regionale Servizio rifiuti e bonifica siti, Vito Cannariato.

Partiamo dal più recente dei tre, tenutosi presso la sede della Regione a Bologna, Regione alla quale, come ormai noto, è stata delegata ormai ogni competenza nella programmazione e gestione dei rifiuti. In quell’incontro abbiamo avuto informazioni circa le linee-guida che riguarderanno impiantistica e smaltimento dei rifiuti, piuttosto che specifiche indicazioni su Poiatica; ciononostante sono emerse diverse contraddizioni rispetto a ciò che finora ci era stato detto/promesso.

Dopo aver rimarcato l’importanza di un porta a porta, con conseguente ottimizzazione del recupero di materia, siamo stati infatti informati di come la produzione di biostabilizzato non rappresenti di fatto una soluzione economica o prioritaria, poiché, disponendo il territorio regionale di molti (o meglio troppi) termovalorizzatori, siano più necessarie ingenti quantità di combustibile (CSS). Quindi, applicando due dei principi previsti dalle direttive, che privilegiano l’incenerimento al sotterramento-smaltimento nelle discariche più prossime, Poiatica potrebbe farsi carico delle scorie da inceneritore di ben tre province: Piacenza, Parma e Reggio. Uno scenario possibile, questo, nonostante rassicurazioni e promesse a mezzo stampa di Comune e Provincia sul conferimento del solo biostabilizzato nell'ipotetico VI lotto.

Sono però anche altri fattori ad entrare in gioco, forse il più importante resta l’instabilità dell’area dal punto di vista geologico, instabilità che potrebbe essere causa “di ammaloramento del manufatto scatolare per un tratto di 100 mt” (Fonte Iren), amplificatosi a marzo 2013 durante il perdurare delle piogge e smottamenti. Di questo e dei vincoli posti dalla legge (D.Lgs. 36/2003) che basterebbero ad identificare come non idonea l’area di Poiatica si è parlato a lungo, oltre che in Regione, anche con l’assessore Tutino, nel tentativo di scongiurare ogni possibilità di un futuro collasso del manufatto con gravi conseguenze.

Anche questi, oltre a quello dei ben più importanti effetti sulla salute, sarebbero degni di “considerazioni” da parte delle nostra Amministrazione comunale che, invece, quasi a voler rendere complici i cittadini, continua a sedurli con gli introiti e i servizi ottenuti grazie alla discarica (lo si apprende dal recente giornalino locale e dagli incontri di bilancio).

Servizi di qualità che altri comuni offrono senza avere una discarica, senza dover scegliere tra questi e ciò che ci è di più caro. Da entrambi i versanti del monte di Valestra e in tutta Carpineti siamo sicuri che il valore della salute di un figlio o di un nipote vada ben oltre queste ‘’considerazioni’’…

“Visto che a Valestra sono preoccupati della salute non è che veniamo a casa e diciamo sono quattro gatti e chi se ne frega, tanto gli altri sono tutti contenti per i benefici della discarica che gli permette Irpef e Imu a zero. Noi non facciamo così” (sindaco Montemerli dal verbale di Consiglio del 16 marzo).

E allora cosa facciamo? Cosa dirà il nostro Comune alla prossima decisiva conferenza dei servizi con Regione? Porterà avanti la nostra richiesta di chiudere con il 5° lotto?

(Comitati "Fermare la discarica" ed "Ecologicamente")

 

1 COMMENT

  1. Chiacchiere tante, fatti – finora – pochi. Se i rifiuti conferiti finora erano un problema serio, l’arrivo delle scorie degli inceneritori è una novità molto grave. Infatti si arriverebbe a concentrare nella discarica di Poiatica un mix di sostanze altamente pericolose per la salute degli abitanti della valle del Secchia ma anche dell’ambiente. Senza dimenticare la estrema fragilità geologica della zona e le possibili gravi conseguenze per il territorio, non solo del carpinetano, in caso di cedimento o perdite della struttura. A questo punto credo ci si possa porre una domanda: è possibile che in tre province esista solo la soluzione Poiatica? Forse è il momento che qualche responsabile (Regione, Provincia, Comune, Iren) dia una risposta.

    (Remigio)

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