Riceviamo e pubblichiamo.
-----
In questi giorni molti cittadini si sono visti recapitare le bollette di Iren gas, con aumenti e conguagli davvero inediti.
Gli aumenti sono stati giustificati con il maggior costo della materia prima e con nuove tasse applicate, ma ci pare una scusa abbastanza di routine.
Le ragioni dei rincari delle ultime bollette sarebbero inoltre causati da un conguaglio fatto sui consumi presunti anziché su quelli effettivi, metodo sempre usato ma alquanto inusuale visto che di solito si paga quello che si consuma e non ciò che si presume si consumi. Almeno così vorrebbe la logica.
Nei giorni scorsi è intervenuto anche il sindaco di Scandiano chiedendo a Iren di non far pagare le quote ai cittadini.
Ora le giustificazioni di Iren saranno come al solito a norma di legge - e ci mancherebbe altro - ma quelli che vorremmo sollecitare sono tutti i sindaci che fanno parte dell’Ato e che sono i soci pubblici dell’azienda ad intervenire nelle sedi ufficiali per trovare soluzioni concrete al fine di evitare spiacevoli inconvenienti che si ripercuotono sui cittadini consumatori, che già vanno incontro a notevoli difficoltà semplicemente per arrivare a fine mese.
Questo nostro intervento vuole riportare ancora una volta l’attenzione su quanto il territorio, rappresentato dai sindaci o loro delegati, è in grado di incidere sulle decisioni di questa azienda per capire se invece la stessa decida solo a salvaguardia dei propri interessi guardando ai conti (peraltro nemmeno in modo egregio) a scapito dei comuni che ne sono i veri proprietari, avendo la maggioranza pubblica. Se per l’ennesima volta Iren risponderà principalmente alla sua quotazione in Borsa, invece di rappresentare i cittadini, allora converrà andare alla liberalizzazione di queste partecipate, così almeno il mercato creerà una situazione di concorrenza aperta e i cittadini avranno la libertà di scegliere in modo autonomo da chi rifornirsi.
(Robertino Ugolotti, responsabile enti locali Udc Reggio Emilia)
Ma bisogna pur pagare i super stipendi ai manager, quindi saranno gli utenti a doversi sobbarcare le vacanze in Sardegna, le super car e magari pure le escort per questi signori. Non c’è via di uscita e non cambierà mai nulla, le bollette cresceranno ancora. Mi dimenticavo, c’è stato un referendum per l’acqua e cosa è cambiato da allora… nulla, ma non preoccupatevi, come vedete loro non lo sono per nulla e campano da dio con seicentomilaeuro all’anno.
(Paolo Maria Ruffini)