L'estate sta finendo ma sul fiume Enza quest'anno è stato un vero e proprio record per i naturisti. Un boom inaspettato e inusuale ma che c'è stato, discreto ma presente per tutta la lunga stagione calda. Sull’Enza va di moda il naturismo. Prendere il sole e bagnarsi nel fiume senza costume addosso. La spiaggia dei nudisti sull’Enza esiste da sempre. Sta vicino alla frazione di Currada, dopo Ciano d’Enza. Ma non è mai stata così frequentata come nell’estate del 2013. Soprattutto nei weekend vi arriva gente da Parma e da Reggio, ma anche da Modena e da territori più lontani come Bergamo. Merito del tam tam via web fra gli amanti di questa particolare pratica.
L'estate sta finendo, come cantavano in una famosa canzone i fratelli Righeira ma sul fiume Enza quest'anno se ne è visto di tutti i colori. C'è una categoria di turisti che si spoglia per ragioni molto più semplici ed immediate di quello che si possa pensare. Le donne togliendosi costume o reggiseno, gli uomini eliminando lo slip pensano e sono veramente convinti di provare un senso di liberazione, di dare in questo modo un calcio alle costrizioni che si sono dovuti sobbarcare per undici lunghi mesi in ufficio. Un reale senso di liberazione o puro esibizionismo? I naturisti dell'Enza sono i più convinti, ma anche per molti altri stare senza niente addosso può costituire davvero un senso di liberazione.
Quella dell'Enza è una spiaggia nudista non ufficiale, libera, senza divieti per chi vuole bagnarsi in costume (“telati”, dicono i naturisti), ma che di fatto si è imposta come punto di ritrovo per chi preferisce restare senza nulla addosso. Mentre i siti parmigiani, a dire di chi frequenta l’Enza, sono sede di pratiche sconvenienti, di gente che va per farsi guardare e di altri che restano nascosti a poca distanza per spiare per i naturisti veri, quelli che vogliono solo sentirsi come Adamo nel paradiso terrestre, senza secondi fini, si sono concentrati là a Currada, fra Neviano e Ciano, dove hanno la sicurezza di vicini che non scendono in atteggiamenti troppo intimi e di nessuno nascosto fra le frasche col binocolo sul naso.
Il sito è stato attrezzato con un gazebo di paglia e con una vasca senza corrente, deviando un po’ d’acqua con una diga di sassi. Qui e là cerchi di pietre annerite tradiscono le frequenti grigliate. Non è il paradiso terreste ma ci son sempre più persone che per qualche ora riescono a credere che lo sia...
Tessili, non telati!
(Andrea Zini)
Occhio che se da Ligonchio calano i lupi e li trovano così tutti nudi e rosa…..
(Floriano Nizzi)