Come già annunciato, a partire da lunedì prossimo, 1 settembre, sarà attivo in tutti gli ospedali dell’Azienda Usl di Reggio Emilia (Correggio, Scandiano, Montecchio, Guastalla e Castelnovo ne' Monti) il progetto “Ospedali aperti” che prevede l'ampliamento delle fasce orarie di accesso dei visitatori ai pazienti ricoverati in modo omogeneo nei 5 ospedali del presidio.
L'obiettivo è quello di rendere il più agevole possibile la vita alla persona ricoverata e ai suoi familiari, ribaltando la vecchia logica basata sull’organizzazione del reparto, a favore di un approccio che pone al centro il benessere del paziente.
All’incontro di presentazione del progetto “Ospedali aperti” erano presenti:
Fausto Nicolini | Direttore Generale - Ausl di Reggio Emilia |
Antonella Messori | Direttore Medico di Presidio Ospedaliero - Ausl di Reggio Emilia |
Angela Accardo | Dirigente Medico dell’Ospedale San Sebastiano di Correggio - Ausl di Reggio Emilia |
Sonia Gualtieri | Responsabile Infermieristico e Tecnico del Presidio Ospedaliero - Ausl di Reggio Emilia |
Enzo Fontanesi | Rappresentante dei Comitati Consultivi Misti |
Il progetto consiste nell’apertura di tutti i reparti degli ospedali di questa azienda, dalle ore 7 alle ore 21, con due fasce orarie di chiusura nel corso della giornata, rispettivamente dalle 9 alle 11 per la visita medica e dalle 14 alle 16 per il riposo dei degenti. Fanno eccezione i reparti di terapia intensiva, rianimazione e le aree di degenza monitorata, in cui l’accesso è consentito in fasce orarie indicate all’esterno delle strutture.
L'obiettivo è quello di rendere il più agevole possibile la vita alla persona ricoverata e ai suoi familiari, ribaltando la vecchia logica basata sull’organizzazione del reparto, a favore di un approccio che pone al centro il benessere del paziente.
Questo progetto è il frutto di un lungo percorso di confronto e condivisione, sia all’interno degli ospedali, che con i comitati consultivi misti, volto a definire regole per i visitatori e degenti, a garanzia della tranquillità della persona ricoverata.
La revisione degli orari di accesso per i familiari e i visitatori dei degenti ha offerto infatti l'opportunità di rivedere alcune regole di buon comportamento e di buona convivenza all'interno delle unità operative, in modo che l’estensione dell’apertura oraria non interferisca o ostacoli il regolare svolgimento delle attività clinico-assistenziali in sicurezza.
Si tratta di un cambiamento culturale importante, che richiede la collaborazione tra professionisti, degenti e familiari/visitatori e che s'inquadra nell'ambito più complessivo di un percorso di umanizzazione dell'assistenza voluto dall'Azienda Usl di Reggio Emilia.
L'accesso alle strutture ospedaliere è sempre stato orientato a ridurre la presenza dei familiari e degli amici di fianco al paziente, presupponendo che la riduzione delle persone esterne alla struttura fosse un elemento di protezione contro la diffusione delle infezioni ospedaliere.
Negli ultimi tempi, invece, è emerso un elevato interesse per gli aspetti non sanitari della vita in ospedale. Alcuni recenti studi sulle modalità di trasmissione delle infezioni e sugli effetti dell'ospedalizzazione hanno prodotto nuove conoscenze, che hanno evidenziato come la presenza di visitatori o parenti accanto ai pazienti non sia di per sé un fattore determinante per l'insorgenza di infezioni in ospedale. La presenza di un numero congruo di persone al fianco del paziente, quindi non costituisce pericolo. La relazione, anzi, può rappresentare uno strumento terapeutico.
Per supportare l’avvio del progetto è stato predisposto materiale informativo, tradotto in 8 lingue, che sarà affisso in tutti i punti di accesso e nei corridoi delle unità operative e che verrà distribuito a pazienti e visitatori nelle stanze di degenza.
L'alleanza con i volontari e con gli utenti
“Ospedali aperti” prende il via dopo l’istituzione, da parte della direzione di presidio e su mandato della direzione sanitaria aziendale, di un gruppo di lavoro che ha visto coinvolti i professionisti di tutte le unità operative dei 5 ospedali del presidio. Di fondamentale importanza, per il buon esito del progetto, è stata la collaborazione sinergica instaurata dall'Azienda Usl con le associazioni di volontariato che operano in ambito ospedaliero e con i comitati consultivi misti (Ccm). Significativi sono stati infatti l'appoggio e il contributo portati dai componenti dei Ccm nella fase di preparazione del progetto, in particolare nella revisione delle regole di comportamento e nella stesura del materiale informativo per gli utenti.