Il violento temporale che si è scatenato in alta val d'Enza nella notte fra sabato e domenica scorsi ha fatto felici soprattutto una categoria di persone: i cercatori di funghi. Perchè se fosse vero che il buongiorno si vede dal mattino sarebbe la disfatta per gli manti di sua maestà il re del sottobosco, il porcino. Perchè il "mattino" dei funghi quest'anno sulle terre alte (e non solo sul nostro crinale) sembra disastroso. I fungaioli interpellati nella giornata di domenica, lungo i sentieri che si inerpicano su per il passo del Lagastrello e che portano nel miscosino e nel succisino (zone storicamente ricche di funghi) giurano che quando va bene ce ne sono pochissimi.
Dall'Alpe di Succiso a Valcieca, dal passo del Lagastrello alle due valli gemelle del Taverone (zone battute dai fungaioli delle terre alte) nei boschi del crinale stentano a comparire. In coro i fungalioli interpellati ci dicono che hanno fatto un lungo giro lungo i boschi dell'alto corso del fiume Enza ma hanno trovato il... nulla. A livello statistico sembra proprio che ogni 5-6 anni si ripetono fenomeni come questo; e cioè non trovare niente.
Quindici giorni fa, ci assicurano anche i meno esperti, la raccolta è stata più o meno abbondante, ora si piange miseria. Ma dire adesso che la stagione è compromessa forse potrebbe essere una fesseria anche perchè sono anni che il grosso della "produzione" si è spostato in avanti nel tempo, da settembre inoltrato in là. Due anni fa ad agosto c'era pochissimo, poi la crescita è partita a fine settembre ed è andata avanti fino a novembre, al giorno dei morti si raccoglievano ancora funghi.
E' ancora presto per parlare di annata povera in alta val d'Enza nel campo fungino. E nessuno può sapere (nemmeno i valorosi esperti di ReggioEmiliaMeteo...) come si combineranno fra di loro, nelle prossime settimane, tre dei fattori chiave per favorire la nascita dei funghi e cioè umidità, temperature e piogge. Perchè quando si parla di funghi c'è sempre un'area di indeterminatezza. In sostanza anche se ci sono tutte le condizioni per una buona stagione non è affatto detto che il risultato corrisponda alle aspettative. E, ovviamente, viceversa.
In qualche misura i funghi sono organismi misteriosi come il sottobosco di cui fanno parte a pieno titolo. Per anni gli esperti non sapevano se attribuirli al mondo vegetale o animale. Alla fine hanno dovuto attribuire ai funghi un regno tutto loro. Il reame di sua maestà il porcino, appunto. Nè animali, nè piante. Che ci sono oggi ma domani scompaiono misteriosamente. Che non si trovano in un versante dell'alta val d'Enza ma sono abbondanti sull'altro.
Quest'anno abbiamo avuto un giugno e un luglio con temperature abbastanza basse e questo può avere influito sulla scarsa produzione di agosto, ma comunque la nascita dei funghi, ci dicono i fungaioli interpellati, deriva dalla somma di tantissimi elementi, alcuni molto mutevoli. La stagione vera (per la gioia dei succisini che si stanno approntando a preparare la sagra del fungo e del pecorino che si terrà a Succiso sabato 6 e domenica 7 settembre prossimi) deve ancora cominciare e fare previsioni è sempre un azzardo. L'unica controindicazione sulla quale scienziati, micologi e raccoglitori doc sono d'accordo è il... vento. I giorni ventosi sono i nemici peggiori, mentre la neve è gradita. Se d'inverno ne arriva tanta l'effetto è doppio: crea una coltre che protegge il terreno da temperature troppo fredde e aiuta gli organismi dei funghi a sopravvivere. Quando si arriva alla fine di agosto non c'è appassionato di funghi che non invochi un po' di pioggia. L'agosto dei boschi dell'alta val d'Enza potrebbe ancora riservare gradite sorprese agli appassionati fungaioli delle terre alte.
Chissà se con l'arrivo dell'orchestra di Pietro Galassi a Miscoso venerdì prossimo che chiuderà l'estate valligiana, le dolci note della musica da balera non facciano uscire allo scoperto anche i primi porcini di stagione. Per la gioia di tutti e per una stagione fungaiola che fino ad oggi è stata molto avara di sorprese.
(Francesco Compari)