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A Cervarezza prosegue la mostra della Madonna Nera

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A Cervarezza continua la mostra della Madonna Nera nella cappellina dietro la chiesa parrocchiale dove si trova esposta la riproduzione su tela a grandezza naturale dell'originale che si può vedere in chiesa. Il quadro, cm. 163x133, olio su tela, dell'inizio del secolo XVII, di scuola emiliano-lombarda, ritrae la Madonna col Bambino al centro  attorniata dai santi. A sinistra Maria Maddalena, in ginocchio, indica la croce e dietro il panneggio giallo si intravede l'urna contenente l'unguento; dietro di lei Santa Caterina d'Alessandria, che regge con la mano destra un frammento di ruota con la quale venne torturata; più in alto Santa Barbara  e dietro s'intravede la torre dove fu rinchiusa dal padre, un po' in disparte è  il viso adorante della suora domenicana e sul suo capo come fosse un'aureola si può leggerne il nome “Giovana”, da questo si presume sia la committente dell'opera.

Dall'altro lato, S. Antonio Abate con il bastone a tau simbolo di redenzione e la campanella; a lato in basso a destra si intravede il muso del maiale; dietro di lui sono Santa Agata con la mano sul seno a indicarci quale fu la sua tortura; Santa Lucia che regge la coppa con dentro gli occhi; infine San Vincenzo Ferreri, identificato pure con S. Carlo Borromeo.

Una particolarità interessante di quest'opera è dovuta alla presenza, nei due angoli in alto, delle fonti sacre, qui riproposte in chiave pittorica; queste venivano scolpite dagli scalpellini romanici nelle cripte dov'erano situate le immagini delle madonne nere. Oltre a questi due rimandi all'antico si può notare sotto ai piedi della Vergine una mensola in pietra che ci ricorda la soglia che i pellegrini oltrepassavano per entrare in una dimensione mistica , avviandosi così ad un percorso iniziatico di rinnovamento interiore.

(Pierdario  Galassi)