Home Cronaca “Pizza casereccia cotta nei vecchi forni a legna”

“Pizza casereccia cotta nei vecchi forni a legna”

9
0

Da oggi, sabato 3 agosto, a domani, domenica 4 (compreso), tradizionale festa del Sole, una festa amata e attesa da una moltitudine di persone. Il Sole, poco distante da Vetto, è immerso in un panorama montano, dove domina il più caratteristico monte dell’Appennino reggiano: il Ventasso. E’ un piccolo borgo d’altri tempi, dove l’incalzare della vita moderna è rimasta lontana da quella atmosfera che si respirava nei tempi lontani, le aie non sono deserte, uomini e bambini si fanno sentire chiacchierando e correndo dal mattino presto a sera inoltrata. Si avverte la sensazione di iniziare una altra vita, si assapora l’ebbrezza di rinascere.

Spaziose finestre si affacciano sulle ridenti aie, camini, forni e balconcini fioriti fanno da contorno a delle piazzette che ricordano quelle del Leopardi della poesia “Il sabato del villaggio”. La fondazione di questo borgo non è certa, lo si inizia a ricordare al tempo della peste che in quel borgo fece un gran numero di vittime.

Su una pietra dell’oratorio vi è incisa la data 1630, che ricorda l’anno di quei giorni funesti, ma la nascita del primo nucleo abitativo e l’oratorio risalgono a molti secoli prima. Molto tempo è passato e tutto è rimasto immutato, gli abitanti rimasti sono una grossa famiglia allargata, dove ognuno è custode  degli eventi passati e futuri del piccolo borgo.

Ecco, in questa rilassante atmosfera si svolge anche quest’ anno la festa della pizza, la quattordicesima edizione della serie.

Come per incanto le aie diventano protagoniste della serata, tante persone si riversano nei vicoli, sostano ai tavoli a gustare quella genuina pizza del Sole. Tutto il paese concorre. Donne, uomini, ragazzi e ragazze hanno una propria funzione, le donne sin dal primo pomeriggio impastano rigorosamente a mano (circa sei quintali) e alla sera producono pizze a ripetizione; i ragazzi più giovani sono di servizio ai tavoli; gli adulti infornano le pizze, portano legna per alimentare i forni e sono di servizio ai vari bar installati nel paese.

Prima che inizi la festa è straordinario assistere alla accensione dei fuochi nei forni, tutti alimentati a legna, un viavai di legna da ardere che richiama la vita di un tempo. E’ una kermesse di due giorni intensi, la gente è gioiosa, allegra e spensierata: è l’atmosfera dicono; mentre applaudono la fine della festa  i meravigliosi fuochi d’artificio.