Giuseppe Pagliani, consigliere provinciale Pdl, ha rivolto un'interrogazione a risposta scritta alla presidente Sonia Masini - segue altre sul medesimo argomento - al fine di chiarire alcune questioni che interessano la discarica carpinetana di Poiatica. Riportiamo di seguito il documento, a cui facciamo seguire la risposta dell'assessore provinciale all'ambiente Mirko Tutino, diffusa in data odierna alla stampa.
-----
Oggetto: indagine sulle attività e finalità della società consortile a responsabilità limitata Monte Querce, sia sulla documentazione relativa alla Monte Querce, Iren Ambiente, Opera Group, AET e Servizi Territorio Srl, ATS srl in possesso di Iren , dell’Amministrazione comunale di Carpineti, della Provincia, di Arpa e Ausl.
PREMESSO che il 27 novembre 2012 sulla Gazzetta di Reggio viene pubblicata questa rassicurante dichiarazione: “Non esiste alcun progetto, né depositato né tantomeno autorizzato, relativo a una discarica per rifiuti speciali nei pressi di Poiatica". Le rassicurazioni arrivano tramite una lettera inviata dall’assessore provinciale all’ambiente e coordinatore del consiglio locale dell’Atersir, Mirko Tutino, e dal sindaco di Carpineti, Nilde Montemerli: "Non solo – spiegano – non esiste alcun progetto autorizzato o ancor prima depositato su questa nuova discarica: alla Provincia, all’Agenzia territoriale dell’Emilia-Romagna per i servizi idrici e rifiuti (Atersir) e al Comune di Carpineti, ovvero a tutti coloro che, nel caso, dovrebbero essere interpellati, non si ha nemmeno notizia che un tale progetto sia in procinto di essere depositato". Una lettera breve, ma chiara, inviata al sindaco di Toano Michele Lombardi: "Dopo aver appreso della presentazione, da parte del gruppo di maggioranza, di un ordine del giorno teso a richiedere informazioni su un ipotetico progetto relativo a una discarica per rifiuti speciali – concludono Tutino e Montemerli – ribadiamo l’inesistenza di un progetto con queste caratteristiche presso i nostri uffici e che non abbiamo notizia che sia in procinto di essere depositato»;
CONSIDERATO che la giunta comunale di Carpineti con deliberazione propria n. 53 del 4.8.2012 approvava l’atto di accordo ai sensi dell’art. 11 della legge 7.8.1990 n. 241 per la disciplina degli aspetti afferenti la coltivazione della cava di argilla denominata Poiatica Montequercia posta in Carpineti da valersi tra il Comune di Carpineti, Iren Ambiente S.p.A., Monte Querce Soc. Consortile s.c.a.r.l. e Opera Group s.r.l.;
DATO che il Comune, Opera, Iren Ambiente e Monte Querce hanno sottoscritto "Atto di accordo" avente ad oggetto, tra il resto, la coltivazione, il ripristino e la sistemazione finale della cava di argilla denominata "Poiatica Monte Quercia" in agro di Carpineti polo estrattivo n. 29 (MO029) del vigente Pae della Provincia di Reggio Emilia e inserita nel Pae vigente (approvato con delibera del c.c. n. 54 del 29.10.2008) come "Ambito estrattivo Dorgola" facente parte del "Comparto Carpineti est"; che, successivamente alla sottoscrizione dell'Atto di accordo, Opera, Iren Ambiente e Monte Querce hanno presentato allo Suap per l'Appennino reggiano in data (omissis) Domanda Unica in variante alla Domanda Unica presentata da Opera tramite lo Sportello unico per le attività produttive, in data 2.7.2010 n. 603/e (protocollo Suap) ed acquisita al Comune di Carpineti protocollo n. 6011 del 22.7.2010, per l'attivazione della procedura di approvazione del Piano per la coltivazione e sistemazione (Pcs) della cava d'argilla denominata "Poiatica Monte Quercia" (nel seguito indicata anche, per brevità, come "Cava") e che Ambiente e Monte Querce nonché da contratto di affitto per Opera;
VISTO che nella delibera si riporta “contestualmente alla Domanda unica in variante gli attuatori hanno presentato il progetto di coltivazione della cava nonché il progetto di ripristino e sistemazione finale durante ed al termine dell'attività di cava sia delle aree interessate dall'esercizio estrattivo oggetto della presente convenzione, sia delle aree comprese all'interno della Cava Poiatica Monte Quercia interessate da precedenti esercizi estrattivi; e che in periodo precedente era stata attivata la procedura di screening, oggetto di approvazione tramite deliberazione della Giunta Comunale di Carpineti n. 40 del 22.6.2011“;
CONSIDERATO che nella delibera è precisato :“Opera è titolare ed esclusiva responsabile dei lavori di coltivazione della Cava nelle aree a ciò destinate, secondo quanto previsto dal Pcs. E' escluso ogni coinvolgimento di Iren Ambiente e Monte Querce nell'esercizio di attività di coltivazione, attività demandata in via esclusiva a Opera, e che gli scavi dovranno essere contenuti ad una quota di mt. *** rispetto al livello massimo della falda e qualora la falda dovesse essere erroneamente raggiunta, in difformità da quanto previsto dal progetto di coltivazione, la stessa dovrà essere tamponata con idonei materiali, utilizzando preferibilmente il materiale estratto; e che nel caso di utilizzazione di esplosivo come mezzo di abbattimento, l'orario di effettuazione delle volate, da indicare nell'ordine di servizio per lo sparo delle mine prescritto, dovrà essere concordato con il Comune, al fine di minimizzare il disturbo nelle aree circostanti la cava;
DATO che nella delibera è scritto ancora: “Nel caso in cui Opera, per qualsivoglia causa o ragione, si trovasse nelle condizioni di non essere in grado di proseguire l'attività di escavazione delle argille sino alla ultimazione della coltivazione prevista dal Psc, Opera, Iren Ambiente e Monte Querce attiveranno tra loro un percorso di confronto, funzionale ad individuare le modalità tramite le quali potrà comunque giungersi alla escavazione dei volumi previsti in tempi compatibili con le indicazioni del Psc. In assenza di diversa soluzione condivisa, Opera consente sin d'ora a che sia Iren Ambiente, che a propria volta accetta e si impegna in tal senso, a procedere direttamente alla attività di escavazione in sua vece”;
VISTO che nella delibera al punto 23 è rimarcato il termine discarica “Per la sistemazione finale - Discarica - La sistemazione finale della cava deve essere effettuata in conformità a quanto indicato negli atti del Psc approvato. Prima di provvedere all’esecuzione di eventuali operazioni di ripristino di quote e/o riporto di materiali, Iren Ambiente e Monte Querce dovranno munirsi dei prescritti pareri e/o autorizzazioni ai sensi delle leggi vigenti. L'attività di discarica abusiva che dovesse essere esercitata nell'area di cava sarà assoggettata ai provvedimenti amministrativi ed alle sanzioni penali previsti dalle leggi vigenti. Il Comune potrà consentire, con apposito atto amministrativo, la permanenza e l'utilizzazione, a fine coltivazione, degli impianti di trattamento. Detti impianti dovranno comunque essere rimossi alla fine della sistemazione finale. Nell'ambito di dette operazioni può essere prevista l'utilizzazione degli impianti citati per la preparazione di M.P.S, sentiti gli organi competenti e sulla base delle prescritte autorizzazioni;
DATO ancora che la delibera è sottoscritta dal responsabile del settore Assetto ed uso del territorio di Carpineti Tonino Braglia, dal direttore generale di Iren Ambiente Roberto Paterlini, dal vicepresidente del consiglio di amministrazione della Monte Querce società consortile Uber Barbieri e da Edmondo Gagliardelli, presidente del consiglio di amministrazione di Opera Group;
CONSIDERATO che al link di riferimento della presentazione delle referenze e capacità tecniche della società Servizi e Territorio s.r.l. Energia e Ambiente http://www.serviziterritorio.it/pdf/Referenze_ServiziTerritorio_marzo2013.pdf a pag. 17 vengono riportati in un elenco diversi studi commissionati da Iren Ambiente spa e ATS Consulenti Associati srl di Reggio Emilia ben cinque studi relativi all’impatto sull’ambiente degli impianti Iren, intitolati come segue:
1) Studio di impatto sulla componente atmosfera dell’ampliamento della discarica di Poiatica in comune di Carpineti (2011) committente Iren Ambiente spa;
2) Studio di simulazione modellistica delle ricadute al suolo delle emissioni inquinanti della nuova centrale elettrica a biomasse legnose in progetto nel comune di Toano (2010) committente Iren Ambiente spa;
3) Studio delle emissioni odorigene dell’impianto di riduzione volumetrica Reggio Emilia (2011) Committente Iren Ambiente Spa;
4) Studio di impatto ambientale delle ricadute al suolo delle emissioni dell’inceneritore di Reggio Emilia 82012) committente Iren Ambiente spa;
5) Studio di impatto delle emissioni odorigene della discarica di Monte Quercia in comune di Carpineti 82012) committente ATS Consulenti Associati srl Reggio Emilia;
6) Studio di impatto ambientale delle ricadute al suolo delle emissioni dell’inceneritore di Reggio Emilia 82012) Committente Iren Ambiente spa;
CONSIDERATO inoltre che nella visura storica società di capitale Monte Querce società consortile a responsabilità limitata, con sede legale a Reggio Emilia in via Nubi di Magellano, 30, alla voce Oggetto sociale a pag. 3 viene precisato quanto segue: “La società ha finalità consortile, agisce quindi in nome proprio ma per conto e nell’interesse dei soci, nell’ambito della promozione e del coordinamento dei loro programmi imprenditoriali aventi ad oggetto la realizzazione e la gestione di impianti e discariche per il trattamento e lo smaltimento di rifiuti";
VISTO che nella visura alla voce – Poteri - viene precisato ancora che: la società è amministrata da un consiglio di amministrazione formato da cinque membri che rimarranno in carica fino a revoca o dimissioni, di cui tre nominati da Iren Ambiente, mentre Unirecuperi srl ha diritto a nominare due amministratori e il vicepresidente, i componenti del consiglio di amministrazione possono essere anche non soci;
VISTO che è notizia recente degli ultimi giorni che l’amministrazione comunale di Carpineti ha ancora ceduto nuove aree di coltivazione alla società Monte Querce;
DATO infine che i soci della Monte Querce scarl sono Unirecuperi srl, Iren Ambiente spa, e gli amministratori a sono i seguenti: Roberto Paterlini, consigliere e presidente del consiglio di amministrazione, Uber Barbieri, consigliere e vicepresidente, Giancarlo Giachetti, consigliere, Paolo Giovannini, consigliere, Lino Buffagni, consigliere, rispettivamente persone già note per il loro ruolo in Iren Ambiente, come Giachetti, interessato in prima persona per la controversia nata con il comune di Parma per il nuovo inceneritore, o Barbieri, noto per il suo ruolo dirigenziale nell’impianto di compostaggio della Nuova Geovis di Sant’Agata Bolognese, e ancora Paolo Giovannini nella commerciale Divisione ambiente di Unieco, e Lino Buffagni, consigliere nella partecipata Iren a Reggio Calabria finita lo scorso anno alla ribalta delle cronache perché una componente del suo cda, tale Giampiera Nocera è stato arrestata per sospetti legami con le cosche della ndrangheta nell’ambito dello scandalo nato sui rapporti tra diverse organizzazioni criminose, scandalo alla ribalta delle cronache e seguito poi attentamente dalla allora Ministro degli Interni Cancellieri;
si interroga la presidente della Provincia Sonia Masini al fine di conoscere:
- come mai l’Amministrazione comunale di Carpineti e lo stesso assessore provinciale all’ambiente Mirko Tutino hanno continuato a rassicurare la cittadinanza con dichiarazioni così palesemente contraddittorie quali quella riportata dalla Gazzetta il 29 novembre 2012, dal momento che fin dal 5 agosto 2010 nella Visura sono citate chiaramente le finalità della Monte Querce;
- come mai se nell’atto di concessione della coltivazione per Opera Group, si cita una falda acquifera non ci si pone il problema che al momento del ripristino della cava questa potrebbe veicolare inquinanti fino al Secchia e al Dorgola;
- come mai si permette addirittura di usare esplosivi per estrarre l’argilla, sapendo bene quanto sia costoso e difficile ripristinare quell’area, lavorata per decenni dai cavatori;
- come mai il sindaco Montemerli permette ad Iren Ambiente di sostituirsi addirittura ad Opera Group nell’attività di escavazione, nel momento in cui questa non dovesse riuscire a completare l’opera di svuotamento – alias di preparazione delle cavità che la Monte Querce scarl prevede di riempire di rifiuti – della suddetta area di proprietà Monte Querce scarl;
- come mai anche in questi ultimi mesi, in cui si è accesa ed amplificata la discussione sul tema dei carenti controlli sui rifiuti speciali che arrivano alla discarica di Poiatica, e soprattutto sulle varie caratterizzazioni del biostabilizzato, l’amministrazione di Carpineti ha continuato a concedere alla Monte Querce nuove aree di coltivazione, dove per coltivazione si intende la possibilità di scavare, ampliare il dissesto idrogeologico di un’area già gravemente compromessa negli scorsi decenni;
- come mai nel verbale del consiglio comunale aperto di Carpineti di marzo scorso, davanti ad una platea di seicento persone, accorse per avere finalmente la tanto sospirata conferma della chiusura definitiva della discarica di Poiatica, il sindaco Montemerli che pur mostra la diapositiva di riferimento all’ampliamento per il sesto lotto, compresa l’area della Monte Querce, non accenna minimamente alla incombente attività che si ripropone quest’ultima, ossia di aprire nuova discarica o impianto di trattamento dei rifiuti, ma lascia trasparire la forte preoccupazione per aver capito che il biostabilizzato non è poi sempre quello descritto da Iren, dal momento che dice chiaro e tondo che quello che arriva da fuori regione non è soggetto alla delibera regionale, forse perché già temeva che con tale biostabilizzato rischierebbe in futuro di vedersi ripristinare la cava di Monte Querce?
- come mai, nonostante i ripetuti appelli, formali e non, attraverso i quali negli ultimi anni i comitati ambientalisti, i politici e svariati cittadini hanno chiesto lumi agli amministratori locali per conoscere l’impatto degli inquinanti prodotti dagli impianti Iren – discariche e inceneritore - sull’ambiente e sulla salute dei residenti, non si è mai fatto cenno agli studi commissionati alla società Servizi e Territorio srl di Cinisello Balsamo?
- se la Provincia metterà a disposizione dei comitati ambientalisti, politici e cittadini tali studi, e se sarà possibile raccoglierli online sulla pagina di Iren tutti gli studi che questa, come Agac e come Enìa in precedenza, hanno commissionato per valutare l’impatto delle discariche e degli inceneritori sull’ambiente e sulla salute dei residenti;
- come mai il sindaco di Carpineti e l’assessore Tutino lasciano credere che i problemi inerenti la discarica di Poiatica si risolveranno a breve con al massimo l’ampliamento dell’ultima parte del quinto lotto, senza mai accennare all’incombente progetto della Monte Quercia scarl?
- come mai nello studio della Servizi e Territorio srl ce n’è uno in particolare intitolato "Studio di impatto delle emissioni odorigene della discarica di Monte Querce in comune di Carpineti2 (2012) commissionato dalla ATS Consulenti Associati Srl, facendo quindi palesemente intendere che nel migliore dei casi la cava sarà riempita di rifiuti che produrranno notevoli esalazioni, instillando pure il sospetto che già questo non sia stato parzialmente fatto, il che sarebbe di sospetta legittimità, visto che nella Visura si legge chiaramente che la società è inattiva;
- se tale studio è quindi basato sulle previsioni di un quantitativo di rifiuti da conferire, già parte di un progetto di valutazione ambientale al quale gli amministratori della Monte Querce stanno lavorando, dal quale non può prescindere un accordo con gli amministratori locali e provinciali e di cui vorremmo prendere atto;
- come mai Arpa, la stessa Iren e molti altri amministratori pubblici per anni hanno ribadito che da tutti i monitoraggi eseguiti non erano mai stati rilevati inquinanti tali da poter rappresentare un serio rischio per la popolazione residente, e poi Iren tramite anche la ATS srl chiede di approfondire gli studi, alla chetichella, a società private, chiedendo per esempio la simulazione delle ricadute di inquinanti sul suolo per la discarica di Novellara e di Poiatica (2001) o ancora l’impatto sulla componente atmosfera dell’ampliamento della discarica di Poiatica ( commissionata nel 2011)?
- se questi studi fanno intendere che le emissioni di metano, piombo, fluoro, cloro, etilbenzene, acido solfidrico, toluene, benzene, clorurvinilmonomero e altri pericolosi inquinanti e agenti biologici patogeni, possono indurre il rischio di patologie gravi nella popolazione esposta;
- se e quando la Provincia e l’amministrazione di Carpineti intenderanno informare la cittadinanza sui progetti della Monte Querce e in che modo intendono contrastare il nascere di un nuovo enorme polo di smaltimento rifiuti;
- di conoscere a quanto ammonta la quantità di argilla da asportare e neppure per quanti metri in profondità è stato concesso ad Opera Group di scavare;
- se questi studi fanno intendere anche che è previsto un notevole incremento delle emissioni, vapori metallici, gas, polveri e aerosol biologico di batteri, virus, funghi e protozoi, legato al nuovo ampliamento della discarica di Poiatica e se questo è legato alla tipologia dei rifiuti speciali conferiti ultimamente e mai seriamente controllati analiticamente da nessuno, se non dal produttore;
- se il sindaco Montemerli e la Provincia possono confermare d’aver sempre pienamente applicato la convenzione di Aarhus – considerato che per raggiungere tale obiettivo, la convenzione propone di intervenire in tre settori:
• assicurare l'accesso del pubblico alle informazioni sull'ambiente detenute dalle autorità pubbliche;
• favorire la partecipazione dei cittadini alle attività decisionali aventi effetti sull'ambiente;
• estendere le condizioni per l'accesso alla giustizia in materia ambientale;
Le istituzioni comunitarie rispondono alla definizione di autorità pubblica della convenzione, allo stesso titolo delle autorità nazionali o locali.
Le parti della convenzione si impegnano ad applicare le disposizioni elencate e devono quindi:
• adottare le misure legislative, regolamentari o le altre misure necessarie;
• permettere ai funzionari e alle autorità pubbliche di fornire assistenza e orientamento ai cittadini, agevolandone l'accesso alle informazioni, la partecipazione ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia;
• promuovere l'educazione ecologica dei cittadini e aumentare la loro consapevolezza dei problemi ambientali;
• riconoscere e sostenere le associazioni, i gruppi o le organizzazioni aventi come obiettivo la protezione dell'ambiente.
• Accesso del pubblico alle informazioni in materia ambientale
• La convenzione prevede diritti ed obblighi precisi in materia di accesso all'informazione, concernenti in particolare i tempi di trasmissione e i motivi di cui dispongono le autorità pubbliche per rifiutare l'accesso a determinati tipi di informazione.
Il rifiuto è ammesso in tre casi:
• se l'autorità pubblica non è in possesso dell'informazione richiesta;
• se la richiesta è manifestamente abusiva o formulata in modo troppo generico;
• se la richiesta concerne documenti in corso di elaborazione.
La direttiva ha l'obiettivo di garantire che l'informazione ambientale sia sistematicamente disponibile e comunicata al pubblico. L'informazione comprende almeno:
• i testi di trattati, convenzioni e accordi internazionali, e di atti legislativi comunitari, nazionali, regionali o locali concernenti l'ambiente;
• le politiche, i piani e i programmi relativi all'ambiente;
• le relazioni sullo stato dell'ambiente (da pubblicare come minimo ogni 4 anni);
• dati sulle attività che incidono sull'ambiente;
• le autorizzazioni e gli accordi in materia di ambiente;
• gli studi sull'impatto ambientale e le valutazioni dei rischi.
Se il richiedente chiede all'autorità pubblica di mettere a disposizione le informazioni ambientali in una forma o in un formato specifici, l'autorità pubblica le mette a disposizione nei modi richiesti salvo se l'informazione è già pubblicamente disponibile o lo sarà in altra forma o formato. In questo caso il motivo del rifiuto è comunicato al richiedente entro il termine di un mese. Le autorità pubbliche compiono tutti gli sforzi ragionevoli per mantenere l'informazione ambientale in forme facilmente riproducibili e consultabili tramite mezzi elettronici e ne garantisce l'aggiornamento, la comparabilità e la precisione.
(Giuseppe Pagliani, capogruppo Pdl in Provincia)
* * *
Ed ecco, a stretto giro, la risposta dell'assessore provinciale all'ambiente
L’assessore chiarisce che la società Monte Querce acquistò il terreno con quell'obiettivo “ma non è mai stato depositato un progetto. Se lo facessero la risposta sarebbe negativa”. Forniremo al consigliere Pagliani ogni risposta richiesta nella lunga interrogazione che ha presentato, ma sin d'ora è bene dire che non è mai stato presentato formalmente un progetto per la realizzazione di una discarica di rifiuti speciali da parte della società Monte Querce. La società ha comprato l'area di cava, diversa anni fa, con quell'obiettivo. Progetti come quello di Monte Querce hanno le radici in anni in cui lo smaltimento era il principale problema della gestione dei rifiuti e gli operatori privati si attrezzavano, con aree ed infrastrutture, per svolgere questa attività. Ma molte cose sono cambiate e ad ogni modo non sono mai stati fatti accordi per dare seguito ad una simile iniziativa e se il progetto venisse depositato la risposta della Provincia e del Comune sarebbe negativa. Non ho problemi a dirlo pubblicamente.
La raccolta differenziata è cresciuta esponenzialmente, così come l'avvio a recupero di materia, che ora supera il 50% dei rifiuti raccolti. Sia la filiera pubblica del trattamento dei rifiuti che quella privata (con accordi fatti dalle singole imprese) hanno reso sempre meno necessario il ricorso allo smaltimento e pertanto, visto che questa Provincia ed i comuni hanno avviato un piano coordinato per portare al 70% la raccolta differenziata in quattro anni e che è in corso di elaborazione un piano regionale rifiuti che punta alla riduzione dei rifiuti da smaltire, non ha senso concepire ampliamenti delle discariche che vadano oltre al completamento di quanto già previsto negli strumenti urbanistici.
Il Comune di Carpineti, tra l'altro, ha approvato un ordine del giorno per "vincolare" le aree limitrofe alla discarica di Poiatica (tra le quali quella di Monte Querce) impedendo qualsiasi futuro ampliamento della discarica sulle aree di cava, che quindi saranno ripristinate senza conferimenti di rifiuti.
L'interessamento di Pagliani al tema della discarica di Poiatica arriva quando il giro di boa, anche grazie alle politiche della Provincia e dei comuni, è già stato compiuto e si inizia a vedere la conclusione dell'attività di discarica nel polo di Carpineti. Una volta definito lo scenario del piano regionale, la Provincia e gli enti locali reggiani saranno in grado di indicare il piano di completamento e fornire una data per la chiusura dell'impianto.
(Mirko Tutino, assessore provinciale all’ambiente)
Per l’interrogazione di Pagliani avete un Bignami per caso?…
(Commento firmato)