È di Civago, ha 24 anni, si chiama Davide Gaspari, suona divinamente il violino ed è entrato da poco a far parte dell’“European union youth orchestra” (Euyo), una vera fucina di talenti che riunisce sotto un unico corpo orchestrale i migliori giovani musicisti del continente. L’orchestra, fondata nel 1976 da Lionel e Joy Bryer, è formata da circa 140 suonatori (tra cui una quarantina di violini), che rappresentano tutti i 28 paesi dell’Unione europea. Ogni anno, alle audizioni partecipano tra più di 4000 candidati da tutta Europa.
Oltre a Davide, è stato selezionato anche un altro violinista, di Salerno, Roberto D’Auria. Resteranno nell’Euyo per un anno, prendendo parte a due tournée principali, ma anche a molti altri concerti e festival, che li porteranno sui palchi delle principali città europee.
La prima tournée, l’‘Euyo summer tour’, inizierà il 22 luglio per terminare il 29 agosto. Ne seguirà una in primavera.
Attualmente il giovane violinista di Civago sta frequentando anche il biennio di specializzazione al "Peri" di Reggio con i maestri Alessandro Ferrari e Francesco Manara, primo violino della Scala. Suona con l’Orchestra del Teatro Regio di Parma ed è stato ammesso all’Accademia di alto perfezionamento musicale Santa Cecilia di Portogruaro (Venezia), dove può studiare con uno dei più grandi violinisti viventi, Ilya Grubert.
Vincitore di numerosi concorsi, in giugno ha passato una selezione per il Tim (Torneo internazionale di musica) di Firenze e a luglio 2014 parteciperà alla finale a Parigi.
Nel frattempo, è riuscito anche a portare avanti l’università di marketing e organizzazione d’impresa.
Diverse orchestre, come la Cherubini di Riccardo Muti, la Sinfonica di Roma e la Sinfonica italiana, lo hanno contattato per delle collaborazioni, ma ha dovuto rifiutare per gli impegni già presi.
Così importanti traguardi già raggiunti, eppure la sua passione è nata quasi per caso e non prestissimo.
Davide, ti aspettavi di essere selezionato per la Euyo?
“No, non me l’aspettavo. Ho fatto le preselezioni all’Auditorium Rai di Torino nel novembre 2012, dove sono risultato unico finalista. Ero già contento di essere arrivato fin lì. Poi ho sostenuto la selezione finale a Roma, a gennaio. Mi hanno dato la risposta solo verso aprile: con mia grande gioia sono passato. Quasi non ci credevo. È stata una grandissima soddisfazione.
Stai per intraprendere la tua prima tournée con la Euyo, come ti senti?
Sono molto contento. Avrò la possibilità di suonare con grandi direttori nei teatri più importanti d’Europa. Saremo in Austria, Malta, Germania, Italia, Olanda.
Che repertorio proporrete?
Da Ravel a Prokofiev, Mussorgsky, Weber, Strawinsky e Berlioz.
Ma come e quando è iniziata la tua passione per il violino?
Ho iniziato tardi, a 15 anni. A Villa avevano creato una scuola di musica, con corsi anche a Case Bagatti. Si poteva scegliere tra chitarra e violino. Mio fratello aveva iniziato a studiare il violino. Io sapevo già suonare un po’ la chitarra, la suonavo tra i banchi del liceo con il prof. Gianni Bolzoni (musicista di "Anima montanara"), così ho scelto anch’io il violino.
Qual’è stato poi il tuo percorso?
Ho studiato con Ezio Bonicelli (ex-musicista degli Üstmamò) a Case Bagatti e al "Merulo" di Castelnovo, fino al 4° anno. Poi mi sono trasferito al Peri di Reggio, dove ho iniziato a studiare con Alessandro Ferrari. Il Peri per me è stato fondamentale, è una seconda casa, vivo praticamente lì. Ho trovato un ambiente molto bello, che mi ha permesso di esprimermi. Mi sono diplomato l’anno scorso, saltando qualche tappa.
Come sei riuscito a conciliare la musica con il liceo e poi l’università?
Quando facevo il liceo, avevo due o tre pomeriggi al conservatorio, studiavo fra un’ora e l’altra e anche un po’ in corriera. Ma avevo anche dei pomeriggi liberi. Poi mi sono iscritto all’università e per un po’ di tempo ho portato avanti entrambe le strade. Scegliere la musica era un po’ come buttarsi nel vuoto. È un mondo difficile. E poi ho scelto di dedicarmi alla musica. Spero di riuscire ad andare avanti.
Hai incontrato delle difficoltà?
Lo studio di uno strumento, fare il conservatorio, non è sicuramente facilissimo, richiede sforzo e passione, altrimenti non si riesce ad andare avanti. Quando facevo il "Merulo" partivo da Civago con la corriera alle 6 di mattina e tornavo alle 8 di sera. Se non avessi avuto una grande passione sarebbe stata dura a 15, 16 anni.
Nella tua scelta hai avuto il sostegno della tua famiglia?
Sì, i miei genitori mi hanno assecondato molto. Mi hanno consigliato e supportato nel realizzare il mio sogno. Devo ringraziarli, e devo ringraziare anche i miei zii, che mi hanno ospitato a Reggio, permettendomi di frequentare il "Peri" e continuano a ospitarmi anche ora.
Una famiglia di musicisti la tua?
No. Però, oltre a mio fratello, mio papà suona la fisarmonica, la chitarra e il clarinetto.
Cos’è la musica per te?
È come chiedere a uno sciatore cos’è per lui la neve... È importantissima, mi ha dato la possibilità di scoprire un mondo che non conoscevo e di fare un mestiere molto bello. Vivere di questa passione sarebbe il massimo.
Quante ore studi al giorno?
Dipende se ci sono concerti, esami, audizioni o concorsi importanti, in tal caso studio abbastanza, circa 5 o 6 ore al giorno. Se no, di media, 3 o 4.
Quale musica ti piace suonare e quale ascoltare?
Mi piace suonare musica classica di repertorio. Però ascolto un po’ di tutto. Non sono una di quelle persone che ascoltano solo un genere. La musica è bella tutta quando è bella.
Oltre alla musica, hai altre passioni?
Sì, la Juventus (ridendo, ndr).
Dopo questa tournée estiva, cosa ti aspetta?
In settembre sarò in Thailandia e in novembre in Spagna con l’Orchestra del Teatro Regio di Parma. Poi in primavera ci sarà la seconda tournée con la Euyo.
Per info sull’Euyo: http://www.euyo.org.uk
Conoscendoti, o meglio conoscendo direi bene, tuo papà, sono a dirti: bravo, veramente bravo. Complimenti. Ma i complimenti li voglio fare anche ai tuoi genitori ed a tutta la tua famiglia, che ho il piacere di conoscere, per il fondamento e la sollecitazione che ti hanno sempre dato.
(Gebo Senior)
Complimenti davvero a Davide, un grande talento può partire anche da Civago per arrivare al massimo obiettivo, un minimo di opportunità possono bastargli.
(Valerio Fioravanti)
Un grande in bocca al lupo al grande Davide! Ho avuto il piacere di essere accompagnato dal suono del tuo violino nelle bellissime arie e melodie di Bach ed Händel assieme ai ragazzi del “JSB quartet”, nonchè dalla cover di De Andrè “Nuvole Barocche”. Che il Maestro di Eisenach ti guidi e ti sorvegli nel tuo cammino che sicuramente sarà pieno di successi e soddisfazioni!
(Magisterandrew)
Complimenti e bravissimo Davide! Queste sono notizie che davvero ridanno fiducia e serenità. I migliori auspici per una splendida carriera!
(Paolo Comastri)
I nostri complimenti anche tramite Redacon. Questa bella notizia risolleva un po’ il morale in questo mondo smarrito, ci inorgoglisce tutti come montanari e civaghini in particolare. Pensando al silenzio di questa Valle dove nasce la musica del violino di Davide che si diffonde melodiosa in tutto il mondo, Civago sarà lì con te.
(Claudio Gaspari da Civago)
Meritevole e un grandi, grandi, grandi ai tuoi genitori!
(Valter Piacentini)
Grazie mille a tutti.
(Davide Gaspari)
Complimenti!
(Simona)
Complimenti a Davide! Fa sempre piacere venire a conoscenza di talenti nella nostra montagna!
(Laura Parisoli)
Complimenti a Davide e ai suoi genitori che lo hanno appoggiato in questo cammino. Noi di Civago sappiamo bene quanti sacrifici devono fare i ragazzi per andare a scuola e fare attività extrascolastiche. Ti penseremo e ci mancherai nelle serate di agosto quando chi “vorrà cantà” non troverà la tua disponibilità.
Speriamo in Franci. Ciao, a presto.
(Andrea Magnani)
Complimenti! Genitori speciali, una famiglia che si distingue. Complimenti a Davide che ha realizzato con sacrificio il suo sogno. Augurandoti tutto il bene che meriti.
(Antonella Toni)
Complimenti, sarà una straordinaria esperienza. In bocca al lupo!
(Mirko Ferrarini)