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Il “Team Lupo” ha festeggiato i 30 anni

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Torta 30 anni Team Lupo

(Tutte le immagini sono di Massimo Carpeggiani)

Un valzer di emozioni capace di riportarci, per una notte, all’epoca d’oro del rallysmo reggiano. Questa è stata la festa dedicata al Team Lupo nel trentennale della fondazione, andata in scena ieri sera al Fuego Ostery Pub di Carpineti, sotto la regia degli ideatori dell’evento, il Fans club La Giallina e Giampaolo Grimaldi.

Quando le notti magiche, per la gente dell’Appennino reggiano, erano quelle del rally di casa, la Nazionale era, senza discussioni, il Team Lupo: una scuderia nata per far correre un pilota speciale, Giuliano Maioli, ma in breve tempo capace di fare da straordinario volano al movimento rallystico locale. Dapprima infiammando un’intera comunità, subito identificatasi nelle gesta del talento di Castelnovo ne' Monti, poi portando in gara parecchi emuli dello stesso Maioli. Un’onda lunga che ha partorito un po’ tutti i piloti locali (e un’infinità di appassionati) non solo negli indimenticabili anni ottanta, ma ben oltre la metà degli anni novanta, quando la scuderia chiuse i battenti.

Un’onda che non si è mai dissolta del tutto, come ha dimostrato la serata-amarcord carpinetana: un evento da "tutto esaurito" (il parco del locale non avrebbe davvero potuto ospitare una persona in più), animato subito da un’atmosfera speciale – anche grazie alla presenza di diversi "cimeli storici", come alcuni caschi e tute dell’epoca - peraltro vivacizzata dalla brillante maestria del "direttore d’orchestra" Marino Marastoni (toccante il ricordo di Paolo Alessandrini, accolto con un grande applauso dai presenti).

La kermesse è stata un’alternanza di testimonianze dirette e di splendidi filmati dell’epoca (in parte forniti da Giovanni Maccioni e sapientemente montati da Daniele Bertolini). La parola è andata subito a Giuliano Maioli e non poteva essere direttamente: il campione ha dapprima voluto sottolineare come il Team Lupo abbia rappresentato una sorta di riscatto per un’intera comunità, poi si è soffermato su alcuni strepitosi aneddoti agonistici (come il duello con Borghi nell’edizione 1986 dell’Appennino reggiano, culminata con la prima delle due vittorie consecutive), rendendo poi omaggio ad Enzo Tondelli, anima della scuderia, navigatore decisamente sui generis (“Giuliano, le note non te le do, tanto la strada è sempre uguale: c’è un rettilineo e poi una curva e se ci sono due curve di fila è fatalità”) e poi insuperabile direttore sportivo del team.

Gianni Cerioli e Marco Vincenzi hanno ricordato come la scuderia li abbia accolti entrambi con spontanea amicizia e disponibilità, sebbene i due bravi piloti non provenissero dalla montagna reggiana. Giuseppe Giansoldati, indimenticabile interprete di grandi prestazioni sulla inseparabile A112, ha posto l’accento sulla passione (mai sopita) che lo ha spinto a correre e che ora è stata ereditata dal velocissimo nipote Marcello Nicoli.

Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento di Emanuele Arduini e Carlo Pellati: accomunati dalla passione per la meccanica e "innamorati" della loro auto - che preparavano con le loro mani di sera – quando in un incidente la macchina andò distrutta non si persero d’animo e la ricostruirono, riportandola nelle condizioni originali. Fausto Zannoni, uno dei migliori piloti usciti dal vivaio del Team Lupo, ha voluto ringraziare la scuderia, che ha rappresentato per lui il trampolino di lancio in versa una vita nel mondo dei motori, ricordando poi i test con Maioli, nel corso dei quali cercava di apprendere ogni minimo "segreto" dal maestro.

A rendere speciale la serata, poi, ci hanno pensato due tra i più forti rivali del Team Lupo: applausi a scena aperta per Francesco Ferretti, meglio noto come "Ragastas", che si è lasciato trasportare dai ricordi dei duelli con Maioli. Vivace l’intervento di Claudio Giovanardi, il modenese che vinse l’Appennino reggiano 1985 approfittando della squalifica – da lui stessa propiziata tramite reclamo – di Maioli (“Durante la gara mi sono trovato una trave grande così in strada e mi sono arrabbiato – eufemismo, ndr - perché io correvo da dilettante e non mi andava di rischiare la vita in quel modo; così, conoscendo il punto debole della Porsche di Giuliano, a fine gara abbiamo deciso di fare reclamo”). Persona di una grintosa e genuina simpatia, Giovanardi ha reso omaggio al Team Lupo a modo suo: “Io correvo per i fatti miei, ma se avessi avuto alle spalle una scuderia così avrei corso cinque anni più a lungo. E Maioli avrebbe vinto meno…”.

Dulcis in fundo, ecco lo storico primo presidente Romeo Ferrari. A lui è spettato il compito di ricordare i sacrifici (“Si lavorava sulla macchina di notte, spesso passando intere notte insonni”) ma anche le gioie e le soddisfazioni che l’avventura del Team Lupo ha saputo regalare a tutti i suoi componenti. Significativo il passaggio nel quale Ferrari ha ricordato che “abbiamo acquistato la Porsche con quote da diecimila lire, cosa che oggi nessuno potrebbe fare”, evocando l’enorme coinvolgimento che la scuderia seppe produrre sulla comunità (di fatto, il team contava sul supporto economico non solo di tante aziende, ma anche di moltissimi sostenitori). A lui l’ultima parola: “Stasera ognuno ha detto la sua, ma io voglio ricordare che abbiamo sempre vinto con macchine inferiori, e tutto per merito di Maioli. Se avessimo avuto macchine analoghe alla concorrenza, non ce ne sarebbe stato per nessuno…”.

Una stoccata con il sorriso sulle labbra. Di quelle che non sono solo figlie dell’amarcord: già, perché per qualche ora il Team Lupo è tornato in vita più che mai. Grazie ai suoi straordinari protagonisti ma anche a chi ha voluto riunirli in questa notte che non ci si dimenticherà tanto facilmente.

(Paolo Bellodi)

 

3 COMMENTS

  1. Anch’io pur non essendo un patito dei motori partecipavo con entusiasmo a questa grande avventura di sport automobilistico, perchè fatto in “casa” da nostri concittadini, neofiti rellisti, ma con tanta passione ed anche capacità ed abilità. Infatti, nonostante le condizione date, in poco tempo e con mezzi non sempre all’altezza, riuscirono ad imporsi in questo sport oltremodo difficile e complicato perchè, come si usava dire un tempo: “donne e motori gioie e dolori”. Ed ecco che, come dice il grande presidente Ferrari, l’abilità di Giuliano Maioli e aggiungo io, la generosità, l’ottimismo e la spregiudicatezza di Enzo Tondelli è la dimostrazione lampante che questo mix di coraggio, abilità ed intraprendenza ha dato risultati insperati anche se auspicati e desiderati. Desidero quindi esprimere agli organizzatori di questa serata un grande augurio ed un ringraziamento per avermi fatto ricordare anni quasi felici.

    (Sergio Tagliati)

    • Firma - sergiotagliati
  2. Inestimabile scuola di valori, di amicizia, di spirito di gruppo, di sacrifici e “del volere è potere”.
    Gente vera, per davvero. Grazie, davvero grazie a tutti loro perchè questi valori sono stati il trampolino di lancio per quello che sarebbe stato il mio futuro in Ferrari e non solo. Non è retorica e ancor meno un pensiero di circostanza, ma in più di un occasione, guardando con immensa soddisfazione al presente, la mente ritorna al quel passato e immediatamente ringrazia. Bravi, anzi bravissimi anche tutti gli amici del Fans Club La Giallina che con tanta passione e impegno ci hanno fatto rivivere emozioni mai dimenticate. Grazie. Non perdiamoci di vista.

    (Fausto Zannoni)

    • Firma - Fausto Zannoni
  3. Buon pomeriggio, sono Daniele Bertolini (Fans Club la Giallina). Grazie mille a voi per aver scritto un pezzo di storia rallystica reggiana e non indelebile! Grazie a tutti per la partecipazione. Ben detto Fausto, non perdiamoci di vista! Vi aspetteremo quindo alla seconda edizione della “Notte del rallysmo reggiano” a Febbraio 2014.

    (Daniele Bertolini)

    • Firma - Daniele Bertolini