Dalla casa protetta di Cereggio di Ramiseto riceviamo la seguente segnalazione: "Come ogni anno, da maggio a ottobre, ogni 13 del mese la preziosa statua della Madonna Pellegrina di Fatima si sposta da una parrocchia all’altra del Vicariato di S. Maria Maddalena. E sabato 13 luglio, proveniente dalla parrocchia di Cinquecerri, arriverà anche da noi, alla Casa protetta “Oasi San Francesco”. Alle ore 21 sarà portata in processione partendo dalla chiesa di Cereggio fino alla cappella della Casa protetta dove i fedeli delle circa 40 parrocchie del vicariato reciteranno insieme a noi il Rosario e la meditazione mariana. Dopo le celebrazioni tutti i devoti della Madonnina saranno invitati sotto al porticato della Casa protetta per godere di un piccolo rinfresco preparato dal nostro personale. La Madonnina resterà presso la nostra cappella per un mese e chiunque vorrà venire a trovarla o a recitare il Rosario pomeridiano con le nostre suore sarà il benvenuto".
E’ una delle belle tradizioni del nostro Appennino che noi abbiamo ereditato e che dobbiamo mantenere e tramandare ai giovani del nostro territorio. Mio padre, pur essendo uomo poco praticante, era molto affezionato alla Madonna Pellegrina e mi raccontava come venivano addobbate le case e cosparse di fiori le strade dove transitava la Madonna portata a spalla e da un paese all’altro veniva caricata su un carro trainato dalle mucche.
(Lino Franzini)
Ho assistito in aprile a Madrid alla processione della Virgen de la Cabeza della Iglesia de San Gines: la statua, adagiata su un baldacchino, era portata a spalla da una moltitudine di persone festose che, accompagnate dalla banda, cantavano l’inno de la Virgen, insieme alla gente presente. Il corteo era composto da dame con la mantiglia che appartenevano a quella congregazione, dal parroco, da fedeli che portavano diversi confaloni e da tanta, tanta gente. C’era un clima di festa e le case erano tutte addobbate per l’occasione con drappi di mille colori. La processione ha attraversato Calle Mayor fino ad arrivare a Puerta del Sol, per poi tornare alla Chiesa, dove, a conclusione della cerimonia, la banda ha suonato l’inno spagnolo. Mi sono davvero emozionata, perché c’era gioia e traspariva la devozione delle tante persone presenti. Spero che tutto ciò continui nel tempo, anche a casa nostra.
(MC)