I condomini di Via Fontanaguidia, 2 di Castelnovo ne' Monti (due attività commerciali, 20 persone e 3 famiglie che alloggiano periodicamente) si trovano ancora fuori delle loro abitazioni dopo l’evento sismico del 21/06/2013.
Sentono solo amarezza e delusione dopo l’incontro di giovedì 4/07/2013 avvenuto nella sala consiliare con la presenza del sindaco di Castelnovo ne' Monti.
Quest’ultimo, infatti, ha consegnato loro l’esito del primo sopralluogo effettuato dalla Protezione civile nel quale si riporta che l’edificio non evidenzia danni strutturali ma solo ai tamponamenti come è ben visibile anche da qualsiasi profano.
In sintesi la conclusione del sindaco è stata quella di consigliare l’assunzione privata di un ingegnere strutturale e di un geologo affinchè possano predisporre idonee perizie in tempi brevi.
Quindi nessun aiuto né materiale né psicologico ma solo un intuitivo e chiaro messaggio “arrangiatevi voi”.
I condomini nel 1991 e 1992 acquistarono le locazioni da La Betulla Soc. Coop.R.L. con sede in Reggio Emilia e certamente non sono responsabili di errori di progettazione, di costruzione e tanto meno del rilascio di concessioni edilizie!
Ora si trovano soli a lottare contro… il sisma!
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La risposta dell'Amministrazione comunale
E' con un certo stupore che abbiamo letto stamane l’articolo intitolato “Siamo ancora fuori casa”. Vorremmo riassumere brevemente quanto successo dopo il sisma del 21 giugno, la cui scossa principale è stata alle ore 12,33. Dopo solo pochi minuti i Vigili del fuoco sono tempestivamente intervenuti alla palazzina di via Fontanaguidia. L’intervento coordinato di Vigili del fuoco, Carabinieri, Protezione civile (con volontari delle associazioni Alpini, Croce verde, etc.) e dei tecnici comunali è stato effettuato nel medesimo pomeriggio, ed è stato imposto ai residenti lo sgombero immediato in via cautelativa della palazzina. E’ stato accertato nel giro di poche ore che le 19 persone che abitualmente abitano la palazzina (che comprende 11 appartamenti e 2 negozi) avevano già trovato una sistemazione alternativa per la notte, per cui l’edificio è stato transennato e ne è stata dichiarata l’inagibilità. Il coordinamento delle forze dell’ordine (Carabinieri, Polizia Municipale, Vigili del Fuoco) e dei volontari della Croce Verde ha permesso la sorveglianza degli accessi alla palazzina nella notte fra il 21 ed il 22 per evitare spiacevoli episodi di “sciacallaggio”. Il 22 giugno è stata emessa l’apposita ordinanza sindacale di sgombero e divieto d’uso dell’immobile.
A seguito dell’ordinanza il Comune ha immediatamente richiesto alla Protezione civile provinciale e regionale la collaborazione per il sopralluogo di verifica dell’immobile danneggiato e degli altri che avevano subito lesioni nel territorio comunale. Nei giorni successivi i Vigili del Fuoco hanno permesso agli inquilini di entrare a turno nei locali della palazzina per prelevare dagli appartamenti e dai negozi gli effetti personali e di valore. Il 25 giugno i tecnici della Protezione civile regionale, con la collaborazione del Comune, hanno svolto il sopralluogo di verifica in ogni parte dell’edificio di via Fontanaguidia, confermando l’inagibilità dell’immobile. I tecnici hanno aggiunto che le poche parti strutturali (in cemento armato) visibili non presentavano lesioni: quelle più evidenti interessano invece mura di tamponamento. Su richiesta del Comune, la Protezione Civile regionale ha dichiarato la propria disponibilità all’attivazione di un apposito fondo per contribuire alle spese degli alloggi sostitutivi per un periodo massimo di tre mesi. Sempre su richiesta dell’amministrazione comunale i tecnici della Protezione civile e del Servizio tecnico di bacino hanno chiarito che nell’immediato è necessario effettuare una dettagliata mappatura delle lesioni del fabbricato e provvedere alle verifiche geologiche e strutturali che chiariscano la dinamica di risposta del fabbricato alle sollecitazioni sismiche.
Quindi, in data 4 luglio si è svolto un incontro fra l’Amministrazione comunale ed i proprietari della palazzina nel corso del quale sono stati chiariti i vari aspetti del problema in un rapporto di collaborazione e condivisione del percorso, specificato fra l’altro da una apposita ulteriore ordinanza. Nello stesso incontro è stato anche chiarito che l’amministrazione comunale si sta adoperando per il riconoscimento dello stato di calamità naturale, già previsto per la regione Toscana. In tal caso le spese per le indagini geologiche e i ripristini sostenute dai privati verranno rimborsate in base a quanto sarà previsto nelle ordinanze attuative dello stato di calamità. Nel frattempo l’amministrazione comunale sta verificando anche la possibilità di ottenere dalla Regione Emilia-Romagna un apposito contributo per le indagini geologiche. Le indagini e le verifiche strutturali finalizzate al ripristino delle agibilità, anche parziali, sono state peraltro già imposte e in parte eseguite da proprietari di altri immobili che hanno subito lesioni. Da questi elementi crediamo che emerga come l’amministrazione comunale non abbia assolutamente “abbandonato al proprio destino” questi nostri concittadini. Facciamo infine presente che al momento non risultano accertati errori di progettazione e/o di costruzione, né tantomeno di rilascio di concessioni edilizie.
(L'Amministrazione comunale di Castelnovo ne' Monti)
Purtroppo dopo il terremoto dell’Emilia e forse anche dell’Aquila è emerso in modo evidente che, in caso di calamità naturale ognuno dovrà arrangiarsi da solo. Si è passati in 30 anni (vedi Irpinia) da contributi a fondo perduto, a pioggia, a niente a nessuno o quasi. E’ una vergogna.
(Alex G.)
Esempio di Comune al servizio del cittadino che paga tasse a non finire! Ringraziamo le nostre istituzioni!
(Roberto)
Stesso discorso per la messa in sicurezza della “torretta” di Castelnovo vecchio, dove i condomini sono stati invitati a provvedere a totale spese loro alla messa in sicurezza della strutture, e va bene, ma invitati a farlo anche alla svelta.
(Un condomino)
Premetto che conosco i fatti solo per come descritti in questo articolo (manca la controparte che penso non tarderà a dare spiegazione), ma io penso che in un caso eccezionale come questo il Comune debba almeno mettere a disposizione i propri tecnici a titolo di consulenza, poi è logico che i lavori di ristrutturazione saranno a carico dei proprietari. Lavori che magari la stessa impresa costruttrice (se ancora esistente) potrebbe farsi carico. Così, anche per rifarsi…
(DC)
Siamo in Italia e si capisce tutto.
(Lettore)
Se non è dichiarato lo stato di calamità naturale Stato e Comuni non intervengono. Vi consiglio di munirvi del miglior strutturista sul mercato, di un buon geologo e pure di un buon avvocato. Non dico altro, credo ci siamo capiti…
(commento firmato)
I condomini invitano colui/colei che a nome dell’Amministrazione comunale ha ritenuto opportuno riassumere quanto cronologicamente è avvenuto dal 21/06/2013 a leggersi o rileggersi l’ordinanza 107/2013 prot. 9683 del 3/07/2013 che è stata loro consegnata nell’assemblea del 4/07/2013. Affinché anche i lettori di Redacon possano rendersene conto citiamo pag. 3/5:
“…Ai Sig.ri condomini in elenco, a ciascuno per la rispettiva quota di proprietà e in solido tra loro, alla amministratrice condominiale:
1- di affidare immediatamente apposito incarico ad un geologo abilitato, al fine di predisporre entro 15 giorni, idonea perizia geologica-sismica…
2- di affidare immediatamente apposito incarico ad un ingegnere strutturista abilitato, al fine di predisporre entro 30 giorni, idonea perizia di analisi della struttura, secondo i contenuti minimi…
3- di comunicare al sindaco, entro due giorni, i nominativi relativi ai punti 1 e 2…”.
Questo non significa “abbandonare al proprio destino”?
(I condomini di via Fontanaguidia 2)
Leggendo l’ordinanza non sembra che il Comune si stia dando da fare per la realizzazione di sondaggi geologici che a quanto pare sono a carico dei condomini e poi sinceramente trovo ridicole le tempistiche. Entro30 gg il progettista incaricato deve consegnare la relazione quando, per ottenere il progetto dell’edificio dall’archivio comunale sono necessari diversi giorni (fino a 30!). Stiamo rasentando il ridicolo!
(Un cittadino vicino ai “terremotati”)
Premesso che unitamente all’attività commerciale di Rossi ed all’immobile di proprietà del signor Ferrari sono colui che ha riportato i danni più rilevanti nel mio appartamento mi sembra, vista l’anomalia della situazione venutasi a creare – unica palazzina a Castelnovo ad essere dichiarata inagibile sebbene dovesse già rispettare rigide norne antisismiche (anno costruzione 1991) – quantomeno fuori luogo e precoce sentenziare che al momento si possano escludere errori di progettazione che possano aver contribuito al collasso della palazzina sull’intero primo piano. Contrariamente a quanto affermato nelle ultime righe della replica della Amministrazione comunale. In merito a quest’ultimo punto alcuni di noi hanno una teoria che spero possa trovare riscontro dalle indagini che verrano svolte. Voglio solo che tutti i concittadini sappiano che nel progetto iniziale all’ultimo piano erano previsti due stenditoi mentre invece hanno costruito due appartamenti, spero rifacendo i conti strutturali adeguati alla variante effettuata. Sono perciò doverose le verifiche del caso ed una analisi più approfondita prima di emettere qualsiasi considerazione in merito a questo spinoso caso.
(Giorgio Iattici )
Ho dato indicazione di convocare per sabato 13 luglio, alle ore 9, un incontro in Municipio con tutti i residenti della palazzina di via Fontanaguidia per un aggiornamento in merito alle iniziative intraprese in diverse sedi per raggiungere la concessione dello stato di calamità ed anche su quelle inerenti le perizie e le analisi geologiche e strutturali. Sono convinto che in questo incontro potremo arrivare a chiarire quelli che mi sembrano dei fraintendimenti e malintesi. Ovviamente il nostro impegno è teso a far sì che le spese per gli studi e poi per i lavori che saranno necessari prima di poter rientrare nei locali della palazzina siano rimborsate ai proprietari, ma non è pensabile che in una situazione come quella che si è venuta a creare a seguito della scossa del 21 giugno, a causa della quale oltre alla palazzina di via Fontanaguidia sono stati registrati danni in numerose altre strutture, sia il Comune a farsi direttamente carico degli interventi necessari. Il passaggio cruciale resta la dichiarazione dello stato di calamità anche per il versante emiliano, pesantemente coinvolto dal sisma, e per la quale siamo al lavoro fin dai giorni seguenti alla scossa, così come per la concessione di contributi della Protezione civile regionale.
(Gian Luca Marconi)
La parte tecnica dell’incontro avvenuto in Comune si è dimostrata inutile e ricca di imprecisioni che un professionista non può commettere. Ennesima delusione!
(—)
Classica risposta da politico medio italiano. Salvare l’apparenza senza conoscere il verbo fare!
(Berra)
Cosa si intende quando si dice che la parte tecnica si è dimostrata inutile e ricca di imprecisioni che un professionista non può commettere? E se lecito quale ruolo avrebbe in tutta questa storia il professionista in oggetto?
(Marco)