Riceviamo e pubblichiamo.
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Sdegno tra la popolazione vettese per lo scempio voluto personalmente dal sindaco di tagliare a terra la bella siepe che delimitava l’arena estiva del comune e la strada comunale di transito per la chiesa parrocchiale e l’antico borgo del castello. Era una privacy sacrosanta che isolava una struttura estiva dal passaggio delle macchine e dalle luci notturne da esse prodotte, proteggeva da rumori e suoni la casa di riposo per anziani, proteggeva dalle correnti d’aria, non disperdeva sonorità vocale e, la cosa importante, dava un senso di privato da godere per qualsiasi manifestazione si dovesse svolgere.
Ora per quello scempio sulla quella strada resta un pugno allo stomaco: uno spazio vuoto tra due splendide siepi che davano continuità a tutto il percorso dal centro del paese sino alla chiesa parrocchiale.
Non esistono spiegazioni. In Comune non sanno cosa rispondere. Si dice solamente: volontà del sindaco. Sig. sindaco, le vorremmo ricordare che le cose comunali sono anzitutto dei cittadini che lei deve amministrare rispettando la loro volontà e i loro pareri. Forse il sindaco voleva dare visibilità persino dalla strada, agli eventi estivi da lei programmati per il suo ultimo anno di mandato e lasciare così, a suo parere, un buon ricordo per i posteri.
Questi eventi cosi onerosi per le povere casse del Comune, dopo lo scandalo del ragioniere di cui è la prima responsabile, provocano fra la popolazione solamente sdegno e repulsione. Se si andava a chiedere di chiudere le buche delle strade o altro diceva candidamente che non ci sono soldi; e ora, sdegnati, valutiamo una spesa di numerosi euro per le orchestre da lei ingaggiate.
Sig. sindaco, ne facevamo a meno, volevamo solamente un’amministrazione che sapesse accogliere le esigenze dei singoli cittadini e che lavorasse per il bene del nostro Comune, non contro. Vedi diga di Vetto e…. altro.
(Giovanni Ferrari, Vetto)
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Nota di rettifica - 6 luglio 2013 ore 10,30
Per un malaugurato errore di battitura il nome dell'autore che compariva nel riassunto, qui in calce correttamente indicato in GiovannI Ferrari, è sfuggito come GiovannA Ferrari. Ci scusiamo con gli interessati e con i lettori.
(red)