La puntura di zecca è un evento piuttosto frequente soprattutto nella stagione calda. In poco più di 10 anni più di 1700 persone si sono recate al pronto soccorso dell’ospedale di Castelnovo ne' Monti a causa di punture di zecca e sicuramente molte di più sono state punte ma, ormai esperte, hanno estratto da sole il parassita dalla cute.
Le zecche
Le zecche sono parassiti, che si nutrono del sangue degli animali e dell’uomo e che si trovano principalmente in zone umide in collina o in prima montagna, in particolare nelle aree boschive ed incolte esposte a nord. La specie più diffusa nel nostro territorio è la Ixodes ricinus. Per trovare un ospite su cui nutrirsi le zecche attendono sulla vegetazione il passaggio di un animale e ne rilevano la presenza attraverso stimoli fisici e chimici (calore, odore). Quando il potenziale ospite viene a contatto con la zecca, questa aderisce ai peli, alla cute o agli abiti e attende che questi sia in una situazione di riposo per iniziare il suo pasto. La “puntura” di zecca è molto diversa da quella di altri insetti, come ad esempio la zanzara, infatti avviene in tempi piuttosto lunghi ed è generalmente indolore.
Rischi
I rischi della puntura di zecca derivano soprattutto dalla possibilità che durante la puntura questa possa, seppur raramente, trasmettere virus o batteri acquisiti con il precedente passaggio su altri animali. Nel nostro territorio il principale rischio del morso di zecca è costituito dalla trasmissione della malattia di Lyme, mentre nelle aree alpine questa può trasmettere anche l’encefalite da zecche (TBE).
La malattia di Lyme si manifesta all'inizio con un caratteristico eritema cutaneo, un arrossamento della pelle che dal punto del morso di zecca si allarga verso l’esterno fino a raggiungere grandi dimensioni.
L’eritema può essere accompagnato da segni e sintomi aspecifici, come ad esempio: ingrossamento dei linfonodi, febbre, cefalea, dolore alle articolazioni, ai muscoli, debolezza o malessere generale. Nel giro di qualche settimana l’arrossamento regredisce, mentre i dolori articolari e la debolezza possono durare per mesi.
È fondamentale riconoscere la malattia di Lyme in questa fase precoce, poiché un’adeguata terapia antibiotica permette di bloccarne l’evoluzione verso gli stadi più invasivi e pericolosi.
Come prevenire le punture
Se ci si reca in zone a rischio per la presenza di zecche, ad esempio si raccomanda di:
- utilizzare un abbigliamento appropriato che copra il più possibile il corpo;
- usare un repellente per insetti;
- camminare al centro dei sentieri, non sedersi o rotolarsi sull’erba e di evitare le zone con vegetazione folta;
- al ritorno a casa, esaminare attentamente il proprio corpo, in particolare le zone preferite dalle zecche (gambe, inguine, ombelico, ascelle, dietro le ginocchia, collo e testa). Sulla cute la zecca appare come un corpuscolo scuro o come una piccola crosta che non si riesce ad allontanare; l’uso di una lente di ingrandimento può aiutare il riconoscimento soprattutto nel caso di larve e ninfe.
Oltre alle zecche è bene cercare anche gli effetti del morso, che si presenta come un piccolo rigonfiamento arrossato e con un avvallamento centrale dove nel tempo si formerà una crosta.
Come rimuovere una zecca
Se vengono trovate zecche sulla pelle vanno prontamente rimosse. Il rischio di trasmissione della malattia di Lyme diventa elevato solo se la zecca infetta viene lasciata sulla cute per più di 24-48 ore. Per una corretta rimozione delle zecche si raccomanda di:
- non utilizzare sostanze chimiche o calore e non schiacciare la zecca;
- non toccare la zecca con le mani nude per evitare il rischio di contagio attraverso eventuali lesioni della pelle; se disponibili, indossare un paio di guanti;
- afferrare quindi la zecca quanto più possibile vicino alla superficie della pelle con un paio di pinzette a punta sottile, avendo cura di non stringere troppo per non rompere il rostro o parte della testa del parassita. La zecca va estratta tirando delicatamente verso l’alto in modo continuo, senza strappi e rotazioni ed eliminata bruciandola o gettandola nel water dopo averla avvolta in un foglio di carta igienica;
- al termine dell’operazione lavare la ferita con acqua tiepida e sapone e, subito dopo, disinfettarla e lavarsi le mani. Non utilizzare disinfettanti colorati che potrebbero mascherare la comparsa di un eritema.
Dopo l’estrazione, una minima parte del rostro può restare nella ferita. Il residuo non è pericoloso e solitamente viene eliminato spontaneamente nel giro di un paio di giorni oppure lo si può estrarre con l’ausilio della punta di un ago da iniezione sterile.
Nel caso di puntura di zecca è importante verificare la copertura della vaccinazione antitetanica e consultare il medico di medicina generale per l’eventuale richiamo vaccinale.
Dopo la rimozione della zecca, occorre porre particolare attenzione alla comparsa di Eritema Cronico Migrante o degli altri sintomi prima descritti, per i successivi 30-40 giorni.
Non si devono assumere di propria iniziativa antibiotici, in quanto possono mascherare eventuali segni di malattia e rendere più complicata la diagnosi. In caso di riscontro di eritema o di altri sintomi e per ogni dubbio rivolgersi al proprio medico di medicina generale.
Nel caso in cui, per altri motivi di salute, si rendesse necessario iniziare un trattamento antibiotico, va informato il proprio medico del morso avvenuto, in modo di ricorrere a farmaci per i quali sia stata dimostrata l’efficacia nel trattamento della malattia di Lyme.
Come proteggere gli animali da compagnia
Come l’uomo, anche cani e gatti possono essere vittime delle punture di zecca, seppure la trasmissione di malattie agli animali attraverso le zecche sia, nei nostri territori, poco frequente.
Per tutelare la salute del proprio animale da compagnia si consiglia di proteggerlo durante il periodo primaverile ed estivo, in particolare se vive all’aperto, attraverso l’uso preventivo di sostanze repellenti. Per la scelta del trattamento si consiglia di rivolgersi al proprio veterinario di fiducia per ottenere indicazioni sul prodotto più efficace da utilizzare.
Si raccomanda inoltre di ispezionare giornalmente gli animali da compagnia, in particolare se vivono all’aperto, e rimuovere eventuali parassiti con le stesse modalità indicate per l’uomo: nel cane le zecche si localizzano di preferenza sul muso, sulle orecchie e sulla testa.
Ci sono una sacco di insetti che arrivano da altri continenti, causa l’innaturale scambio di merci e di persone: dai container di La Spezia ho visto uscire uno scorpione africano ancora vivo, altri hanno visto qualche serpente. Poi ci sono virus, batteri e parassiti vari che viaggiano in aereo e in nave. Lo scenario di oggi è molto preoccupante ma pochi ci pensano.
(Dantes)
Molto interessante questo vademecum sulle zecche, animaletti ripugnanti e anche pericolosi, oltre che molto frequenti nelle campagne e nei giardini. Da oggi cercherò di ricordarmi, ogni volta che vado tra i cespugli del giardino, di guardare bene se qualcuna non mi si è posata addosso. Grazie per le informazioni!
(Paola Agostini)
Ma nessuno paga per i danni arrecati dalle zecche portate da caprioli e affini che una volta non esistevano sul nostro Appennino?
(Giuseppe Vecchi)