"Si è appena conclusa a Valestra di Carpineti la 57^ adunata provinciale della sezione Ana di Reggio Emilia. Indubbiamente una festa, come peraltro avviene sempre quando gli alpini si incontrano, sia essa una ricorrenza del gruppo o l’adunata nazionale. Stupendo poi il 'donarsi' con gioia alla collettività con ore di lavoro dedicate ai bisogni della comunità ospitante.". E' l'introduzione di una nota che ci mandano Paolo Comastri, alpino associato Ana sezione Reggio, gruppo di Castelnovo ne' Monti, Stefano Pisi, alpino associato Ana sezione Reggio, gruppo di Montecchio Emilia, Piero Sassi, associato, ex segretario sezionale per svariati anni e redattore "Alpino reggiano".
"Peccato, davvero, che da questo solenne giorno, da questa 57^ adunata provinciale emerga nitidissima, ma purtroppo sgradevole, una nota stonata, stridente, rappresentata dal fatto che a capo della sezione Ana di Reggio Emilia ci sia un alpino condannato, con sentenza patteggiata, per reati penali ad una pena detentiva e pecuniaria. Nulla di personale nei suoi confronti, nonostante e nostro malgrado si voglia pervicacemente accreditare questa a dir poco fantasiosa versione, ma logica, buon senso e soprattutto rispetto nei confronti degli ideali e dei valori insiti nel Cappello Alpino e in tutti gli alpini avrebbero imposto di evitare nel modo più chiaro ed assoluto un coinvolgimento dell’associazione in queste sue vicende giudiziarie personali che tali sono e che tali comunque ed in ogni caso dovevano rimanere. Questo, purtroppo, non è avvenuto e, che piaccia o no, il rammarico al riguardo è davvero grande".
Continuano i tre: "Rincrescimento che si trasforma in delusione e soprattutto amarezza nel momento in cui l’ex presidente nazionale Corrado Perona, peraltro da noi sollecitato su questa vicenda, ha definito il dott. Schenetti un 'galantuomo' per non essersi dimesso. Scrive il sopramenzionato ex presidente nazionale che “…ci sono reati che comportano evidenti giudizi sui valori morali dell’individuo; ce ne sono invece altri che in realtà evidenziano piccole leggerezze, dimenticanze o disattenzioni e che comunque non comportano un giudizio morale negativo dal punto di vista associativo…".
Però: "Ma chi è Perona per sostituirsi alle leggi della Stato italiano con una personale, ed a nostro avviso, opinabilissima morale? Una condanna per reati penali, si sottolinea penali, certamente patteggiata ma proprio per questo definitiva e inappellabile, a 9 mesi di reclusione e 440 euro di ammenda non conta nulla? Men che meno da un punto di vista associativo? E l’articolo 36 dello statuto nazionale (http://www.ana.it/page/lo-statuto-) che prevede tutta una serie di provvedimenti disciplinari che vanno dall’ammonizione scritta fino alla radiazione, in questo caso possibile '…a seguito di condanna penale definitiva per delitto non colposo ritenuta incompatibile con l’appartenenza all’associazione..' ed è il caso della sezione di Reggio, per chi deve valere od a chi e per cosa deve essere applicato? A chi, forse, non può essere gratificato dalla patente di 'galantuomo' rilasciata da un ex ma all’epoca, presidente nazionale in carica?".
Ancora Comastri, Pici e Sassi: "Proprio in questi giorni la ministra Josefa Idem si è dovuta dimettere dall’incarico in seguito ad accertate irregolarità amministrative (amministrative!), relative ad un immobile a lei riferito. Un presidente di una sezione provinciale dell’Ana, colpito da condanna per reati penali (penali!), seppur per vicende sue personali che con l’Ana non c’entrano nulla, non si sente in dovere di rassegnare le dimissioni dalla carica ricoperta nell’associazione? I sacri Valori ed Ideali insiti nella storia e nel dna degli alpini crediamo imporrebbero una condotta adamantina, un modo cristallino di gestire e soprattutto interpretare ruoli dirigenziali; purtroppo, con profondo dolore ed altrettanta amarezza, non ci pare di intravvedere nulla di tutto ciò".
La lotteria per la solidarietà alpina
"E sempre a proposito di giusto approccio a determinate questioni e conseguenti atteggiamenti: in occasione della 57^ adunata provinciale di Valestra è stata organizzata una lotteria per la 'solidarietà alpina'. Gran bella iniziativa davvero, questa della solidarietà; tuttavia per organizzare una lotteria occorre adempiere a tutta una serie di incombenze burocratiche e legislative per ottenere dalle competenti autorità (il comune dove dovrebbe svolgersi il concorso a premi, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, la Prefettura della provincia competente, l’Agenzia delle entrate) il nulla osta. La Prefettura di Reggio Emilia, l’Agenzia delle dogane e dei monopoli (il Comune di Carpineti ancora non ha fatto pervenire la risposta), da noi formalmente interpellate, hanno risposto che nulla al riguardo della lotteria di Valestra risulta loro agli atti. Siamo a dir poco sconcertati. Il donarsi agli altri, l’aiutare i 'fratelli bisognosi', come peraltro ha giustamente sottolineato a Valestra il dott. Schenetti, non esenta e dispensa dalla scrupolosa osservanza di leggi e normative. A maggior ragione se si indossa quell’altissimo simbolo rappresentato dal Cappello Alpino".
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Solidarietà agli alpini Pisi, Comastri, Sassi e a tutti i loro compagni che la pensano allo stesso modo… Io credo che da un anno e mezzo a questa parte l’ANA di Reggio Emilia subisca un vero e proprio abuso di potere, di un’arroganza devastante ma che, come scrissi amaramente a commento di un altro post sulla stessa vicenda, rimane in linea con ciò che avviene in questo Paese allo sbando, dalla doppia morale: le persone che sbagliano e si dimettono, come è giusto che sia, vengono massacrate, quelli con condanne gravi sul groppone continuano a spadroneggiare e influire sulla vita pubblica del Paese! Quindi cari Pisi, Comastri e Sassi non andate oltre, perchè prima o poi vi potreste beccare dei “moralisti” (?) da parte di un Giuliano Ferrara qualsiasi!
(Mauro Pigozzi)
Avevo paura di essere una voce fuori dal coro quando inviai un mio commento critico dopo la rielezione del signor Schenetti a segretario degli Alpini, ma vedo che non ero il solo a pensare che alla guida di un corpo, che si è dimostrato sempre senza macchia alcuna, venisse eletta una persona condannata per un reato, certamente non dei più gravi, ma che è pur sempre un reato. Quindi congratulazioni a tutti gli amici che dissentono, una volta tanto, dalle imposizioni dall’alto senza paura di essere tacciati di demagogia o di coloro ai quali non va mai bene nulla. La libertà, conquistata con tanto sacrificio, serve anche a questo, ad esprimere liberamente il proprio dissenso dai diktat del potere.
(Beppe Bonicelli)
Dal duo di Piadena siamo arrivati al trio Lescano di cui uno non alpino e non facente parte della struttura ormai da decenni. Mi pare di ravvedere un’assoluta acredine nei confronti del presidente attuale, pur dicendo che non c’è nulla di personale, per giungere a conclusioni in merito alla sottoscrizione il cui ricavato netto spese é stato devoluto in beneficenza e alla P.C. Ana per meglio consentirle di svolgere le proprie attività. A tal scopo si fa notare che domenica dopo Valestra una squadra é partita per montare tende in quel di Sassalbo e ieri si é andati a Rimini: non al mare, ma a sbadilare fango da cantine. Questo continuo stillicidio di critiche distruttutive al solo scopo di seminare odii e dubbi tra gli alpini e nella pubblica opinione nei confronti dell’associazione e del suo presidente appare del tutto ingiustificata o motivata da altri fini non palesati. Colgo l’occasione per ricordare che il signor Comastri ed il signor Pisi sono invitati per lunedì sera 1° luglio presso la sezione onde chiarire l’esatta portata della situazione. Infine, e concludo, tanta energia e solerzia potrebbe essere indirizzata non a sterili polemiche ma a fare quel che loro sostengono essere da “veri alpini” nei confronti della società, cosa che non mi risulta abbiano fatto negli ultimi tempi.
(Ettore Benassi)
Eppure basterebbe così poco tirarsi umilmente indietro quando si capisce di essere d’imbarazzo. Pure se la “colpa” fosse minima o al limite anche inesistente, però suscettibile di provocare discussioni, divisioni e polemiche (come del caso). Non va di moda. Ma, almeno tra gli alpini, pensavo che queste cose non potessero “passare”; invece ti becchi del moralista, del telebano o via dicendo. Che si educa più a fare, verrebbe da dire? Gli educatori in quanto tali, per il fatto stesso che ti insegnano limiti, regole e opportunità, sono anch’essi tutti da rottamare, allora. Anche questa sezione dimostra così, molto semplicemente, di adeguarsi a come va il mondo. Tutte le buone azioni fatte, in corso e future non c’entrano nulla, non mettono il segno “+” rispetto a questa vicenda come se si trattasse di mettere insieme un bilancio. Abbiamo bisogno di esempi, non di giustificazioni (magari anche valide, ma nel discorso che si sta facendo questo alla fine risulta solo un particolare di contorno). Questo – vedendo le cose “da fuori”, se mi è concesso esprimere un parere – il mio modesto punto di vista.
(Mulo)
Il commento del consigliere della sezione Ana di Reggio Emilia Ettore Benassi palesa davvero una sbalorditiva e certamente non di meno deludente penuria di seri e circostanziati ragionamenti; contro questa sconcertante assenza di argomenti deve avere evidentemente lottato ma, come chiunque dotato di un barlume di intelligenza crediamo possa constatare, per l’ennesima volta ha perso. Per quanto poi attiene alla convocazione via Redacon, non figurando tra i maggiordomi o peggio tra i servi sciocchi del sig. Benassi, le respingiamo al mittente. In questo modo e con questi sistemi, se lo desidera, convochi pure i suoi domestici, non i sottoscritti.
(Paolo Comastri, Stefano Pisi, Piero Sassi)
P.S. – La lotteria allora è regolare oppure no?
Penso che chi passa a frasi offensive non meriti nulla. Mi risulta che la convocazione non sia mediante Redacon ma altri mezzi più ufficiali.
(Ettore Benassi)
Chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra! Mi sembra una polemica assurda, soprattutto quella sulla lotteria. Io valuterei il lavoro degli alpini per quello che fanno gli alpini! Non sono alpino ma solo amico, iscritto però alla Protezione civile, attraverso la quale ho dato la mia parte a chi aveva bisogno. Questo mi rende orgoglioso a prescindere da chi mi rappresenta, peraltro eletto dagli alpini! Meglio riconoscersi nelle parole di Corrado Bassi, che alzare questi polveroni sicuramente poco costruttivi!
(Stefano)
Che gli alpini eleggano un condannato dal quale si sentono orgogliosi d’essere rappresentati mi preoccupa non poco. Che fine ha fatto il senso dell’onore? Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, che tristezza.
(Celeste Grisendi)
Senso dell’onore appunto, con o senza inquisizioni o condanne: chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra.
(Stefano)
In questo caso, a commento di questo intervento, faccio mie le immortali paroli del Rag. Fantozzi al dibattito del cineforum aziendale, dopo l’ennesima visione de “La corazzata Potiomkin”, chi vuol capire, ha capito!
(Mauro Pigozzi)
Con l’assunto di “chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra” si legittima qualunque cosa e ci si astiene da qualunque giudizio etico o morale. Ripeto il mio: non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e, aggiungo, per me finisce qui.
(Celeste Grisendi)
Volevo fare un commento pure io, concordante con quello dei signori Comastri, Pisi e Sassi ma visto che non sono alpino…!
(Andrea)
Josefa Idem ha indicato la giusta via.
(Mulo)
E anche lei con ritardo, forse è stata a vedere come la pubblica opinione prendeva la cosa: se nessuno stigmatizza… nessuna colpa.
(Celeste Grisendi)
Ora… commento io, visto che quando era in vita mi era stato chiesto di non intervenire… Chi è senza peccato scagli la prima pietra! Emilio per una leggerezza è stato condannato, non è mai stato un delinquente, un assassino, un pedofilo o un ladro, ma un uomo… Semplicemente quello, un uomo che ha dedicato la sua vita al prossimo, in forma ufficiale ed in forma privata. A tutti quelli che l’hanno perseguitato per questa cosa da vivo e che continuano ancora e lo hanno fatto anche nel giorno della sue morte il 17 febbraio, chiedo che si mettano una mano sulla coscienza ed una sul cuore, perchè ferire ed uccidere moralmente un uomo non è cosa da uomini! E se realmente “NOI” siamo i perfetti dimostriamolo con i fatti, con l’altruismo, con la dedizione al prossimo, non con il continuo ed ossessionate “screditare gli altri” per apparire migliori. Si è fatto di una cosa passata e superata… una ragione di vita per alcuni, ma vi chiedo ancora a quale scopo? Se la vostra intenzione era quello di ferirlo, di farlo star male, di umiliarlo e di ucciderlo moralmente ci siete riusciti! Ora “E’ ANDATO AVANTI” e credo che stia a Lui ora giudicarvi e perdonarvi, perchè ai comuni mortali può risultare difficile.
(Odette)