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Economia reggiana, qualcosa si muove

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Giornata economia dalla sala

“Pur nella loro pesantezza, i dati del primo trimestre 2013, i dati dell’economia reggiana mostrano qualche miglioramento rispetto a quelli drammatici di chiusura 2012, mentre l’export, pur mantenendosi stabile, si è riportato ai livelli pre-crisi dopo aver toccato il suo peggior risultato nel 2009”. Enrico Bini, presidente della Camera di commercio di Reggio Emilia, ha aperto così l’undicesima edizione della Giornata dell’economia promossa dall’ente camerale.

Per Bini, in sostanza, è ancora difficile parlare di ottimismo per e tra gli imprenditori, ma è sicuramente possibile tornare a parlare di sviluppo senza cadere nel velleitarismo.

"La produzione – ha spiegato Bini – ha segnato ancora un calo del 4,4% e il fatturato è sceso del 5,1%, ma i due trimestri precedenti erano stati ben più pesanti su entrambi i fronti, con cali del 5,4% per la produzione nel quarto trimestre 2012 (-dopo -4,7% di luglio, agosto e settembre) e del 6,9% del fatturato (preceduto da un -6,6% nel trimestre precedente".

L’export, nel frattempo, non si è ancora riportato in terreno positivo, ma il suo valore è risalito (con 2,1 milioni nel trimestre) a quello degli analoghi trimestri del 2007 e del 2008, prima di precipitare a 1,653 milioni nei primi tre mesi del 2009.

“Una lettura economica, e non semplicemente statistica, dei dati fondamentali dell’economia reggiana – ha aggiunto Bini – ci dice che le possibilità di ripresa ci sono, anche alla luce di nuove risorse (e tra queste Bini ha citato la stazione medio padana e quel polo tecnologico che nell’area nord potrebbe attrarre nuovi investimenti, anche soltanto finanziari) che oggi vanno valorizzate non come belle cartoline del territorio, ma con un deciso approccio imprenditoriale”.

E proprio la valorizzazione di queste e altre risorse del territorio rappresenta una delle tre condizioni di sviluppo che Bini ha richiamato, affiancandola ad una diversa visione della competizione e delle alleanze.

“Pochi anni – ha detto il presidente della Camera di Commercio - fa giocavamo la nostra competitività su mercati che oggi giocano la loro competitività in casa nostra, ed esportavamo prodotti che oggi la concorrenza produce nelle nostre aree industriali; laddove non possiamo pensare di resistere all’onda della competizione, dobbiamo allearci, e non solo fra di noi, puntando a partnership, alleanze o contratti di rete che moltiplichino le loro possibilità delle nostre imprese”.

Giornata economia 2013

“Ma queste azioni – ha detto ancora Bini – richiedono un’unica regia dello sviluppo: senza un sistema associativo coeso nella proposta quanto nella denuncia, non infatti è chiaro chi abbia forza sufficiente per dialogare a viso aperto con il sistema di credito, con la politica, con il governo”. Da qui la proposta di Bini: “l’invito che lancio – e possiamo cominciare da qualunque parte e in qualunque sede, a partire dalla Camera di Commercio ma senza alcun desiderio di primogenitura - è allora proprio la costituzione di questa regìa di cui tante volte a Reggio si è parlato, ma che anche la crisi ha contribuito a congelare”.

E oltre le questioni locali, dalla Giornata dell’economia anche alcune indicazioni per il governo Letta da parte di Innocenzo Cipolletta: “occorre sostenere i lavoratori in difficoltà con nuove indennità per favorire anche il rilancio della spesa, pagare i debiti della pubblica amministrazione e riavviare riforme e investimenti infrastrutturali”. E le risorse? “L’Imu andava e va mantenuta – ha detto Cipolletta - così come, se l’alternativa fosse un taglio di spesa, va bene l’aumento dell’Iva di un punto, perché oggi, per rilanciare economia e consumi, è certamente più necessario aumentare la spesa pubblica piuttosto che ridurre le tasse”.

Analogamente, secondo Cipolletta è necessario che il sistema imprenditoriale italiano punti ancora sulla qualità (e quindi ricerca e innovazione) piuttosto che sulla riduzione dei costi, non allineandosi ad una competizione al ribasso, ma puntando su settori (la componentistica, ad esempio) e su livelli qualitativi che generano valore reale e non producono un impoverimento di prodotti e servizi.

La lettura a tutto campo dei dati economici e sociali reggiani e delle prospettive è stata poi approfondita dalla tavola rotonda con Paolo Rizzi dell’Università Cattolica di Piacenza, Gino Mazzoli, psicosociologo già curatore del rapporto dell’Osservatorio economico, coesione sociale e legalità della Camera di commercio presentato pochi giorni fa, Federica Pintaldi dell’Istat e Elisa Valeriani, presidente dell’Ervet, unitamente al presidente di Unioncamere Emilia-Romagna, Carlo Alberto Roncarati, che ha concluso i lavori.

 

1 COMMENT

  1. Ciao Enrico, sino a quando le banche non torneranno a fare quello per cui sono nate non ci sarà nessuna ripresa! Gli imprenditori ci sono, le possibilità di assumere anche, ma senza credito non si fa nulla. Questa recessione è figlia di una finanza “cartacea” che ha devastato il mondo economico, successivamente le banche dei grandi manager strapagati hanno distrutto il tessuto imprenditoriale. Cordialmente.

    (Roberto Malvolti)

    • Firma - RobertoMalvolti