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Poiatica non è stabile: Pagliani interroga la Provincia

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Giuseppe Pagliani
Giuseppe Pagliani

Una nuova interrogazione in Consiglio provinciale sulla gestione della discarica di Poiatica. E' quella che propone Giuseppe Pagliani, capogruppo Pdl, e che verte sulle forti perplessità che sorgono in merito alla idoneità dell’area in cui è ubicato l’impianto, e dove Iren ha ancora in progetto un altro sito di stoccaggio e trattamento di rifiuti speciali.

Mentre nel carpinetano le  forti piogge cadute nel mese di aprile hanno evidenziato diverse criticità ambientali, ora alcune foto dei lettori a Redacon hanno evidenziato problemi di tenute arginali nella stessa discarica, e ci si chiede quale sia il grado di stabilità della stessa dato che la sua durata (essendo a cavallo del fiume Secchia) dovrà essere secolare.

Dall'interpellanza emerge che "diverse indagini dimostrano  che dai versanti della discarica, come pure nelle aree limitrofe del Comparto di escavazione denominato Carpineti Est, le frane, gli smottamenti e le colate di terra, si ripetono da sempre, per via della naturale conformazione geologica di questa parte dell’Appennino, e che le formazioni marno-argillitiche del sottosuolo amplificano persino ogni scossa tellurica, peggiorando sensibilmente la stabilità dell’indotto. Le frane e il cedimento del sottosuolo mettono in rischio la canalizzazione del percolato e del biogas,  e quindi  oggettivamente il dissesto idrogeologico comporta seri rischi di inquinamento ambientale".

Tra le domande poste da Pagliani nell'interpellanza: "Come si può procedere con l’ampliamento del sesto lotto della discarica di Poiatica , tutta l’area è da decenni sempre oggetto di frane, smottamenti e colate di terreno,   e che anche  in tutti gli screening effettuati per concedere in coltivazione le cave limitrofe descrivono le stesse criticità? Come mai si è  definito idoneo il sito in cui è stato configurato l’impianto della discarica, dal momento che le discariche di rifiuti non devono sorgere in aree franose e idrogeologicamente dissestate? Come si intende procedere per l’ autorizzare le attività di coltivazione delle cave nel comparto  di Carpineti Est, dal momento in cui  non è ancora chiaro in che modo, e a che prezzo ( screening  e progetti da parte di una nutrita schiera di geologi, ingegneri, biologi ecc.. ), sono state, e verranno, ripristinate una volta esaurite? Come mai si continua a non voler considerare la contiguità ormai evidente di un dissesto idrogeologico, che comprende non solo l’area già martoriata da nuove o vecchie escavazioni, ma tutto il territorio circostante, che per natura è geologicamente franoso,  così  come si è potuto drammaticamente osservare  nei mesi scorsi, soprattutto  nelle località di Falbio, Santa Caterina, Gnana,Boschi, Carbonia, Carezza, Quercioli, Casella, La Sorgara, Frascanera, Via Sopra Vigne, Riana, Velucciana, Marola, Casa Campani, Via Bebbio, Monte Valestra,…?"

E in merito al tema del biostabilizzato, ampiamente discusso nei mesi scorsi per gli odori molesti nella vallata, "se si ha conoscenza della caratterizzazione del biostabilizzato, o altro materiale per ripristino idraulico, usato fino ad oggi per le attività di ripristino delle cave esaurite; e se si è proceduto ad un esame preventivo dei suoli per escludere che con fenomeni di ruscellamento a valle, fino al Dorgola o al Secchia, si diffondano metalli pesanti ed altri pericolosi inquinanti nell’ambiente, tenendo conto del danno che questo potrebbe causare  anche alla  nuova area di rispetto della Val Dorgola (SIC), che si estende a sud, nel territorio compreso tra Carpineti, Casina Viano e Baiso?"

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IL TESTO COMPLETO DELL'INTERPELLANZA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

OGGETTO:  indagine sulle concessioni rilasciate dal comune di Carpineti alle imprese di escavazioni e ad Iren  nel Comparto denominato Carpineti Est,   e sulla   destinazione finale dell’area corrispondente alla cava di argilla Poiatica- Montequercia, temporaneamente concessa in coltivazione alla ditta  Opera Group Srl.

PREMESSO che:  nell’ambito del Comparto denominato Carpineti Est  Iren Ambiente,  è proprietaria di vasto appezzamento di terreno, in località Poiatica Montequercia, costituente corpo unico, rientrante in parte in zona destinata a discarica per rifiuti, in parte in zona destinata ad attività estrattiva,;

CONSIDERATO che:  il Piano Paesistico Regionale PTRP – tav 1-25 inserisce la cava Poiatica Montequercia  nelle “Zone di particolare interesse paesaggistico-ambientale (art 19delle  Norme), riconoscendo all’interno di quest’ambito di tutela anche i comparti estrattivi dismessi, che si collocano  ad ovest del polo in esame;

VISTO  che:  sul lato est della cava è presente l’insediamento storico di Ca’ de Lanzi, indicato tra le zone ed elementi a particolare interesse storico, come ”insediamenti urbani storici e strutture insediative storiche non urbane ( Art 22 delle Norme);

VISTO INOLTRE che: nel lato sud della cava trovasi il fiume Secchia, segnalato tra gli “Invasi ed alvei di laghi , bacini e corsi d’acqua ( Art. 18 delle Norme) con relativa zona di tutela dei corsi d’acqua ( Art. 17 delle Norme);

PREMESSO  che:  nel Nuovo Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale PTCP, approvato con delibera n 124 del 17/06/2010, l’area di cava in esame rientra nell’ambito di Paesaggio 3 “Cuore del sistema matildico;

CONSIDERATO inoltre che:  porzioni dell’area della  cava Monte Querce rientra nelle tutele paesaggistiche appartenenti al “Sistema Forestale e Boschivo, con boschi di querce e altre latifoglie miste);

CONSIDERATO che : la carta dei beni paesaggistici del territorio provinciale riconosce il torrente Dorgola tra i “Fiumi, Torrenti e Corsi d’acqua iscritti nell’elenco delle acque pubbliche”;

VISTO che: nella carta inventario del dissesto -PAI – PTCP - e degli abitati da consolidare (L445/1908) è segnalata la presenza di due frane definite in cartografia come attive), e che nell’Atlante dei rischi idraulici ed idrogeologici del PAI, si riconosce nel settore sud e sud /est una frana attiva,con distacco dal crinale di Monte Quercia fino a lambire  il torrente Dorgola;

VISTO inoltre che: nell’area della cava di Monte Quercia non esistono delimitazioni delle fasce fluviali;

CONSIDERATO che: Iren Ambiente nella  - Sintesi Illustrativa della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA 2012) - Progetto ampliamento  6° lotto della discarica di Poiatica – a pag 11/36 riproducendo  dal  PTCP 2010 la Tav P13  con le  - Zone non idonee alla localizzazione di impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti- – viene specificato testualmente  da Iren che “…Oltre a quanto individuato nella Tav.  P13, costituiscono zone non idonee:  per le discariche di rifiuti inerti i beni tutelati in ragione del loro interesse paesaggistico elencati dal’art. 142 del D.Lgs 42/2004;  e  per le discariche di rifiuti pericolosi e non pericolosi i territori sottoposti a tutela ai sensi del D.Lgs 42/2004,  e che si evince che ne’ l’impianto di discarica esistente, ne’ l’ampliamento in progetto ricadono in zone non idonee. Dichiarando ancora  che “Non vi sono nelle immediate vicinanze aree protette; la più vicina è il Parco del Gigante ( Alto Appennino Reggiano) che dista circa 10 km dalla discarica.

Oltre al sistema forestale , diffuso in tutto il territorio, ma non interessato dall’ampliamento proposto, l’elemento di maggior significato naturalistico e paesaggistico nelle vicinanze dell’impianto resta il fiume Secchia, posto a Sud, mentre l’ampliamento si sviluppa verso Nord.”-

DATO che: sotto alla Tav. P13 del PTCP 2010 cui fa riferimento Iren,  si precisa però  a lettere microscopiche  che tra  le zone non idonee  per la localizzazione d’impianti di smaltimento e recupero rifiuti – (oltre alle   zone ed elementi strutturanti la forma del territorio e di specifico interesse naturalistico e le zone ed elementi di interesse storico e archeologico-), non sono idonee neppure  - Le aree soggette a fenomeni di dissesto ed instabilità, di cui agli articoli 57, 58 (comma 1 lett, a e b) 60,61  le fasce fluviali di cui agli articoli 66, 67 (parte seconda titolo IV),  -  Il territorio del Parco Nazionale dell’Appennino tosco emiliano e le Riserve naturali regionali di cui all’art. 68 comma 2 ( parte seconda titolo VIII), compresi  i siti di Rete Natura 2000 di cui all’art 89 (parte seconda titolo VIII);

CONSIDERATO che:  come si evince anche dal verbale della deliberazione della giunta comunale di Carpineti n 55 del 13/8/2012 – avente oggetto l’approvazione schema di convenzione amministrativa per la coltivazione della cava di argilla denominata Lovaro Boccadello, presentato dalla Ditta Creta srl, escavazioni e lavorazione argille, con nota ricevuta in data 19.07.2010 al n. 5899 di protocollo, Creta ha rassegnato al Comune uno studio inerente i fattori di rischio derivanti da dissesti avvenuti nel versante nord-est (versante sinistro fronte Lovaro - D1) e nel versante nord (versante sinistro fronte Vasirano - D2) della cava Lovaro-Boccadello, indicando le modalità esecutive degli interventi urgenti di messa in sicurezza reputati necessari per ovviare al pericolo in atto e richiedendo di essere autorizzata alla loro esecuzione; - che con atto in data 22 settembre 2010 prot. 7608, il cui contenuto ha da intendersi qui integralmente richiamato e trascritto, il Comune ha autorizzato Creta "all'attivazione dei lavori di messa in sicurezza dei versanti nord-est (versante sinistro fronte Lovaro) e versante nord (versante sinistro fronte Vasirano) Soggetti a fenomeni di dissesto, da eseguirsi mediante movimentazione di terreno posto all'interno della cava d'argilla denominata "Lovaro-Boccadello" nel rispetto degli elaborati grafici asseverati a firma del tecnico dott. Giancarlo geol. Bonini ..., pervenuti in atti del Comune di Carpineti n. 5899 del 19.07.2010", nonché delle prescrizioni contenute nel medesimo atto autorizzativo;

VISTO inoltre che:  già nel PTCP del 2008, alla pag 16 nell’elenco - Aree a rischio idrogeologico molto elevato-  è citato il territorio di Carpineti –Valestra 035- ER-RE, e che  anche a  pag 17  si cita  Decreto di  consolidamento per il   Comune di  Carpineti per gli abitati di Costaiatica, Vellucciana, Casa Lanzi, Villaprara, Savognatica,  e che a pag. 21 è riportato  che le fasce fluviali sono delimitate nei tratti dove può esserci interferenza con infrastrutture e nuclei abitati ;

CONSIDERATO infine che: come riportato dalle cronache locali del 9 aprile 2013 “Nel comune di Carpineti decine di frane e di smottamenti. Tanti dissesti, nuovi o riattivati, generati da forti piogge incessanti. Famiglie evacuate, ordinanze di sgombero. Peggiora sempre più la situazione idrogeologica e sono a rischio anche diversi allevamenti, in particolare a Vellucciana e Marossa. Ecco l’elenco dei danni  aggiornati al 9 aprile 2013:

ABITAZIONI PRIVATE

1.   Via Bebbio località Frascanera: un’abitazione composta da tre unità immobiliari occupate da sei persone, attualmente evacuate;

2.   Via Casteldaldo località Casa Lanzi: abitazione composta da due unità immobiliari occupate da cinque persone, attualmente evacuate;

3.   Via Sopra Vigne località Casa Richettino: abitazione composta da una unità immobiliare occupata da quattro persone, attualmente evacuate;

4.   Via Bebbio: abitazione composta da due unità immobiliari occupate da tre persone, attualmente allertate;

5.   Via Dante Alighieri località Marola: abitazione composta da quattro unità immobiliari utilizzate come seconda casa da quindici persone, attualmente soggette ad ordinanza di sgombero;

6.   Via Velucciana località Casa Campani: abitazione composta da due unità immobiliari occupate da tre persone, attualmente soggette ad ordinanza di sgombero;

7.   Via Bellavista località Marola: edificio condominiale composto da sedici unità immobiliari utilizzate come seconda casa da diverse persone, attualmente soggette ad ordinanza di sgombero;

8.   Via Verabolense località Valestra: edificio adibito ad autorimessa annessa ad abitazione. L’occupante è attualmente allertato;

ESERCIZI PUBBLICI

1.   Via Casteldaldo località Falbio: edificio adibito a bar-ristorante soggetto ad ordinanza di inagibilità. (ristorante la Capannina)

STRUTTURE AGRICOLE

1.   Via Bebbio località Frascanera: due capannoni agricoli adibiti rispettivamente a stalla e fienile;

2.   Via Velucciana: stalla bovini per numero cento capi di bestiame e adiacente fienile e ricovero macchine agricole;

3.   Via Borago: un capannone agricolo adibito a fienile e ricovero macchine agricole;

4.   Via Marossa: complesso zootecnico composto da varie strutture adibite a stalla bovini e ovini, ricovero mezzi agricoli e fienili;

LUOGHI COLPITI DA MOVIMENTI FRANOSI, CON INTERESSAMENTO DI STRUTTTURE PUBBLICHE E PRIVATE

1.   Via Casteldaldo n. 58 località Falbio: un movimento gravitativo ha interessato la struttura adibita a bar – ristorante ubicata sulla riva orografica sinistra del Fiume Secchia che ha comportato la distruzione delle fondazioni e dell’annesso parcheggio per autoveicoli. La struttura non è occupata da personale residente.

2.   Via Fola strada per abitato Fola di Santa Caterina: la strada è interessata da un movimento franoso che si stacca a monte della strada comunale ed arriva a valle della stessa. La strada è coinvolta per una lunghezza di circa 40 metri, ed un ulteriore aggravamento determinerebbe l’isolamento dell’abitato stesso;

3.   Via San Pietro strada San Pietro – Gnana: in particolare la sede stradale risulta interessata da movimenti gravitativi nei seguenti tratti: 1) abitato Mulino di Villaprara; 2) incrocio per Musiara; 3) tratto tra Saccaggio e incrocio per Fontanino Boschi; 4) tratto in confine con comune di Castelnovo Né Monti. Gli eventi n. 1 e n. 3 risultano di particolare importanza ed il loro aggravarsi comporterebbe l’interruzione del transito viario;

4.   Via Velucciana strada Velucciana – Boschi – incrocio San Pietro Gnana: in particolare la sede stradale risulta interessata da movimenti gravitativi nei seguenti tratti: 1) a valle stalla Cavecchi; 2) a monte dell’abitato di Boschi sono presenti vari movimenti gravitativi che hanno comportato la chiusura completa della strada;

5.   Via Carbonia strada La Svolta – Carbonia: nei pressi dell’abitato di Bicetto, la strada risulta interessata da un ampio movimento gravitativo che coinvolge un tratto stradale della lunghezza di circa 40 ml.;

6.   Vai Carezza strada Casarola – Carezza: nei pressi dell’abitato di Croce, la strada risulta interessata da un movimento gravitativo che coinvolge un tratto stradale della lunghezza di circa 60 ml.;

7.   Via Sorgara strada La Sorgara: ampio movimento franoso su campo privato che interessa l’adiacente carreggiata pubblica prima dell’abitato;

8.   Via Casteldaldo strada a monte dell’abitato di Casa Lanzi: ampio movimento franoso su campo privato che interessa la sottostante strada comunale ed un’abitazione privata, attualmente soggetta ad ordinanza di sgombero;

9.   Via Quercioli strada Quercioli: ampio movimento franoso su campo privato che coinvolge la strada comunale e la sottostante strada di accesso ad un’abitazione privata;

10.  Via Casella strada per abitato di Casella: movimento franoso su campi privati che in particolare coinvolge la sottostante strada comunale;

11.  Via Saccheggiana: in corrispondenza incrocio per Saccheggiana, la carreggiata è interessata da uno smottamento di monte. Nei pressi di Saccheggiana, la strada comunale che conduce all’abitato di Cà del Cane è stata interrotta da un esteso movimento gravitativo;

12.  Via Bebbio loc. Frascanera; ampio movimento franoso su campi privati che interessa due capannoni agricoli ed il fabbricato civile d’abitazione di due famiglie. A scopo precauzionale l’edificio occupato da sei persone è stato sgomberato;

13.  Via Monte Portola EX SS n. 63:  la strada è interessata da un movimento franoso che si stacca a monte della strada comunale ed arriva a valle della stessa. Smottamento di valle e di monte di terra e sassi. Le avverse condizioni climatiche hanno aggravato lo stato statico del ponte ubicato nei pressi della località di Casarola di Pantano;

14.  Via Sopra Vigne: smottamento di terreno che dalla strada comunale di arriva al sottostante Fiume Secchia. L’evento ha interessato il porticato dell’abitazione abitata da una famiglia di quattro persone. L’evolversi dell’evento gravitativo comprometterebbe la stabilità dell’edificio abitato e della stessa viabilità comunale;

15.  Via Riana abitato di Riana: la strada è interessata da un movimento franoso che si stacca a monte ed arriva sulla  strada comunale;

16.  Via Cavanna: la strada è interessata da un movimento franoso con abbassamento della carreggiata;

17.  Via Lama la strada è interessata da un movimento franoso che si stacca a monte della strada comunale ed arriva sulla stessa;

18.  Via Velucciana: la strada è interessata da due movimenti franosi che si staccano a monte della strada comunale ed arrivano a valle della stessa, l’aggravarsi degli stessi comporterebbero l’isolamento totale degli abitati di Mulino di Velucciana, Velucciana, Valadina, Coliolla, Boschi di Coliolla, Cà Mino, Casa Buzzoni, Casa Rigadino e Boschi;

19.  Via Bellavista – Marola: edificio condominiale interessato da movimento franoso nell’area cortiliva di accesso alle autorimesse – si è provveduto allo sgombero precauzionale dei sedici alloggi presenti;

20.  Via Pianzano: la strada è interessata da un movimento franoso che si stacca a monte ed arriva sulla stessa;

21.  Via Boastra: la strada è interessata da un movimento franoso che si stacca a monte della strada comunale ed arriva a valle della stessa;

22.  Via San Michele (Passo Vò): è una frana di crollo del versante Sud del crinale Monte Valestra  con interessamento della sottostante strada comunale, che comporta concreti pericoli per il transito viario. Lavori occorrenti barriere paramassi a protezione della strada;

23.  Via Castagneda: la strada è interessata da vari movimenti franosi che si staccano a monte ed arrivano sulla strada comunale, nonché da un movimento franoso a valle della strada che mette in pericolo il transito sulla strada;

24.  Via Marossa: la strada è interessata da un movimento gravitativo che ha comportato la chiusura completa della strada;

25.  Via Cost’Alta: la strada è interessata da un movimento franoso che si stacca dalla carreggiata ed arriva sulla  strada comunale Via Malpasso che conduce all’abitato della Piola, altri minori smottamenti rendono difficoltoso il transito veicolare;

26.  Via Carbonia: ampio movimento gravitativo si stacca ai piedi del Monte Frombolara con coinvolgimento della strada Comunale di Via Carbonia e della sottostante strada Statale n. 63 fino all’abitato di Cantigalli. L’evento interessa alcune abitazioni private di Carbonia e l’evoluzione dello stesso potrebbe coinvolgere l’abitato di Cantigalli e le abitazioni sovrastanti la strada Statale n. 63;

27.  Via Velucciana località Casa Campani: due movimenti gravitativi mettono in pericolo la viabilità d’accesso all’abitazione e l’area cortiliva della stessa abitazione di Via Velucciana 131, attualmente soggetto ad ordinanza di sgombero;

28.  Via Malpasso: prima del confine col comune di Baiso, un ampio movimento gravitativo confluisce sulla strada comunale di Via Malpasso. L’evolversi dell’evento comporterebbe la chiusura della strada;

29.  Via Bebbio: smottamento di terreno che dalla strada comunale di Via Bebbio arriva alla sottostante strada vicinale. L’evento lambisce l’abitazione adiacente abitata dalla famiglia Lanzi e Montelaghi, l’evolversi dell’evento gravitativo comprometterebbe la stabilità dell’edificio abitato e della stessa viabilità comunale, i residenti sono stati allertati;

30.  Via Monte Valestra località La Costa “Colorificio Monte Valestra”: un movimento franoso a valle degli edifici di Via Monte Valestra potrebbe provocare l’interruzione del transito sulla strada di accesso all’esercizio commerciale denominato Colorificio Monte Valestra. L’ulteriore evolversi della frana comprometterebbe la stabilità degli edifici ubicati a monte dell’evento;

31.  Via Ronteruolo: sui versanti Est e Ovest dell’abitato di Ronteruolo, si sono sviluppati due corpi di frana, entrambi in prossimità dell’abitato, l’aggravamento e l’allargamento degli stessi comprometterebbero la stabilità dell’abitato di Ronteruolo ove è ubicato il plesso scolastico della “Scuola dell’infanzia di Casette”;

32.  Via Verabolense Valestra: a monte della strada si è sviluppato un movimento franoso che minaccia la strada stessa ed alcune abitazioni sottostanti rendendo inaccessibile le autorimesse del Sig. Bonini Andrea;

33.  Via Dante Alighieri località Marola: a monte della strada si è sviluppato un movimento gravitativo che ha pregiudicato la stabilità dell’edificio sottostante, civico n. 53 occupato da tre persone che in via precauzionale sono state evacuate;

34.  Via Borago: sul lato Est dell’abitato si è prodotto un movimento gravitativo che attualmente interessa i campi agricoli e l’accesso ai medesimi, inoltre le nicchie di distacco è posta a confine di un capannone agricolo.- “

SI INTERROGA LA PRESIDENTE DELLA PROVINCIA, SONIA MASINI AL FINE DI SAPERE:

-    COME si può procedere con l’ampliamento del sesto lotto della discarica di Poiatica , tutta l’area è da decenni sempre oggetto di frane, smottamenti e colate di terreno,   e che anche  in tutti gli screening effettuati per concedere in coltivazione le cave limitrofe descrivono le stesse criticità?

-    COME mai si è  definito idoneo il sito in cui è stato configurato l’impianto della discarica, dal momento che le discariche di rifiuti non devono sorgere in aree franose e idrogeologicamente dissestate?

-    COME si intende procedere per l’ autorizzare le attività di coltivazione delle cave nel comparto  di Carpineti Est, dal momento in cui  non è ancora chiaro in che modo, e a che prezzo ( screening  e progetti da parte di una nutrita schiera di geologi, ingegneri, biologi ecc.. ), sono state, e verranno, ripristinate una volta esaurite?

-    SE  il prezzo a cui è ceduto ogni metro cubo di argilla, è davvero da ritenersi proporzionato  al danno insostenibile che viene inferto all’ambiente?

-    COME sono state rispettate le distanze delle attività antropiche nel Comparto di Carpineti Est dalle fasce fluviali del Dorgola e del Secchia, e secondo quali criteri?

-    COME mai si continua a non voler considerare la contiguità ormai evidente di un dissesto idrogeologico, che comprende non solo l’area già martoriata da nuove o vecchie escavazioni, ma tutto il territorio circostante, che per natura è geologicamente franoso,  così  come si è potuto drammaticamente osservare  nei mesi scorsi, soprattutto  nelle località di Falbio, Santa Caterina, Gnana,Boschi, Carbonia, Carezza, Quercioli, Casella, La Sorgara, Frascanera, Via Sopra Vigne, Riana, Velucciana, Marola, Casa Campani, Via Bebbio, Monte Valestra, ecc…?

-    COME  si possa davvero pensare di ripristinare un luogo originariamente predestinato a pascolo o area boschiva, saturandolo di rifiuti urbani, fanghi e biostabilizzato di dubbia natura?

-    SE si ha conoscenza della caratterizzazione del biostabilizzato, o altro materiale per ripristino idraulico, usato fino ad oggi per le attività di ripristino delle cave esaurite; e se si è proceduto ad un esame preventivo dei suoli per escludere che con fenomeni di ruscellamento a valle, fino al Dorgola o al Secchia, si diffondano metalli pesanti ed altri pericolosi inquinanti nell’ambiente, tenendo conto del danno che questo potrebbe causare  anche alla  nuova area di rispetto della Val Dorgola (SIC), che si estende a sud, nel territorio compreso tra Carpineti, Casina Viano e Baiso.

(Giuseppe Pagliani, capogruppo Pdl in Provincia di Reggio Emilia)