La guida è in vendita presso tutte le edicole a 8,80€. L'invito è di andare a scoprirla. E l'invito è di andarla a scoprire.
Questa guida nasce da una collaborazione fra Gazzetta di Parma e Parco nazionale dell’Appennino tosco emiliano e si va ad aggiungere ad altri strumenti (Guida del Parco nazionale a cura del Touring club, Carte escursionistiche del Parco nazionale, sito internet www.parcoappennino.it) utili per conoscere e visitare il territorio del Parco nazionale compreso fra le città di Parma, Reggio Emilia, Lucca e Massa Carrara.
La prima parte della mia “intro” è un esplicito invito alla visita: <provate l’Appennino tosco emiliano, fatevi stuzzicare dai suggerimenti di questa guida oppure prendete come “bussola di riferimento” i nostri centri visita, reali o virtuali. Venite a ritrovare i profondi legami che uniscono le città alla montagna: legami d’acqua, legami d’aria, legami di cultura, storia, sangue, cucina…Andate oltre i vostri itinerari abituali esplorando il confine fra Europa e Mediterraneo. Ci sono i laghi di Parma, le valli selvagge della Lunigiana, le alte montagne di Reggio, la dolce Garfagnana. Tutto vicino, facile, economico, ecologico e accogliente in ogni stagione>.
La seconda parte è dedicata ai Parchi nazionali, all’importanza del riconoscimento di “Parco nazionale” per un territorio. Questa consapevolezza non è ancora tangibile, molti che vivono qui non sanno della presenza di un Parco nazionale. Non si tratta semplicemente di uno staff di tecnici e amministratori, non si tratta di un insieme di norme, non si tratta solo di un brand o marchio…Si tratta di un’ idea partita circa 140 anni fa dagli Stati Uniti che ha conquistato il mondo e che si può tradurre in una missione: “conservare e gestire i beni comuni a favore degli abitanti della terra di oggi e di domani”.
La biodiversità e i servizi ecosistemici sono il nostro capitale naturale, sono conservati, valutati e talvolta ripristinati per il loro valore intrinseco e perché possano continuare a sostenere in modo durevole la prosperità economica e il benessere umano.
Un approccio sintetico alla valutazione della biodiversità è possibile attraverso l’individuazione numerica delle specie. All’interno del parco vive il 67% delle specie complessivamente presenti nel territorio italiano e questo mette in luce la ricchezza della natura nell’Appennino tosco emiliano: 2003 specie presenti nel parco (42 di mammiferi, 108 di uccelli, 14 di anfibi, 11 di rettili, 8 di pesci, 1820 di piante vascolari). La straordinaria ricchezza floristica (1820 specie) trova giustificazione nella particolare posizione geografica, nel range altitudinale (400 – 2100 metri s.l.m.), nella complessità orografica e condiziona positivamente anche il numero di specie animali.
La diversità biologica non è un parametro statico, ma in continua evoluzione: il territorio del parco conosce oggi uno dei momenti più fiorenti in termini genetici, specifici ed ecosistemici dell’ultimo secolo, infatti lo sviluppo socioeconomico e la conseguente riduzione della pressione umana, ha posto le condizioni per una rivincita della natura.
In futuro però, l’aumento dell’ecosistema forestale e della sua stabilità potrebbe portare ad un’ulteriore riduzione dei paesaggi aperti, degli ecosistemi e delle specie a questi legati e quindi a una perdita di biodiversità. Ci sarà un impoverimento delle specie che in questi ambiti trovano la propria nicchia ecologica e l’inevitabile scomparsa di gran parte del paesaggio agrario che per decenni ha caratterizzato la campagna a ridosso dei borghi e dei villaggi montani e al quale oggi si riconosce un rilevante valore estetico, culturale ed economico.
La conservazione della natura, oggi più che mai, si traduce in esperienze di “Convivenza possibile”, dove l’uomo, parte dell’ecosistema, agisce con azioni dirette o indirette per mantenere alto il “capitale natura” e di conseguenza per favorire il proprio benessere.
Giuseppe Vignali – Direttore del parco nazionale dell’Appennino tosco emiliano
Sarebbe bene prevedere una collaborazione simile anche con la Gazzetta di Reggio, che dite?
(P.E.)
Complimenti agli autori per la completezza, per la documentazione, per la passione, per tutto. Anch’io ho scoperto aspetti e luoghi che non conoscevo. Certo, a condizioni altrettanto convenienti collaboreremo sicuramente anche con altre testate. Sarebbe importante avere, per esempio, un’unica pubblicazione-guida di tutto il gruppo dei parchi di mare e d’Appennino (5 terre, Apuane, Monte Marcello Magra, il nostro, ecc.). Insieme…
(Fausto Giovanelli)