Serata ampiamente partecipata quella che si è tenuta lo scorso venerdì nella sede della Croce Rossa di Casina con il noto meteorologo, divulgatore ambientale e scrittore Luca Lombroso, che ha affrontato il tema dei cambiamenti climatici in atto e del futuro che ci attende se non verranno messe in atto velocemente strategie ed azioni di mitigazione.
L’evento è stata organizzato dal Comune di Casina nell’ambito del programma di cultura ambientale “Con Demetra” sostenuto da Iren Emilia, in collaborazione con l’associazione AltriPassi, la libreria specializzata Infoshop Sante Vincenzi e l’Istituto di istruzione superiore Cattaneo-Dall'Aglio. Presenti in sala l’assessore all’ambiente Silvano Domenichini e il sindaco di Casina Gian Franco Rinaldi, che ha aperto l’incontro con i saluti di benvenuto ed illustrato in chiusura alcune importanti iniziative attivate nel territorio sul fronte della sostenibilità e della tutela dell’ambiente, tra cui l’avvio di un sistema di raccolta degli oli alimentari esausti che da rifiuto diventeranno così una preziosa risorsa per la comunità.
“Il clima sta cambiando, e questa è un’evidenza scientifica che non è possibile negare. Dal 2008 in poi, ogni anno trascorso è stato registrato tra i dieci più caldi della nostra storia. Il pianeta ha la febbre e va curato subito” spiega il meteorologo, che con la sua ultima fatica letteraria, “Apocalypse Now” (ed. Artestampa), ha ottenuto i premi “Un bosco per Kyoto” e Penna d’autore 2013.
“A tutt’oggi non è stato evidenziato alcun fenomeno astronomico o geologico che giustifichi i repentini cambiamenti in atto sulla terra. La principale causa delle alterazioni climatiche è il nostro sistema economico/produttivo che sfrutta le risorse del pianeta oltre la sua capacità fisica di rigenerarle, e il nostro stile di vita votato al consumo sfrenato, alla pratica dell’usa e getta e alla produzione di quantità abnormi di rifiuti che poi abbiamo il problema di smaltire”, continua Lombroso. “Un esempio? Se tutti gli italiani conservassero i vasetti vuoti degli jogurt consumati e l’impilassero uno sull’altro, si raggiungerebbe in un anno la distanza che c’è tra la terra e la luna ”.
“Le attività antropiche portano ogni anno a disperdere circa 30 miliardi di tonnellate di C02 nell’ atmosfera, ormai trasformata nella più grande discarica abusiva del pianeta”, continua.
Il risultato? “La temperatura sale ad una velocità mai vista prima e le conseguenze, se non si interviene repentinamente, saranno di una tale vastità e portata da mettere in seria discussione la sopravvivenza della vita sulla terra. Eventi calamitosi estremi, scomparsa dei ghiacci artici, innalzamento del livello del mare, deforestazione, epidemie, riduzione della biodiversità sono solo alcuni degli effetti del cambiamento già in atto e a cui dobbiamo far fronte, preparandoci”, prosegue.
Quale futuro dunque? “ Siamo di fronte ad un bivio epocale, possiamo ancora salvare il mondo, ma dobbiamo agire ora. I ‘grandi’ del pianeta devono capire l’importanza e l’urgenza di mettere al primo posto la questione ambientale adottando impegni coraggiosi, seri e vincolanti. Ma intanto ognuno di noi può fare qualcosa per invertire la rotta, mettendo in efficienza energetica l’abitazione, riducendo gli sprechi, abbattendo i consumi, limitando gli spostamenti, modificando le abitudini quotidiane, anche alimentari, verso una cosciente e consapevole sostenibilità”, conclude Lombroso, con un suggerimento: “Non chiedere la strada a chi già la conosce, ma a chi come te la sta cercando”.
Non una ricetta, dunque, ma diverse vie d’uscita che fanno appello al senso di responsabilità collettiva e individuale.
Come disse il leader venezuelano Hugo Chavez nel 2009 in occasione del vertice di Copenaghen: “Non cambiamo il clima, cambiamo il sistema! Se il clima fosse una banca, sarebbe già stato cambiato”.