Questione della conferma di Emilio Schenetti al vertice provinciale dell'dell’Associazione nazionale alpini (Ana) reggiani. Risponde il presidenza nazionale della stessa Ana a due associati di Reggio Emilia che si erano rivolti, oltre che agli organi provinciali, anche a quelli nazionali per palesare tutta una serie di personali riserve, perplessità e quesiti relativi alla gestione e conclusione associativa della vicenda giudiziaria che ha coinvolto Schenetti.
Scrive e risponde il presidente nazionale Ana Corrado Perona: “…Si comprende che siete perfettamente consapevoli della strumentalità del vostro ragionamento capzioso, proprio quando sottolineate che l’articolo 36 dello statuto dispone che un socio può (e non deve) essere radiato in caso di condanna per reato non colposo. La ragione di tale disposizione è addirittura evidente; ci sono reati che comportano evidenti giudizi sui valori morali dell’individuo; ce ne sono, invece, altri che in realtà evidenziano piccole leggerezze, dimenticanze o disattenzioni e che comunque non comportano un giudizio morale negativo dal punto di vista associativo. Nel caso di specie mi pare che questo sia accaduto e ritengo che l’assemblea di Reggio lo abbia formalmente affermato e certificato. Osservo del resto che nessuna norma imponeva al presidente di Reggio Emilia di dimettersi o di autosospendersi dall’incarico, così come nessuna norma gli imponeva, una volta revocata l’autosospensione, di sottoporsi al giudizio ed al gradimento dell’assemblea sezionale. Se lo ha fatto significa che Emilio Schenetti è, semplicemente, un galantuomo!...".
La sentenza emessa dal Tribunale di Reggio Emilia in data 5 marzo 2013 condanna Schenetti (confermato con voto palese alla carica di presidente pochi giorni prima della sentenza) a “mesi 9 di reclusione ed euro 440,00 di multa, pena sospesa". E nel dispositivo si legge:
A “ …..deteneva illegalmente più armi comuni da sparo e parte di arma comune da sparo all’interno di uno zainetto posto nello sgabuzzino della propria abitazione…”;
B “……per avere detenuto la pistola e la carabina indicate al capo A ….. prive di punzonature…”;
C “…..per avere detenuto illegalmente numerose munizioni (667, ndr);
"Piccole leggerezze, dimenticanze o disattenzioni"?
Un ulteriore passo della sentenza laddove il giudice dott.ssa Antonella Pini Bentivoglio scrive che “sussistono fortissimi elementi indiziari a carico di entrambi gli imputati - oltre a Schenetti figura un’altra persona condannata; oltre che per i reati iscritti sempre a Schenetti, seppur in misura minore, anche per detenzione di materiale esplodente, a mesi 8 e 2000 euro di multa ndr - in ordine alle fattispecie di reato di cui alla contestazione, in quanto ciò si evince chiaramente da tutti gli atti d’indagine compiuti e compendiati nell’incarto processuale… cosicchè a fortiori - a fortiori ratione - a maggior ragione, ndr - non sussistono certamente gli estremi per una pronuncia assolutoria ai sensi dell’art.129 c.p.p.".
E’ confortante sapere che per l’ANA detenere illegalmente più armi da fuoco e numerose munizioni è classificabile come “piccole leggerezze, dimenticanze o disattenzioni”. Chissà perchè a questo punto non gli danno pure una medaglia.
(Commento firmato)